Print Friendly and PDF

Neve, in sala il nuovo Stefano Incerti

Neve: all’ottavo film Stefano Incerti ci stupisce con un noir, con una storia piena di mistero e di attesa, di tensione narrativa a cui il regista del Verificatore di Gorbaciof e di tanti altri film, ci ha in qualche modo abituati. Neve, arrivato in sala giovedì 11, è interpretato da Roberto De Francesco -che per questa ruolo è stato premiato come miglior attore al Noir in Festival di Courmayeur- ed  Esther Elisha.

Il filmracconta con una forza visiva importante il viaggio di due persone che la vita ha messo con le spalle al muro e che si ritrovano per caso a percorrere un pezzo di strada insieme alla ricerca di qualcosa di misterioso, forse una refurtiva, comunque del denaro. Lui in viaggio per salvarsi, soccorre per strada lei che ha qualcosa da cui fuggire.

neve-di-stefano-incertiHo voluto raccontare personaggi che in un’altra storia sarebbero stati ai margini ,ci racconta Stefano Incerti, personaggi sullo sfondo. Storie desuete, due piccole umanità che si ritrovano per caso a fare un percorso insieme, anche ostile, freddo. Tanto è vero che nella prima parte del film c’è poco dialogo, i personaggi si studiano, la tensione è accennata dai gesti, dallo sguardo. Nella seconda parte invece, man mano che i due protagonisti prendono confidenza, la freddezza sembra sciogliersi trasferendosi nell’ambiente circostante che diventa in pratica il terzo protagonista della storia.

I paesaggi che attraversano i due protagonisti nel loro viaggio sono di una bellezza, mozzafiato. Dove è stato girato il film?

E’ stato girato in Abruzzo in una zona molto ristretta che viene chiamata, piccola Svizzera. Qui l’ultimo film che è stato girato prima del mio è La strada di Fellini. Non so perché questo magnifico territorio sia stato utilizzato così poco dal cinema, nonostante la vicinanza con Roma. Comunque la bellezza del paesaggio, la neve e le montagne, sono il modo che ho trovato per esaltare la solitudine dei due personaggi, dandogli così una connotazione precisa e netta. Non sarebbe stato lo stesso film se lo avessimo girato in primavera.

neve-di-stefano-incertiUn altro protagonista del film è sicuramente il denaro, o meglio il bisogno di denaro che in questi anni è diventato impellente, un pensiero giornaliero anche per persone che fino a qualche tempo vivevano dignitosamente.

Nel film non c’è una critica sociale, ma ho voluto raccontare come il denaro possa diventare un pensiero e un bisogno stringente e straziante per tantissime persone. Lo stesso Donato, il protagonista del film, è un impiegato che non riesce più a risolvere nulla con il suo misero stipendio e va alla ricerca di qualcosa che lo possa salvare. Ma non è una visione né pietistica, né sociale, neanche quando Donato dice: vedo passarmi davanti gente con macchine che costano quanto un appartamento. Questo bisogno diventa il mistero, il noir, su cui è costruita la struttura narrativa dl film.

Lei ha realizzato numerosi documentari e un film come Complici del silenzio in cui il dramma dei desaparecidos era raccontato inframmezzando immagini reali di repertorio e finzione. Cosa ne pensa di questo nuovo corso che porta sia ai festival più importanti che nei cinema film documentari.

Da una parte sono molto contento perché ci sono dei documentari molti belli che meritano di essere visti al cinema. D’altro canto non sono molto convinto dell’idea di far partecipare i documentari ai festival di cinema addirittura in concorso. Il cinema è Cinema. E bisogna anche stare attenti quando si mischia la finzione con la realtà. E’ un linguaggio interessante che il cinema sta percorrendo, ma che ha bisogno di un rigore e di una coerenza fra forma e contenuto che se in equilibrio porta a realizzare film molto interessanti come per esempio Melbourne, che è nelle sale in questi giorni.

Commenta con Facebook

leave a reply