
Per “gravi problemi conservativi e strutturali”, le forze aeree brasiliane sarebbero pronte a demolire l’ultimo complesso residenziale progettato dal mitico architetto Oscar Niemeyer, nello stato di San Paolo
Non ha bisogno di molte presentazioni, Oscar Niemeyer (1907-2012), uno degli architetti più visionari del XX secolo, e padre dell’architettura modernista brasiliana. Il progettista che più ha “rotto” con l’angolo retto e, invece, ha celebrato la “curva libera e sensuale”, ispirata alle forme naturali del suo Paese, divenne celebre mondialmente come il principale artefice di Brasília, insieme a Lucio Costa che ne realizzò il disegno, per la quale progettò i monumenti governativi e religiosi più iconici, plasmandone l’identità. E fu tanta la meraviglia che quando l’editore Giorgio Mondadori vide la “città del futuro” dell’altro emisfero, commissionò al proprio Niemeyer la progettazione del Palazzo Mondadori di Segrate, sul modello del Ministero degli Affari di Brasilia (1962-1964), oggi una vera e propria eccezione sul suolo architettonico italiano.
Ma perché questa premessa? Perché proprio il Brasile sta per perdere l’iconico edificio H22. Costruito tra il 1956 e il 1957 nell’area dell’allora Centro Tecnico Aeronautico (CTA) di São José dos Campos (nello stato di San Paolo), l’H22 è l’ultimo complesso residenziale in serie progettato da Niemeyer nel campus, destinato ad accogliere ufficiali e professori dell’Istituto Tecnologico dell’Aeronautica (ITA). L’Aeronautica ne giustifica l’abbattimento citando poco altro che “gravi problemi strutturali” per cui nessun restauro sarebbe possibile.
In un manifesto di protesta, il nipote del grande architetto, Kadu Niemeyer ha espresso profonda amarezza: «È molto triste vedere come il Brasile continui a perdere pezzi della propria storia. L’H22 non è solo un edificio. Fa parte di un momento in cui il paese credeva nella scienza, nella tecnologia e nel futuro. È un’architettura pensata per servire un Paese che voleva crescere e osava sognare. Vedere questa storia cancellata senza dialogo, senza studi e senza rispetto per la memoria architettonica nazionale è profondamente doloroso».
E concludendo, ha ricordato le parole del nonno: «Come amministratore del suo studio, ripeto ciò che Oscar mi diceva sempre: “L’architettura vale solo per l’emozione che provoca e per la storia che porta con sé“». Una storia che, per l’edificio H22, rischia di finire in macerie.











