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Hidetoshi Nagasawa – “Albero di farfalle”

SENZA TITOLO. 2008. Disegno su carta, rame e acido – cm 70×100 

20 novembre-18 gennaio 2009, Milano, 
MARCOROSSISPIRALEARTE

La Galleria MARCOROSSISPIRALEARTE di Milano presenta dal 20 novembre al 18 gennaio 2009 la mostra personale di Hidetoshi Nagasawa:  una nuova opera in marmo, dal poetico nome Albero di farfalle, studiata e realizzata dall’artista appositamente per questa mostra, accompagnata da una selezione di opere su carta. E’ dalla mostra pubblica del 2002  al Palazzo delle Stelline che l’artista giapponese, nato nel 1940, non espone una personale  nella città di Milano, dove vive  dagli anni Sessanta e la nostra Galleria è felice di ospitare negli spazi di C.so Venezia l’ultimo lavoro del Maestro della scultura Zen. Si tratta di una grande stele in marmo di Carrara, alta oltre 2,30 m pesante oltre 700 kg, che incanta e stupisce per l’incredibile senso di equilibrio impossibile e  per la sua apparente leggerezza.
Il lavoro di Nagasawa è strettamente legato alla filosofia orientale, le sue opere sono sempre molto evocative e hanno un forte valore simbolico e lirico, in loro l’artista fonde le eredità spirituali dell’Oriente  e quelle dell’Occidente .
Albero di farfalle  fa parte del ciclo delle sculture anti-gravitazionali, un ciclo di opere che l’artista propone da molti anni rinnovando ogni volta la sorpresa, infatti con queste opere Nagasawa rende visibili forze invisibili, cercando la forza dell’equilibrio e  un contatto diretto con le cose, con il loro “interiore”, nel corso di trent’anni, infatti, il suo lavoro è cambiato si è trasformato, ma ha seguito una sua coerente, naturale evoluzione. 
Le opere di Nagasawa danno corpo all’ombra e sono il corpo dell’ombra, nascono e si collocano nello spazio Zen del ” Ma”,” La soglia”, un luogo fisico e mentale dove si concentrano tutte le energie; possiamo dire che le sue opere di sono come gli Haiku poetico-filosofici dove c’è estrema concisione, semplicità, essenzialità e condensazione di pensiero che stimola l’immaginazione e la mente.
Lo si può intuire dalle affascinanti opere in carta esposte nella mostra, delle vere e proprie sculture che racchiudono la sapienza orientale degli origami coniugata con l’arte contemporanea; completano l’esposizione milanese alcune opere realizzate su carta con rame e ossidi.
Nagasawa ha recentemente installato l’opera Giardino rovesciato al parco-museo della Villa Medicea La Magia a Quarrata, mentre nel corso del prossimo anno, a partire dal mese di luglio, sarà impegnato con una serie di sei mostre nei principali Musei del Giappone: il Museum of Modern Art di Saitama e di Kawagoe, il National Museum of Art di Osaka, il Museum of Modern Art di Kamakura e di Hayama e il Nagasaki Prefectural Art Museum.

Bozzetto in legno della scultura Albero di farfalle LAVORO DI CARTA. 2008
Tecnica mista su carta
cm 84 x 62 x 4
LAVORO DI CARTA. 2008
Tecnica mista su carta
cm 84 x 62
DISEGNO (RAME). 2008
Collage di rame su carta e acido  cm 100 x 70

 

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Informazioni utili:

C.so Venezia 29, MILANO  tel. 02 795483
artecontemporanea@spiralearte.com
www.spiraleartecontemporanea.it
20 novembre-18 gennaio 2009 
Orari: da martedì a sabato 11.00 – 19.30
Catalogo: saggio critico di Walter Guadagnini, € 20,00

Inaugurazione giovedì 20 novembre dalle ore 18.00
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HIDETOSHI     NAGASAWA

– Biografia –

L’artista nel suo studio 

Hidetoshi Nagasawa nasce nel 1940 a Tonei, in Manciuria, dove il padre prestava servizio come ufficiale medico dell’esercito imperiale. Nel 1945 a seguito dell’invasione da parte dell’Unione Sovietica, la famiglia, costretta a lasciare il paese assieme a tutti i civili giapponesi residenti, intraprende un difficile viaggio di un anno e mezzo verso il Giappone appena uscito sconfitto dalla guerra e in profonda crisi economica e sociale. Stabilitosi nel villaggio rurale di Kawashima, poco distante dalla capitale Tokyo, Nagasawa prosegue i suoi studi avvicinadosi con passione già all’età di quindici anni, all’arte e alle tendenze d’avanguardia. Laureato nel 1963 in Architettura e Design, trova lavoro in uno studio di architettura, ma vorrebbe potersi dedicare esclusivamente all’attività artistica. Nel 1966 sposa Kimiko Ezaki e a distanza di sei mesi dal matrimonio parte dal Giappone in bicicletta dirigendosi verso Ovest: attraversa Thailandia, Malesia, India, Pakistan, Afghanistan, Persia, Iraq, Giordania, Libano, Siria e Turchia, passa dalla Grecia e giunge a Brindisi e risale l’Italia visitando Napoli, Roma e Firenze. Nell’agosto del 1967 arriva a Milano, dove si conclude il suo viaggio a causa del furto della bicicletta. Trova uno studio nel quartiere operaio di Sesto San Giovanni ed entra in contatto con un gruppo di artisti tra cui Castellani, Fabro, Nigro, Trotta e Ongaro; attratto dai numerosi stimoli che gli offre l’ambiente milanese, decide di rimanervi e si fa raggiungere da Kimiko. E’ nel 1968 che l’attività artistica di Nagasawa acquisisce continuità e consapevolezza; nel 1968 partecipa al Festival di Anfo, sul lago d’Idro, e nel febbraio dell’anno successivo espone per la prima volta a Brescia presso la Galleria Sincron. Dal 1970 il suo lavoro concettuale si divide tra giochi verbali incisi su lastre metalliche, “azioni” e video; in quest’anno presenta la sua prima mostra personale alla galleria milanese Françoise Lambert e partecipa ad una mostra collettiva sull’arte contemporanea giapponese presso il Solomon R. Guggenheim di New York. Nel 1971 espone presso la galleria Toselli di Milano e all’Attico di Roma, ed avvia la sua produzione di sculture. Nel 1972 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e instaura un proficuo rapporto lavorativo con il gallerista Ardemagni che gli consetirà di realizzare importanti opere scultoree impiegando materiali come oro, bronzo e marmo. Nel 1976 espone assieme a Luciano Fabro e Antonio Trotta nella mostra Aptico. Il senso della scultura a cura di Jole De Sanna a Verbania-Pallanza. Negli anni Ottanta il lavoro di Nagasawa subisce un apliamento di scala che lo porta a creare ambienti al confine tra scultura e architettura; le sue opere diventano antigravitazionali, capaci di sfidare le leggi della fisica e la forza di gravità. Nel 1988 espone presso il PAC di Milano. Negli anni Novanta Nagasawa è presente in tutto il mondo in importanti appuntamenti nazionali ed internazionali: a Kassel, per la IX edizione di Documenta nel 1992, alla Biennale di Venezia nel 1993 con una sala personale nel Padiglione Italiano e a Bologna nei locali di Villa delle Rose della Galleria d’Arte Moderna. Nello stesso anno, in Giappone, inaugura una mostra antologica presso il Museo Mito e nel 1996 espone in una personale alla Fondazione Mirò di Palma de Malloca. Milano ospita nuovamente il lavoro di Nagasawa nel 2001 presso il Palazzo della Triennale e nel 2002 a Palazzo delle Stelline; nello stesso anno a Palazzo Pretorio di Certaldo viene presentata la mostra Giardino della casa del tè e nel 2003 a Modena espone presso il Caffè letterario, Giardino Palazzo Agazzotti. Nel 2006 partecipa alla XII Biennale internazionale di scultura di Carrara e l’anno successivo espone presso la Torre di Guevara a Ischia. Nel 2008 realizza per il parco-museo della Villa Medicea La Magia a Quarrata (Pistoia) Giardino rovesciato.
Il suo lavoro è oggi presente in numerose ed importanti collezioni pubbliche e private in America, Belgio e Giappone, tra cui: FRAC, Fontevraud; Solomon R Guggenheim Museum, New York; Middelheim Museum, Anversa; The National Museum of Modern Art, Osaka; Museum of Contemporary Art, Hiroshima; Municipio Adachi-ku, Tokyo; Art Tower, Mito; Contemporary Art center, Mito.

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