A quaranta anni dalla sua scomparsa, Nuccio Fiorda, compositore e direttore d’orchestra di origini molisane (la sua salma riposa nella natia Civitanova del Sannio) viene ricordato a Campobasso con un ciclo di manifestazioni che approfondiranno l’opera futurista e cinematografica dell’allievo di Ottorino Respighi ed autore della prima colonna sonora per film incisa in Italia.
Organizzato dal Conservatorio “L.Perosi” di Campobasso, “Fotogrammi e futurismi” indaga sulla vita artistica di Fiorda, attraverso sei incontri e concerti alla presenza di studiosi, musicisti ed estimatori nonché una mostra che si terrà dal 1 dicembre al 6 gennaio 2015 negli spazi del palazzo Ex Gil, sede della Fondazione Molise Cultura.
Compositore tra cinema e avanguardia, la sua adesione giovanile al movimento futurista arrivò più per la sua disponibilità a soluzioni sonore nuove, piuttosto che per tendenze apertamente rivoluzionarie. Amico di Mascagni, Puccini e Molinari, Fiorda divenne maestro sostituto di Arturo Toscanini nell’Orchestra della Scala prendendo parte alla tournee americana e canadese nel 1920. Nel giugno del 1921, al Theatre des Champs Elisees di Parigi vennero eseguite, sotto la direzione di A. Russolo, alcune composizioni di musica futurista, alla presenza di Stravinskij, Milhaud, Ravel e altri. Nel concerto furono presentate due sue composizioni composte a Milano poco prima: “Cocktail” per intonarumori e orchestra e il poemetto sinfonico “Procession Sous La Pluie”.
Compositore per opere teatrali e per commenti musicali per orchestra diffusa nei cinema fino agli anni trenta, Fiorda compose nel 1929 la prima colonna sonora incisa in Italia, quella per il cortometraggio “L’orologio magico” (1929). Con l’invenzione del cinema sonoro si dedicò prevalentemente alla composizione di musica da film, che divenne per molti anni la sua principale attività, anche a motivo della crisi che gravava sui compositori “puri”.
Nell’aprile del 1939 venne incaricato di dirigere le manifestazioni artistiche italiane all’Esposizione mondiale di New York. Lo stesso anno ottenne un notevole successo con lo pseudonimo J. Ford con il valzer “Incantesimo”, tema conduttore del film omonimo, che ebbe diffusione internazionale.
Intorno al 1960, avendo conclusa la sua attività musicale per il cinema, riprese ad occuparsi più strettamente della composizione “pura”. La sua “Margot” (1959), opera in un atto e cinque quadri, su libretto tratto dal macabro “Chemin de ronde” di R. Francheville nel 1966 venne rappresentata al Teatro Donizetti di Bergamo con il singolare divieto ai minori di 18 anni. Da quest’opera il Fiorda trasse anche una fantasia sinfonica, “Krimen”, che pubblicò nel 1962, caratterizzata dall’impiego delle onde Martenot, inizialmente previste anche per l’opera.
Un lavoro che caratterizzò il ritorno al futurismo dell’ultima parte della sua vita compositiva con la “Partita su testi futuristi” per soprano, tenore, baritono e grande orchestra, che fu eseguita nel 1963, e l’opera in due atti e cinque quadri “I prigionieri e l’amore” tratta da “I prigionieri”, otto sintesi incatenate di F. T. Marinetti, pubblicata nel 1973 e mai rappresentata che anticipò la sua morte avvenuta a Roma il 14 dicembre 1975. Dal 1981 è attiva nella sua Civitanova l’Accademia Musicale “Nuccio Fiorda” che tiene regolarmente corsi e progetti dedicati al compositore.
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