Era il 20 novembre 1978 quando la luce metafisica di Giorgio de Chirico si spegneva. All’età di 90 anni, in quel Palazzo Borgognoni, a Roma, dove visse fino alla fine con la moglie, il maestro della pittura metafisica lasciava questa terra.
Un anniversario quello di oggi che si ricorda in tutto il mondo, perchè al di là della sua permanenza terrena, la vitalità e la poesia di un artista della grandezza di de Chirico continua a pulsare ed emozionare.
Giorgio de Chirico, pur se di famiglia italiana, era nato in Grecia a Volos a poca distanza da Atene, dove frequentò il Politecnico. Trasferitosi con la famiglia in Germania perfezionò la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Monaco.
Nel 1909 arriva a Milano per poi trasferirsi a Firenze dove approfondisce gli studi su Nietzche e dà inizio al suo percorso metafisico. Ma è a Parigi, dove si trasferisce nel 1911 che inizia la sua vera carriera artistica.
E’ qui infatti che espone per la prima volta, l’anno successivo, attirando l’attenzione di Picasso e Apollinaire. Da quel momento si dedica intensamente alla pittura e ai contatti con figure determinanti per il suo percorso come Brancusi, Soffici, Léger, Guillaume e gli italiani Govoni, De Pisis, Carrà, nonostante i frequenti attacchi depressivi che lo costringono a più riprese a ricoveri ospedalieri.
Nel 1917 è il capofila del gruppo di artisti della cosiddetta Pittura Metafisica, teorizzata ufficialmente l’anno seguente, anno in cui de Chirico si trasferisce a Roma e dove farà la sua prima mostra individuale insieme a Carrà, Prampolini e Soffici.
Le sue opere sono universalmente riconosciute e apprezzate, sia dagli esponenti del mondo artististico, sia dal pubblico. Ha esposto nelle gallerie più importanti d’Europa e negli Stati Uniti. Oltre alla pittura, si è dedicato anche alla scenografia teatrale e alla scrittura.
- La sua tomba è a Roma, nella Chiesa Monumentale di San Francesco a Ripa, a Trastevere. La sua casa, in Piazza di Spagna, a Palazzo Borgognoni, è visitabile su appuntamento. In suo nome è stata realizzata la Fondazione De Chirico intitolata a Giorgio e alla sua seconda moglie, con l’obiettivo di tutelare e promuovere l’opera artistica e intellettuale del grande maestro.
«Quale sarà lo scopo della pittura futura? Sarà esattamente uguale a quello della poesia, della musica e della filosofia: creare sensazioni sconosciute in passat spogliare l`arte del comune dell`accettato, da qualsiasi soggetto a favore di una sintesi estetica: sopprimere completamente l`uomo quale guida o come mezzo per esprimere dei simboli, delle sensazioni, dei pensieri, liberare la pittura una volta per tutte dall`antropomorfismo che soffoca la scultura: vedere ogni cosa, anche l`uomo, nella sua dualità di “cosa”».