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Jeff Koons, imperdibile retrospettiva a Parigi

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Jeff Koons La Rétrospective

L’universo colorato e “gonfiabile” di Jeff Koons anima il Centro Pompidou di Parigi per un’imperdibile retrospettiva. La più completa mai realizzata, con molti inediti per il pubblico europeo.

Entrato nelle cronace del gossip e delle riviste scandalistiche europee per il suo matrimonio con l’ex pornostar Cicciolina,  additato come il creatore del “kitsch”, record-man vivente nella valutazioni delle sue opere, la carriera artistica di Jeff Koons, definito come il protagonista del neo-pop o della post-popart, ha attraversato gli ultimi 30 anni in un percorso di ricerca e sperimentazione, utilizzando molti materiali diversi e molti mezzi espressivi: dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle installazioni diventando famoso per i suoi gonfiabili.

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Nella retrospettiva parigina si ricostruisce proprio questo percorso, iniziato negli anni ’70  prima al Maryland Institute College of Art di Baltimora, poi all’Art Institute di Chicago. Attraverso  i suoi fondamentali incontri artistici e soprattutto attraverso l’universo completo delle sue opere in plastica, gonfiabili, marmo, metalli e porcellana, foto, quadri e installazioni.

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Dai primi giocattoli gonfiabili fino ai recenti e inconsueti richiami all’arte classica.

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Come ha spiegato Bernard Blistène, curatore della mostra: ” Jeff Koons, come Salvador Dalì, ha costruito un personaggio che non possibile separare dalla sua opera. Come Dalì torna all’utilizzo di tecniche definite tradizionali. A lui non interessa soltanto la scultura in sè, ma la sua diffusione nella cultura popolare.

Gli interessa il motivo per cui le persone acquistano delle riproduzioni  e delle copie di opere d’arte. Gli interessa la trasmissione delle immagini attraverso il tempo. Gli oggetti ornamentali e il rapporto che esiste in tutte le culture nei confronti di alcuni oggetti, il modo in cui se ne creano dei feticci, dei simboli, degli stereotipi. Questi sono tutti temi che attraversano la sua opera.”

Lo stesso Blistène che è anche direttore del Museo Nazionale di arte moderna di Parigi  aveva sollecitato Koons in un’intervista :

Lei ripete spesso che il movimento dell’avanguardia è tanto importante per lei. Possiamo definirla un artista della neo-avanguardia?

“Io mi sento totalmente legato all’avanguardia. Immagini uno come me che non sapeva niente d’arte, che non conosceva nulla della storia dell’arte e tutto a un tratto mi sono iscritto a una scuola d’arte, acquisendo quei fondamenti, iniziando a capire come gli artisti potevano trasformare le loro comunità, condividere idee, discutere, creare la loro propria realtà. Si può creare la propria vita, sa?! Si può cambiare il proprio universo e quello della propria comunità. Dialogando, condividendo e partecipando[…]

Però l’avanguardia è sempre stato un movimento “contro”, contro qualcosa. Contro la società, la politica, la congiuntura. Ha tentato di cambiare l’andamento del mondo in qualche misura, ma il suo lavoro è l’esatto opposto di queste posizioni.

“Il mio lavoro è contro la critica. Combatte la necessità di una funzione critica dell’arte e cerca di abolire il giudizio, in modo di poter guardare al mondo accettandolo nella sua totalità, ovvero accettarlo per quello che è. Se ci riuscissimo potremmo cancellare tutte le forme di segregazione insieme alle gerarchie.”

Lei per molte ragioni può essere definitivo un artista figurativo:

“Sì, mi piace il modo di comunicare dell’arte figurativa. Le persone e io stesso possiamo identificarci con le forme. E’ la vita umana, il modo in cui noi interpretiamo le cose, non è una forma d’astrazione, perchè sono coinvolti i nostri corpi e le nostre menti. Penso che bloccare sistematicamente le cose nella vita serve a  migliorare la nostra esperienza personale. Mi auguro di migliorare la mia. Voglio avere una vita più vasta, più ampia, vivere esperienze più profonde. Quindi riporto costantemente il mio lavoro a ciò che significa essere umani. Come potrei mai evolvere in un modo migliore?”

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Tra le opere che potranno essere ammirate nella Retrospettiva parigina anche la celebre “Banality”, che ha come protagonista il compianto Michael Jackson, fin’ora esposta solo a New York.

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Jeff Koons accanto a Banality

Jeff Koons La Rétrospective

26 novembre 2014-27 aprile 2015

apertura dalle 11.00 alle 21.00

Centre Pompidou

Rue Beaubourg, 19 – Parigi

 

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