
“I ladri che a ottobre hanno trafugato i gioielli dal Louvre sono sfuggiti alla cattura “per un soffio“: lo ha dichiarato mercoledì un alto funzionario coinvolto nell’indagine amministrativa sui fallimenti della sicurezza del museo, durante un’audizione al Senato francese riportata da Le Figaro e ripresa da ArtNews.
Ogni giorno ce n’è una nuova che arriva dal Louvre, che ogni volta sembra superare se stesso, quasi ricordando la sceneggiatura di una sit-com. Stavolta è Noël Corbin, direttore dell’Ispettorato Generale per gli Affari Culturali (IGAC), che ha sottolineato come gli agenti del Louvre o la polizia avrebbero avuto la possibilità di impedire la fuga dei ladri, mentre un altro relatore dell’inchiesta, Pascal Mignerey della Missione Sicurezza, Sicurezza e Audit (Missa) del Ministero della Cultura, ha aggiunto che una telecamera esterna al museo ha “chiaramente filmato l’arrivo dei ladri, l’installazione della piattaforma, la salita dei due sul balcone e, pochi minuti dopo, la loro frettolosa partenza“.
Siamo, insomma, alla fase dello scaricabarile, o al volo degli stracci: il presidente della commissione, il senatore Laurent Lafon, ha dichiarato che i risultati dell’indagine indicano che il furto “Non è stato un fallimento accidentale, non un episodio dovuto a una serie di eventi sfortunati, ma piuttosto a decisioni non prese per garantire la sicurezza, nonostante le carenze del sistema fossero già state identificate da numerosi studi precedenti con risultati ampiamente coerenti“.
Ma non è finita, perché l’audizione è in corso durante un ulteriore momento di crisi: lo scorso lunedì, infatti, 200 dipendenti del museo, divisi in tre sindacati hanno votato all’unanimità per uno sciopero a partire dal 15 dicembre, minacciando di lasciare il museo a corto di personale durante il periodo festivo. La decisione è arrivata un giorno dopo che il vicedirettore generale Francis Steinbeck aveva ha dichiarato a BFM-TV che una perdita d’acqua aveva danneggiato centinaia di libri nella biblioteca del dipartimento egizio.
Nella notifica di sciopero al Ministero della Cultura, i sindacati CGT, CFDT e Sud hanno affermato che “visitare il Louvre è diventato un vero percorso a ostacoli” per i visitatori, definendo l’istituzione con “condizioni di lavoro sempre più deteriorate“. E poco importano gli annunci di un piano di rinnovamento da 700-800 milioni di euro, la sala dedicata e a ingresso contingentato per la Gioconda e un nuovo ingresso: dalle parti della Nike gli animi sono bollenti. Manca qualcuno? La direttrice Laurence des Cars, chiaro, che dal canto suo ha respinto le accuse di aver trascurato la sicurezza al Louvre, affermando di aver già commissionato una revisione completa della sicurezza, sottolineando come questa implementazione sia stata rallentata dalla vasta scala del Louvre e dai controlli burocratici. La saga continua…











