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Le Filippine tornano a Venezia, con Jon Cuyson

Jon Cuyson and Mara Gladstone in Manila, Philippines, 2025. Photo: Kieran Punay
Jon Cuyson and Mara Gladstone in Manila, Philippines, 2025. Photo: Kieran Punay
L’artista Jon Cuyson e la curatrice Mara Gladstone rappresenteranno il Paese asiatico a Venezia 2026, in uno degli ultimi tasselli che definisce il puzzle globale di “In minor keys”

Sarà un racconto di legami marittimi “Sea of Love / Dagat ng Pag-ibig”, il progetto di Jon Cuyson e a cura di Mara Gladstone: ecco il Padiglione Filippino per Venezia 2026, commissionato dalla National Commission for Culture and the Arts (NCCA) in partenariato con il Dipartimento degli Affari Esteri (DFA).

Forme essenziali della sua trentennale pratica, che include dipinti, video e sculture, renderanno omaggio ai filippini che popolano le vie d’acqua globali: «È un onore rappresentare le Filippine sul palcoscenico più prestigioso al mondo per l’arte contemporanea. I miei progetti sono stati modellati attraverso moduli di memoria – una pratica di opere interconnesse che fungono da archivi parziali per storie sommerse, lavoro marittimo e frammenti di appartenenza. La nostra mostra prosegue questa indagine esplorando le cozze come motivo e metafora per comprendere la parentela attraverso terra e mare», ha dichiarato Cuyson (1969), il cui lavoro è stato esposto in Asia, Europa e Stati Uniti, incluso al Brunei Gallery, SOAS (Londra); Times Museum (Cina); e al Bronx Museum (New York).

Per l’occasione, l’artista svilupperà questo progetto con una serie di “maestranze” del proprio Paese, dagli allevatori di cozze agli esperti di acquacoltura, e come ha ricordato la Gladstone, «La nostra proposta pone forze umanizzanti d’amore nel flusso e riflusso della globalizzazione, in sintonia con i nostri oceani ondulanti».

La proposta espositiva è stata selezionata a seguito di un bando pubblico lanciato solo il 5 ottobre scorso. “Sea of Love / Dagat ng Pag-ibig” sarà la sesta partecipazione delle Filippine alla Biennale Arte da quando vi sono rientrate nel 2015, grazie all’impegno della Senatrice Loren Legarda per affermare la presenza dell’arte e della cultura locale a livello internazionale.

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