
Con un aumento di oltre 1200 opere di oltre 100 artisti di ogni angolo del Sudamerica, la collezione di Eduardo Costantini, fondatore del MALBA di Buenos Aires, diventa una delle più grandi del mondo
In un annuncio che segna una svolta epocale per il museo da lui fondato, l’imprenditore e collezionista Eduardo Costantini ha acquisito l’intera Collezione Daros Latinamerica, un tesoro di 1.233 opere di 117 artisti della regione. L’operazione, il cui valore non è stato rivelato, è descritta da Costantini come un “regalo” inestimabile per celebrare il 25° anniversario del Museo d’Arte Latinoamericana di Buenos Aires (MALBA) nel 2026, e rafforza in modo decisivo il ruolo dell’istituzione come principale custode dell’arte moderna e contemporanea della regione.
La collezione, costituita a Zurigo a partire dal 2000 dalla mecenate svizzera Ruth Schmidheiny e curata da Hans-Michael Herzog, era rimasta per lo più in deposito negli ultimi anni dopo la chiusura della sede di Casa Daros a Rio de Janeiro nel 2015. Con questa acquisizione, il patrimonio complessivo di Malba e della Fondazione Costantini quasi raddoppia, avvicinandosi a circa 3.000 opere. “È un momento unico, paragonabile all’inaugurazione di MALBA“, ha dichiarato Costantini a La Nación. “Stiamo salvando una collezione, un progetto che si era interrotto. Il fatto che una collezione molto preziosa di arte latinoamericana sia ora vitale all’interno di MALBA, un museo di arte latinoamericana, è istituzionalmente molto forte“.

Una collezione complementare e di grande impatto
La Collezione Daros si distingue per il suo focus sull’arte contemporanea e post-contemporanea dagli anni Cinquanta in poi, andando così a integrare e potenziare la già solida collezione moderna del MALBA. Tra i nuovi nomi che entrano a far parte del patrimonio museale figurano grandi artisti come Doris Salcedo, di cui Costantini cercava un’opera da decenni, Cildo Meireles, Luis Camnitzer, Luis Felipe Benedit e José Alejandro Restrepo. La collezione include anche opere iconiche di maestri già rappresentati, ma con pezzi fondamentali: una tela degli anni ’60 di Lygia Clark, il Relevo espacial (1959) di Hélio Oiticica, un significativo gruppo di opere di Julio Le Parc, Carlos Cruz-Diez, Antonio Dias e Guillermo Kuitca. “Solo con le opere di Kuitca che la collezione contiene, si potrebbe fare una mostra“, ha osservato Costantini.
Il futuro: un museo in espansione
Questa imponente acquisizione accelera e giustifica il progetto già approvato di ampliare la sede del MALBA al Barrio Parque. L’espansione, che avverrà sotto la vicina Plaza Perú, raddoppierà la superficie del museo portandola a 8mila metri quadrati. Oltre a nuovi spazi espositivi, sono previsti un ristorante, due auditorium e una “piazza delle arti” dedicata a performance. “Con il MALBA ampliato si aggiungeranno più di 1.000 metri di opere esposte“, ha spiegato Costantini. “Ora, la nostra sala più grande ne ha 600. Questo aggiungerà vita al museo“.
La presentazione al pubblico
I primi capolavori della Collezione Daros Latinamerica saranno presentati al pubblico in occasione della gala per il 25° anniversario, a settembre 2026, che fungerà da preludio al nuovo allestimento della collezione permanente su due piani. Un libro con distribuzione internazionale documenterà questa nuova, storica fase del museo. Con questa mossa, Costantini non solo consolida il suo legato, ma riafferma con forza la missione del MALBA: essere l’istituzione per eccellenza per la diffusione e la valorizzazione dell’arte latinoamericana nel mondo: “È un statement molto forte, una riaffermazione della nostra vocazione e del nostro impegno“.











