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Sanremo 2015 seconda serata. Charlize, il Volo la noia e Conchita Wurst

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Sanremo 2015 seconda serata. Charlize, il Volo, la noia, le lacrime, il sonno e Conchita Wurst. Aspettando Platinette

Sanremo2015-trio-voloLa seconda serata di Sanremo 2015 sarà andata meglio della prima? Questa la scommessa e anche la speranza di tutti coloro che con fiducia si sono messi all’ascolto del Festival della canzone. Per dirla in sintesi: scommessa persa.

In attesa degli elementi di punta ovvero i super ospiti Charlize Therone e Conchita Wurst, il festival apre con le prime 4 nuove proposte, messe a confronto in singolar tenzone: Kutso contro Kaligola e Enrico Nigiotti contro Chanty.

  • Con sorpresa il televoto manda a casa sia Chanty che i Kaligola. Domani ascolteremo le altre 4 nuove proposte.

Il programma prevede quindi l’esibizione, nell’ordine, di Nina Zilli, Marco Masini, Anna Tatangelo, Raf, Il volo, Irene Grandi, Lorenzo Fragola, Biggio e Mandelli, Bianca Atzei, Moreno.

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Nina Zilli col brano “Sola” di cui è anche autrice, propone niente altro che uno standard soul-blues anni ’60, con un look vagamente somigliante alla compiantissima e ineguagliabile Amy Winehouse. Insomma, delusione.

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Arisa arriva sul palco sempre con la stessa andatura da stordita ruspante,  per presentare con la sua indescrivibile voce, a metà tra Sandra Milo e Marylin (ma priva del tutto del loro fascino), l’intramontabile Marco Masini, che col suo inno all’amore e alla vita in “Che giorno è” ci teletrasporta indietro negli anni ’90.

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Comunque un pezzo ben scritto ed eseguito. Di quelli da professionisti del mestiere.

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E’ il momento di Emma Marrone – finalmente – in rosso fiamma dalla testa ai piedi, annuncia l’arrivo di Anna Tatangelo. Con tutto rispetto per la bella vocalità, ci addormentiamo tra le corpose citazioni o copiature (?) del suo pezzo. Titolo “Libera”.

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Pausa culinaria con l’arrivo dell’ospite gastronomico, che non può mancare a Sanremo. Ed ecco Joe Bastianich, famoso giudice di MasterChef Italia anche se Chef non è, ma vive di gloria riflessa grazie alla vera chef di casa che è sua mamma Lidia Bastianich.

Istriana trapiantata negli Stati Uniti,  con fatica, sacrificio e impegno ha portato al successo la cucina italiana, il suo ristorante e il talento dei figli. Joe da laureato in economia, si è impegnato nel “business” mentre grazie anche al successo televisivo ora anche mamma Lidia è giudice. Del MasterchefJunior.

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Poi la gara riprende con Raf, che torna al Festival con “Come una favola” a 24 anni di distanza dalla sua ultima volta. Tra “api che si posano sui fiori”, sogni e favole, caro Raf, gli anni passano e si sentono-vedono tutti.

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E’ tempo di mostrarsi anche per la terza presenza femminile di Sanremo 2015, accanto a Carlo Conti ed ecco Rociò Muñoz Morales, bellissima come sempre, che gioca simpaticamente con i modi di dire italiani e spagnoli per poi lasciare spazio alla presentazione del secondo super ospite: Biagio Antonacci.

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Tanto per rimanenere in tema di amarcord nazional popolari low cost.

Gradevole collage dei brani più famosi della sua carriera, presentati quantomeno in un fresco arrangiamento con 4 fisarmoniche di accompagnamento.

Look casual senza calzini e camicia a quadri, ma con strasse.

Il Biagio nazionale si congeda sottolineando “La speranza è più importante dell’amore. La speranza non è l’ultima a morire ma la prima a nascere” e canta “Tu dimmi quando quando“, apprezzata dedica a Pino Daniele.

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Ci viene da chiederci quanto sta dando Pino Daniele a questo Festival, ora che non c’è più, in termini di leva sul pubblico. Concediamo il beneficio del dubbio nel valutare la sincerità degli omaggi.

Alle 22.23   fa il suo ingresso Charlize Theron, Golden Globe e Oscar nel 2004 per il film Monster, accolta da un’esplosione esagerata di ormoni dalla platea, che forse non l’ha neanche mai vista al cinema, ma tant’è.

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“Amo l’Italia, il cibo, la gente. Amo L’Italia che per me è come una terza Patria.”

Semplice, spontanea e amabile, Charlize asseconda le domande di Carlo Conti raccontando della sua prima carriera da ballerina, interrotta per colpa di un incidente al ginocchio. Delle canzoni che ama di più, tra cui “Un’altra come te” di Eros Ramazzotti.

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I ricordi del SudAfrica, suo Paese di origine a cui torna spesso, collaborando anche con un’Associazione che si occupa di malati di AIDS. E Ricorda Mandela che mangiando un dolce versò dello sciroppo sulla sua statuetta dell’Oscar e lei non la pulì mai.

Di se stessa dice “Sono complicata come tutte le donne, ma allo stesso tempo sono semplice come tutte le donne. “Il filo conduttore della mia vita è l’amore”. Carlo Conti scherza chiedendole del suo fidanzato, attualmente Sean Penn per poi chiederle che tipo di mamma è.  “Credo nella disciplina, nella creatività e nella libertà ma anche nella struttura. Devono esserci dei punti fermi nella vita di un bambino.”

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  • Sul grande schermo la vedremo nei prossimi mesi nell’ultimo film di George Miller “Mad Max: Fury Road”.

Salutata Charlize Therone il “bravo conduttore” non perde l’occasione per assestare un altro colpo alla melanconia che incombe su Sanremo 2015, ricordando Virna Lisi, scomparsa lo scorso dicembre, e spinge ancora un po’ sul tasto dolente  con l’omaggio a Mango, anch’esso scomparso improvvisamente nello stesso periodo.

Noi ci rifacciamo domande alla comparsa delle terze lacrime sul volto delle conduttrici. Dopo quelle di Emma arrivano anche quelle di Rocìo, protagonista della coreografia dell’omaggio a Mango. Ma saranno lacrime da contratto? Sarà anche questa una leva di audience? Saranno lacrime di emozione o siamo in presenza di una generazione di giovani artiste sul filo di una crisi di nervi? O sarà il clima di questo Sanremo che le moltiplica?

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Mentre cerchiamo le risposte la gara sofferente prosegue con il vero momento d’oro della canzone italiana. E’ il momento del trio Il Volo. che, con “Grande amore” riporta Sanremo al centro denso del peace&love-italians 100% ma strappa la standing ovation all’Ariston. E non c’era dubbio.

Il gruppo scultoreo di Amore e Psiche proiettato sullo sfondo, ci introduce immediatamente il richiamo classico, le voci liriche, la scrittura costruita a misura della tradizione romanza italiana, e la bella impostazione delle voci, fa spiccare veramente “Il Volo” al trio che centra l’obiettivo della perfetta canzone di Sanremo e soprattutto cala sul tavolo 3 assi di talento vocale e musicale.

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Poi, “Un vento senza nome” di Irene grandi, già nelle note dell’attacco ci mostra tutta la sua potenza soporifera. Ci scuote appena l’arrivo di Lorenzo Fragola, campione di X-Factor 2014 , giovanissimo interprete stasera piuttosto incerto,  che presenta il brano “Siamo uguali”.  Infatti. Ancora sonno e noia.

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Per lo spazio comico di rito a Sanremo 2015 nella seconda serata il palco è di Angelo Pintus. Peggio di Siani ieri sera non può fare, pensiamo. E invece, nonostante la simpatia e l’impegno, il bravo imitatore, che imposta tutto il suo intervento sullo sfottò ai francesi, è privo di ritmo e non si discosta neanche lui dal solito gioco sui luoghi comuni.

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Sarà l’ora che, anche questa sera, come in un’altalena impazzita, porta sul palco di Sanremo un momento originale e un guizzo. Biggio e Mandelli con “Vita d’inferno” articolano un simpatico teatrino con tanto di banda musicale di fiati e ottoni, tavolino di osteria con alpini-doc, Roy Paci che dirige l’orchestra e aggiunge il suo solo di tromba.

Un pezzo divertente e leggero che parla dell’inferno quotidiano delle nostre piccole vite italiane, ma almeno sgancia la liturgia 2015 e strizza l’occhio a Elio e le storie tese.

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Ci pensa subito dopo ” Il solo al mondo” presentato da Bianca Atzei a riportarci sui binari del filone ‘nessuna idea e ampie citazioni’ di successi del passato sanremese.

La presentazione dei big si conclude con Moreno che in smoking e papillon presenta il  grintoso rap “Oggi ti parlo così”. Finalmente qualche minuto di grinta all’Ariston.  Giusto il tempo di finire tra i 4 meno votati, nella fatidica “lista rossa” di Sanremo, in compagnia della Atzei, della Tatangelo e di Biggio&Mandelli.

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Poco importa, noi aspettiamo solo lei (lui) l’attesissimo super-ospite numero 3 che finalmente arriva per la gioia –poca per la verità– del pubblico ed un finale col botto della seconda serata di Sanremo 2015.

Ed ecco arrivare Conchita Wurst, artista decisamente fuori dagli schemi, annuncia “don” Conti presentando quello/a che è ormai un fenomeno mondiale, dopo la vittoria trionfale dell’Eurovision Song Contest 2014.

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In anteprima dal suo nuovo album, in uscita a maggio, presenta il brano “Heroes” in abito lungo con spalline e nuovo taglio di capelli alla “maschietta” con frangia.
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L’austriaca Conchita Wurst, Tom Neuwirth all’anagrafe, racconta che la barba è per lei un elemento che la fa sentire completa e questo per lei è importante. La reazione di Carlo Conti sta tutta nell’espressione chierichetta della sua faccia.

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Incantevole e raffinata spiega che ha scelto la parola “Wurst” che in tedesco significa grosso modo “chissene frega” proprio perchè esprime un concetto per lei fondamentale: “E’ la nostra identità che conta non il nostro aspetto”.

Ovviamente non possiamo fare a meno di cogliere l’affinità tematica con il brano presentato nella serata di ieri da Grazia di Michele e Mauro Coruzzi (Platinette).

Con il viso della ‘mamma Helga’ tatuato sulla schiena, Conchita Wurst esce elegantemente di scena salutando in italiano.

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Sorpresa finale Luca Argentero che dalla galleria fa la parodia del famoso personaggio che in una memorabile edizione del Festival, condotto da Pippo Baudo , minacciò di buttarsi nel vuoto per richiamare l’attenzione alla sua condizione.

A dare manforte ad Argentero arriva anche Claudio Amendola, un modo simpatico per presentare il film “Noi e La Giulia ” di Edoardo Leo in uscita al cinema il 19 febbraio di cui sono protagonisti.

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Tirando le conclusioni, abbiamo perso la scommessa. La seconda serata di Sanremo 2015, nonostante abbia diradato la nebbia fitta dell’incenso sparso a piene mani nella serata inaugurale, si conferma rito dal tono mesto, melenzo e noioso. Diremmo che è perfino riuscita ad essere peggiore.

L’immagine del nostro Paese dipinta dalle “canzonette”  è proprio quella di un paziente depresso cronico. Di una zitella attempata che rimpiange un tempo che non ritorna. Di un’artista che ha perso ispirazione e consumato il suo talento.

Ci consola il pensiero che nella terza serata, domani, ci aspetta il colpo di scena di Platinette che, come ha promesso “Farà un’esibizione più strepitosa di Carmen Miranda”. Grazie Platinette! A domani.

foto credit: pcaselli©artslife

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