A David Bowie, icona del rock glam e del krautrock, principe del travestimento e dell’avanguardia, capofila di un’intera generazione che a lui si è ispirata, a questo genio irrequieto, è dedicata una mostra psichedelica che dopo l’enorme successo londinese sbarca in questi giorni a Parigi al Museo della Filarmonica.
Artista totale, simbolo dell’eccesso e della provocazione, ambiguo ma estremamente sexy, David Bowie, al secolo David Robert Jones ha attraversato tutte le forme espressive imprimendo il suo stile inconfondibile e segnando una svolta, non solo nel mondo della musica.
L’unicità della figura di Bowie, che ha appena pubblicato il nuovo album “The next day”, si è espressa soprattutto attraverso l’immagine come in un tutt’uno inseparabile, inventando ogni volta un nuovo personaggio –Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler, The Thin White Duke – per dare voce alla sua musica e raccontare il suo mondo visionario, caratterizzato dalla continua evoluzione.
A cominciare dalla metà degli ’60 la sua creatività si è affiancata a quella di musicisti, pittori, registi, designer, stilisti in una collaborazione che gli ha permesso di esprimere totalmente la sua visione, anticipare tendenze, raccontare mondi.
Come è accaduto ad esempio col brano “Space oddity” che incredibilmente la BBC scelse come colonna sonora a commento della cronaca della missione americana dell’Apollo 11, nel 1969.
“Incredibilmente”, va detto, perchè Space Oddity racconta la storia di un astronauta perso nello spazio.
Il percorso della mostra a lui intitolata, realizzata da The Victoria and Albert Museum, che sarà visitabile fino al 31 maggio 2015, ripercorre e celebra il viaggio di David Bowie attraverso la sua musica e i suoi straordinari costumi.
A cominciare dal 1972 con Top of the Pops e i costumi realizzati per lui da Freddie Burretti, ispirati agli abiti del cult movie “Arancia meccanica” e all’altra icona del cinema che è “2001 Odissea nello Spazio” di Kubrik (1968). Un momento storico per la storia della musica e per un’intera generazione.
Una mostra esperienziale che immerge completamente il visitatore nel mondo psichedelico dell’artista grazie alle cuffie che vengono consegnate all’ingresso.
Con più di 300 oggetti tra cui testi scritti a mano, costumi originali, fotografie, film, video musicali, accessori e strumenti utilizzati nel suo viaggio artistico, la sua musica accompagna il visitatore insieme alle immagini, in un connubio indivisibile e irrinunciabile quando si parla di David Bowie.
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Info:
Museo della Filarmonica
221 avenue Jean Jaurès
75019 Paris La Villette
4 Commenti
Portate la mostra in Italia
magari a Milano alla fabbrica dela Vapore
Ha ragione Paolo, per quelli con qualche filo d’argento 🙂 Bowie è un’emozione che non si può spiegare. Dispiace che qui non si possa condividerla quell’emozione. Ma non disperiamo
Mai disperare, soprattutto perché il Thin White due ci ha insegnati a non arrendersi mai…
Ciao e grazie
L’articolo è ben realizzato. Ho avuto modo di vedere la mostra di Bowie a Parigi, artista che seguo dall’età di 14 anni, oggi ho la barba bianca! Emozioni impossibili da descrivere. Purtroppo in Italia non siamo riusciti ad averla o non è stata ritenuta “valida … Siamo sempre alle solite. Bowie oltre a farmi crescere come persona mi ha spinto anche a migliorarmi con la mia fotografia.