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Canova ritorna a Forlì

Lo scultore veneto ritorna a Forlì nella mostra:
CANOVA. L’ideale classico tra scultura e pittura

 

 25 gennaio – 21 giugno 2009, Forlì, Musei San Domenico

Una grande rassegna che raccoglie 160 opere di Canova e dei suoi contemporaneipromossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, curata da Antonio Paolucci, Fernando Mazzocca e Sergéj Androsov e con l’allestimento di Wilmotte e di Alessandro Lucchi.

 

Attraverso una serie di capolavori esemplari, l’esposizione forlivese ripercorrerà l’intera carriera del “moderno Fidia”, ponendo per la prima volta a confronto le sue opere (marmi, gessi, bassorilievi, bozzetti, dipinti e disegni), oltre che con i modelli antichi cui si è ispirato, anche con i dipinti di artisti a lui contemporanei con i quali si è confrontato.

 

Per Forlì, Canova creò tre capolavori. Innanzitutto una versione di Ebe, una delle sue opere più popolari, realizzata tra il 1816 e il 1817 per la contessa Veronica Guarini. A precedere Ebe, nel 1814, fu la Danzatrice col dito al mento, destinata al banchiere Domenico Manzoni eandata dispersadopo la morte del proprietario in un atroce fatto di sangue, il cui mistero rimane ancora insoluto. La vicenda verrà sublimata dallo stesso Canova nella bellissima Stele funeraria di Domenico Manzoni ancora conservata nella chiesa della Santissima Trinità.

 

 
Antonio Canova, Ebe, (particolare) 1816 – 1817

Il confronto tra le due diverse versioni di Ebe, quella di Forlì e quella dove la figura è rappresentata su una nuvola, appartenuta all’Imperatrice Giuseppina moglie di Napoleone, evidenzia come il grande scultore seppe trasporre nel marmo l’audace motivo della figura in volo.

Per capire la nascita di questo capolavoro, la prima e la seconda Ebe saranno collocate, scenograficamente, in sequenza con due capolavori della scultura antica: L’Arianna con la pantera, allora agli Uffizi e oggi al Museo Archeologico di Firenze, e la straordinaria Danzatrice di Tivoli, opera ellenistica cui Canova si è ispirato. E ancora, in un accostamento mozzafiato, con il Mercurio volante di Giambologna, il capolavoro assoluto dello sculture cinquecentesco.

 

Alle pareti le diverse rappresentazioni dipinte di Ebe, un tema prediletto dai maggiori pittori neoclassici stranieri (Reynolds, Romney, West, Hamilton, Vigée Le Brun) e italiani (Lampi, Pellegrini, Landi), creeranno un fantastico gioco di rimandi tra la pittura e la scultura, in un esaltante gara fra la due arti in cui proprio la scultura, grazie al genio di Canova, risulta vittoriosa.

 

Gaspare Landi, 
Ebe coppiera dell’aquila di Giove
Brescia, Musei Civici
Gavin Hamilton
Ritratto di Lady Hamilton come Ebe
Cantors Art Center at Stanford University

 

Canova associava la bellezza eterna di Ebe, simbolo di una giovinezza ancora incontaminata, a quelle di altre divinità come Amore e Psiche, capolavoro presente nella sezione successiva, accanto ad altri suoi capolavori opportunamente confrontati con le creazioni di pittori come Giani, Landi, Angelica Kauffmann, Hayez che si sono cimentati sugli stessi temi, negli stessi anni.

 

 
Gaspare Landi, Amore e Psiche, Fondazione Musei Civici di Venezia, Museo Correr

Ancora la raffigurazione dinamica della figurache si muove nello spazio sarà il motivo dominante della sezione dedicata alla Danzatrice, anch’essa appartenuta all’Imperatrice Giuseppina e ora all’ Ermitage, confrontata con le magnifiche Danzatrici di Hayez e soprattutto con le figure danzanti presenti nelle grandi tempere, capolavori assoluti di Canova pittore, che finalmente restaurate rivelano per la prima volta non solo la loro commovente bellezza ma i segreti della loro tecnica davvero unica.

 

 
Antonio Canova, Danzatrice con le mani sui fianchi
The State Hermitage Museum

Dopo questa ampia sezione dedicata alla musica e alla danza, dove comparirà anche la celebreTersicore, la statua in movimento di Orfeo, concessa dall’Ermitage, ci introduce alla straordinaria sezione dedicata allo “Scultore filosofo”. Ad essere qui indagato sarà il Canova che ha saputo confrontarsi con il tema metafisico della morte, come nelle stele funerarie in marmo, ispirate a quelle attiche, messe a confronto con analoghe rappresentazioni in pittura e con i drammatici bassorilievi sulle ultime ore di Socrate.

La grandezza di Canova, già in vita celebrato come il più grande scultore di tutti i tempi per avere riportato nel mondo la perfezione della scultura greca, sarà testimoniata da prestiti  eccezionali. Come i due colossali Pugilatori dei Musei Vaticani, ispirati ai due Dioscuri del Quirinale, su cui il giovane Canova si arrampicò tante volte per studiarli. O come la Venere Italica di Palazzo Pitti, la dea moderna tanto amata da Foscolo che la riteneva superiore a quella antica dei Medici. O ancora la Maddalena, capolavoro per il quale Canova trovò ispirazione in Tiziano.

Antonio Canova, Venere italica
Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Palatina

Questo ultimo capolavoro, la Maddalena, sarà considerato dai romantici la sua opera più bella e per questo divenne motivo di ispirazione per Hayez la cui Maddalena, che sarà accostata a quella di Tiziano e Canova, rivela nella sua sconvolgente sensualità come, non uno scultore, ma il celebre pittore del Bacio possa considerarsi vero erede di Antonio Canova.

 

clicca sui nomi dei curatori per leggere gli interventi di Antonio Paolucci e FernandoMazzocca

INFORMAZIONI UTILI:

Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura 
Forlì, Musei San Domenico
25 gennaio – 21 giugno 2009
a cura di Antonio Paolucci, Fernando Mazzocca e Sergéj Androsov
Orario: Da martedì a venerdì: 9,30 – 19,00
Sabato, domenica, giorni festivi, 13 aprile, 1 giugno: 9,30 – 20,00
La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso
Biglietti: Intero € 9 Ridotto € 6 per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari e residenti nella provincia di Forlì-Cesena. Speciale € 4 per scolaresche (scuole primarie e secondarie). Gratuito per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, diversamente abile e relativo accompagnatore, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino.
Mostra: tel. 199 199 111
Riservato gruppi e scuole (incluso visite e laboratori didattici): tel. 02 43 35 35 25 – servizi@civita.it
Segreteria tecnico organizzativa della mostra tf. 0543-1912030/031/032 e-mail eventi@fondazionecariforli.it
www.mostracanova.eu

 
Bertel Thorvaldsen, Ganimede e l’aquila, Brescia, Musei Civici

Antonio Canova sul web

 

Fondazione Canova, Museo Gipsoteca di Possagno
www.museocanova.it

 

Antonio Canova su wikipedia, clicca qui

 

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