
Scopriamo i progetti per l’anno 2026 dei protagonisti del sistema dell’arte italiana: critici e storici dell’arte, direttori di museo, artisti, galleristi, collezionisti, operatori culturali
1. Genetliaco La prima è facile, la farò il primo gennaio. Compirò settanta anni. Che sforzo, direte, mica lo hai deciso tu. Provateci voi a viverli tutti questi anni poi ne riparliamo. Comunque li compirò in Algeria, un pezzo di mondo che non contavo più di poter esplorare, ma che dopo un ventennio tragico si sta, con cautela, riaprendo ai visitatori. In un tempo in cui le finestre su intere regioni del pianeta si aprono e si chiudono senza preavviso, bisogna infilarsi negli spiragli appena è possibile.
2. Accademia Per le altre due la scelta non è facile. Una è senz’altro un dovere da compiere. Mi è stata affidata la presidenza di un’istituzione importante, con cinquecento anni di storia alle spalle: l’Accademia di Belle Arti di Roma. Un ente di alta formazione (sono circa venticinque in Italia, le accademie) al centro di una trasformazione in corso da molti anni, retta da una governance incerta, con enormi potenzialità e altrettanti problemi gestionali. Il mio ruolo pro-tempore è quello di accompagnarla nella transizione, mettere in sicurezza gli aspetti amministrativi e affiancare studenti e docenti nell’opera di assicurarle, insieme all’efficienza, l’autorevolezza che merita.
3. Murano Sto seguendo già da un paio d’anni un’azienda dalle caratteristiche uniche: lo Studio Berengo di Murano, che da più di trent’anni produce in forma esclusiva opere d’arte in vetro con i più grandi artisti mondiali. È un impegno che mi coinvolge sempre di più, in un ambito che non è puramente professionale: le personalità che mi consente di frequentare, l’esperienza affascinante della fornace, l’umanità e la sapienza antica di chi ci lavora, costituiscono una sorta di premio che la vita mi ha riservato. Nel prossimo anno, come ogni due anni, parallelamente alla Biennale d’Arte, c’è da realizzare la grande mostra Glasstress, giunta alla sua nona edizione. Avevo poi messo in conto di riposarmi, già nell’anno da pensionato appena trascorso, ma mi sa che per quello mi toccherà aspettare il Ventisette.
Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, Umberto Croppi è stato Presidente della Quadriennale d’Arte di Roma, Direttore di Federculture e Direttore della Fondazione Valore Italia. È stato Direttore editoriale e A.D. della casa editrice Vallecchi. Dal 2008 al 2011 è stato Assessore alle Politiche Culturali, Comunicazione e Moda di Roma Capitale.










