
Le due opere ora assegnate al Perugino rientrano nelle collezioni pubbliche dopo anni trascorsi in collezioni private estere
Un importante “atto di tutela” del patrimonio artistico umbro è stato compiuto con la presentazione ufficiale, giovedì a Perugia, del dittico composto da due dipinti attribuiti a Pietro Vannucci, il Perugino. Le opere, raffiguranti il Cristo coronato di spine e la Vergine, sono state acquisite dalla Fondazione Perugia all’asta internazionale Dorotheum di Vienna. Appartengono al periodo veneziano del Maestro, e ora entrano nelle collezioni pubbliche dopo anni trascorsi in collezioni private estere.
L’evento si è svolto tra la Sala delle Colonne di Palazzo Graziani e Palazzo Baldeschi. Dove i pannelli sono ora esposti, con la partecipazione di studiosi, rappresentanti istituzionali e appassionati d’arte. Storici dell’arte come Francesco Federico Mancini, Antonio Natali e Vittoria Garibaldi hanno illustrato il percorso storico, critico e diagnostico delle opere. Sottolineandone il valore per la comprensione della produzione matura del maestro umbro.
Si tratta di un ritorno significativo per Perugia, città legata indissolubilmente all’arte del Perugino, che arricchisce il patrimonio culturale locale e ne amplia l’offerta espositiva. Le tavole, databili alla fine del Quattrocento e probabilmente parte di un piccolo altarolo domestico, testimoniano la poesia e la profondità spirituale della pittura rinascimentale umbra.












