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Carlo Verdone e “Mamma Roma” a Trastevere Cinema

L’appuntamento è di quelli da non perdere, in questi primi capricciosi giorni d’estate. Finalmente una magica serata romana dedicata alla grande cultura italiana.

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Addetti ai lavori, semplici appassionati di cinema ma soprattutto (che bello) tantissimi giovani si sono dati appuntamento a Roma la sera del 23 giugno, nel cuore del rione Trastevere, per assistere alla proiezione di un capolavoro del cinema italiano: “Mamma Roma”, scritto e diretto nel lontano (ma stasera mica tanto), 1962 da Pier Paolo Pasolini e magistralmente interpretato da Anna Magnani.

Carlo Verdone, regista, attore e sceneggiatore italiano intervistato da un collega prima della sua bellissima presentazione del film "Mamma Roma" proiettato a Trastevere la notte del  23 giugno 2015
Carlo Verdone, regista, attore e sceneggiatore italiano intervistato da un collega prima della sua bellissima presentazione del film “Mamma Roma” proiettato a Trastevere la notte del 23 giugno 2015 (foto ArtsLife)

Trastevere non è uno dei tanti quartieri di Roma. Un romano, se nato qui, sottolineerà sempre, “romano trasteverino”, con una spocchia a tratti antipatica ma di fierezza che tutti conosciamo.Il nome deriva dal latino trans Tiberim (al di là del Tevere), che era già il nome antico della regione augustea; questo perché la città ebbe origine e principale sviluppo invece nella opposta sponda. All’alba della vita di Roma (754-509 a.C.), la zona di Trastevere era una terra ostile che apparteneva agli Etruschi. Roma la occupò per poter sorvegliare il fiume da ambo i lati. In ogni caso la sua importanza era soltanto strategica: Roma non aveva interesse ad estendersi urbanisticamente su quel lato. Infatti Trastevere era collegato al resto della città solo da un debole ponte di legno, il Sublicio.

Trastevere in notturna - ArtsLife
Una suggestiva immagine in notturna del quartiere Trastevere a Roma

Oggi è uno dei quartieri più vivi e caratteristici della città. Offre ristoranti tipici romani molto famosi e pizzerie ma anche cinema, mercati (quello di San Cosimato è stato ristrutturato di recente), e tante botteghe di ogni tipo e negozietti eleganti. Altro tratto che caratterizza la zona i monumenti a Gioachino Belli e al poeta romano Trilussa.

Piazza San Cosimato
Piazza San Cosimato

E’ Piazza San Cosimato la location scelta dal “Trastevere Rione del cinema”, sostenuto dall’Assessorato alla cultura e Turismo del Comune di Roma. Il festival è in corso dal 2 giugno e durerà sino al 30 luglio. Sessanta giorni di cinema sotto le stelle ad ingresso gratuito. Steven Spielberg, Robert Zemeckis e tanti altri: ogni giovedì e venerdì artisti, autori e critici incontreranno il pubblico per dibattere ed animare la piazza, per troppo tempo abbandonata al degrado.
Stasera di scena, un pezzo di storia del cinema italiano: “Mamma Roma”. A Carlo Verdone il compito di presentare alla piazza gremita questa indimenticabile pellicola.

Carlo Verdone a Trastevere Roma - ArtsLife
Carlo Verdone al suo arrivo per presentare la proiezione del film “Mamma Roma” (foto ArtsLife)

Arriva in perfetto orario Carlo, gentile e disponibile con la folla che attendeva il suo arrivo. Sono in tanti a chiedere foto ed autografi, tanti a chiedergli interviste. Lui, gentile e disponibile, accontenta tutti sfoderando quel sorriso che tante volte sul grande e piccolo schermo ci ha rallegrato.

E’ felice Carlo della calorosa accoglienza, te ne accorgi subito; ma soprattutto è felice del gran numero di persone accorse nel cuore di Trastevere per “celebrare in un momento buio per Roma, la più grande attrice italiana di tutti i tempi” come dice ai nostri microfoni.

https://youtu.be/3WBZUl0VU_c

Stasera non c’è la Roma in mille altri affari affaccendata, stasera i panni sporchi di Roma non si lavano qui. Stasera c’è la “Roma bella, quella della gente bella e dei giovani che hanno il diritto, sotto il cielo della loro città, di prendersi una pausa dal chiacchiericcio ostile ed incessante che sta caratterizzando questa estate romana”.

Stasera sono lontani anni luce le polemiche su una città allo sbando, le voci che, da più parti, danno il primo cittadino, per spacciato.
Stasera non è una Roma in agonia quella che si presenta davanti. E’ una città ancora viva e si sente che ci tiene a sottolinearlo. Qui non c’è il potere, il marciume di una “politica che è solo far carriera” come cantavano i Nomadi trent’anni or sono. Roma questa volta ha indossato il suo vestito più bello, ha alzato la testa ed ha accolto in una delle sue piazze più belle uno dei tanti e doverosi omaggi alla sua Nannarella, orgoglio romano, ma anche nazionale.

Carlo aveva gli occhi lucidi, gli occhi che solo un innamorato che guarda rapito l’oggetto del suo amore ha. Lo fermo, con discrezione e lui si fa avvicinare. Premono per portarlo sul palco ma le parole che ci ha rilasciate sono profonde e toccanti, soprattutto quando, visibilmente emozionato ricorda la tragica fine di Laura Antonelli.

intervista a Carlo Verdone a cura di Serena Di Palma (ArtsLife)

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Si congeda da noi e sale sul palco, per farsi intervistare da Valerio che di questo Festival è uno dei protagonisti col suo impegno e la sua dedizione. La lezione che Verdone ci regala su “Mamma Roma” è da incorniciare.

ECCO LA CRONACA DELL’INTERVENTO DI CARLO VERDONE PRIMA DELLA PROIEZIONE DEL FILM “MAMMA ROMA”

L’applauso che lo accoglie è fragoroso, qui è di casa è un amico anche per chi lo vede per la prima volta.

Comincia Valerio con la volontà di “voler dimenticare ciò che di brutto sta succedendo intorno a Roma, questa città è stata svenduta, sotto indagine, i politici”, incalza pesantemente, “pensano solo a litigare tra di loro, anziché al bene della nostra città”

Doverosi ringraziamenti al Municipio, nella persona del Presidente Signora Alfonsi e l’Assessore alla Cultura Andrea Valeri.

La parola a Verdone. “Complimenti a queste persone che ci permettono di rendere omaggio a questa attrice che ci ha deliziato con i suoi film, immagine di Roma insieme ad Alberto Sordi e Aldo Fabrizi. Ho scelto “Mamma Roma” perchè quando mi iscrissi al Centro Sperimentale di cinematografia tra i primi film che ci fecero vedere il primo anno c’era appunto una rassegna su Pasolini. Quando vidi per la prima volta “Mamma Roma” rimasi colpito, sorpreso dalla grandezza di questa donna.

Considero Anna Magnani la più grande attrice italiana in assoluto perché in lei c’era tutto quello che è questa città: c’era la forza e la voglia di difendere, c’era l’autorevolezza ma anche tanta fragilità e malinconia. Un’attrice potente ma dal viso malinconico, quasi un elemento di infelicità e questo la rendeva tremendamente umana. Oltre ad avere dei tempi di recitazione stupefacenti. In “Bellissima” la Magnani fu lo stesso grande ma era un film nelle sue corde un film per lei quasi facile; seguire Pier Paolo Pasolini era ben altra cosa. Pasolini non concedeva nulla.

https://www.youtube.com/watch?v=YJ1q3-2Sv4Y

Ci furono delle tensioni tra i due durante la lavorazione, tanto che quando il film uscì la Magnani si sfogò dicendo: “Pasolini (non lo chiamò neanche per nome quasi a voler prendere le distanze) mi ha usata. E Pasolini disse “Ha sbagliato perchè ha fatto una Mamma Roma troppo borghese”. Lei ovviamente si incazzò”.

Sottile il riferimento ad Andreotti il quale quando uscì “Ladri di biciclette” ebbe a dire ci ricorda Verdone “I panni sporchi si lavano in casa”.

Mentre per Verdone fu un film che rendeva pubblica un’altra realtà, la realtà dei perdenti, dei pensionati, dei poveracci. “Pasolini con grande coraggio nel ’62 opera a mio parere un nuovo realismo e va a scrutare il mondo degli abbandonati, ne esce fuori un cazzotto nello stomaco per chi quella realtà proprio non la voleva vedere. E’ un film drammatico, intenso e vero, vero anche nei suoi personaggi: Ettore Garofalo era un attore preso dalla strada che Pasolini conobbe attraverso i fratelli Citti. Tutto era veramente armonico e tremendamente vero, è un film mistico, la colonna sonora di Vivaldi a commentarlo la rende quasi un’opera religiosa quasi considerasse dei martiri queste persone che lui rappresentava in queste periferie violente, povere ed abbandonate a se stesse.

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Quindi sono questi i motivi per cui ho scelto “Mamma Roma”. La grandezza del film la modernità e il coraggio che ebbe Pasolini. Ne ebbe tanto e lo pagò caro: alla prima del film, al cinema Quattro Fontane, fu aggredito e malmenato da alcuni gruppo di destra. Un film che dunque dava fastidio, che mostrava una Roma che non doveva essere resa pubblica, la Roma delle periferie che dovevano quasi essere tenute nascoste. A distanza di anni non solo queste realtà ci sono ancora, ma la situazione è col tempo andata ad aggravarsi”.

carlo verdone

“Roma stasera diventa la città dove si fa ancora cultura, la Roma della gente per bene. Dimentichiamoci per due ore le bruttezze che ci circondano.”L’intervento di Verdone continua con aneddoti inediti legati alla sua famiglia ed in particolar modo a suo padre, Mario Verdone grande critico cinematografico e si ride che è un piacere in piazza:

“Mio padre difendeva l’opera di Pasolini, i miei zii invece erano i tipici personaggi “da via Veneto” col pettinino, l’alfa romeo, insomma zii da Dolce Vita. Loro non sopportavano Pasolini, provavano quasi un senso di schifo. Un giorno mio zio disse: “Ma si può sentire un’attrice che dice fiore di merda su una vespa??? Ma non se pò sentì, ma chi cazzo è sto Pasolini, ma che vole????”.

anna magnani festa delle donne

Continua Verdone: “Vidi Anna Magnani per la prima volta in occasione del concerto che i Beatles tennero a Roma e a cui mio padre volle portarmi perchè disse che sarebbe stato per me un evento storico che avrei ricordato tutta la vita. Lì vidi lei insieme al figlio Luca non scorderò mai la faccia schifata con la quale guardò quelle orde di ragazzine urlanti che inneggiavano al gruppo inglese, insomma un gran casino!!! Ogni tanto la guardavo e continuava ad avere questa espressione”.

Anna Magnani - ArtsLife
Anna Magnani insieme al figlio Luca (foto: Corriere.it)

Ma l’aneddoto più divertente Carlo ce lo regala quando racconta di averla nuovamente incontrata nel ’69 e  di essere rimasto letteralmente imbambolato, quasi impaurito di fronte ad una persona che “metteva soggezione”, provando in quell’occasione ad avvicinarla per un autografo.

Carlo racconta di non aver avuto il coraggio di porgerle carta e penna per un autografo perchè lei lo guardò con aria quasi di rimprovero tanto da costringerlo ad indietreggiare nascondendosi il foglio dietro la schiena: “Aveva quest’aria da Lupa romana gelosa della sua privacy anche nei confronti de un ragazzetto che stava lì solo per un autografo”.

Ma è un’immagine di Nannarella quella che Verdone porta nel cuore è l’immagine che ci regalò Fellini, quando la segue di notte, lei tornava a casa stanca, già segnata dalla malattia. Fellini le si avvicinò dicendo “Permette un’intervista?” e lei che dice “A Federì ma vattene a dormì va”… il portone che si chiude lentamente con quel volto malinconico che sparisce nel buio. è l’ultima immagine e Fellini l’ha fermata per sempre nella storia con questo fotogramma.

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La sua ultima apparizione cinematografica nel film “Roma” di Federico Fellini nel 1972. Un cameo in cui interpreta se stessa. Nannarella muore a Roma il 26 settembre 1973 (foto: Corriere.it)

L’intervento di Verdone continua esternando il suo disappunto nei confronti della chiusura di molti cinema e teatri. “La sala – dice –  è l’ultima forma di aggregazione che ci è rimasta insieme al teatro. Dobbiamo fare del nostro meglio per contrastare questa tendenza sennò Roma diventerà la città delle paninoteche. La cultura è importante. Si cresce vedendo film come questo, si cresce nelle biblioteche che non possono chiudere per dar spazio alle jeanserie, avremo un pubblico diseducato altrimenti. Il rischio è quello di rimanere a casa da soli col pc, la sala non è solo intrattenimento. E’ educativa in quanto fattore aggregante. Mi batterò contro questa tendenza parlando, come sempre, senza peli sulla lingua”.

Verdone racconta anche del suo nuovo film in preparazione, una commedia con Albanese. Si parla del premio che il magazine Ciak gli ha conferito: per i lettori Carlo è il migliore attore di commedie degli ultimi 30 anni: “E’ un premio che dedico a voi, voi mi avete dato tanta energia in questi 38 anni di lavoro. Ho cercato di fare del mio meglio, lavorando sempre con serietà e disciplina. Ho sposato il mio pubblico”.

Cosa fare per migliorare Roma? Bellissima la risposta di Carlo: “Dovrebbero prendere i posti di potere quelli che io ho definito i sacerdoti del bello, persone eticamente corrette, che amano il prossimo, che amano insegnare ciò che è bello ai giovani. Quello dell’insegnante è il più bel lavoro del mondo, dovrebbero essere rispettati. Alcuni a 50 anni sono ancora precari. Non possono continuare a bloccare le assunzioni. Bisogna aiutarli con incoraggiamenti ed orizzonti nitidi, stipendi adeguati. Solo così potranno migliorare anche i ragazzi. Io i miei insegnanti, soprattutto universitari, li ricordo ancora con tanto affetto e rispetto. Abbiamo toccato il fondo, si può solo risalire. Non si può andare più a fondo di così”.

Le parole finiscono qui, con applausi e ringraziamenti Carlo saluta e si allontana circondato dalla sua gente. E’ buio ormai su Roma, il maxi schermo si accende e ad apparire è un viso che fa ammutolire tutti, quell’espressione intensa che ti rimane quasi appiccicata addosso, è il marchio Magnani. Ci spiace dirlo, ma hanno buttato lo stampo, non ne fanno più.

Anna Magnani - ArtsLife
Anna Magnani nella proiezione notturna di “Mamma Roma” a Trastevere il 23 giugno 2015

 

TRASTEVERE RIONE DEL CINEMA
FESTIVAL GRATUITO DEL CINEMATOGRAFO
2 giugno – 30 luglio – Piazza San Cosimato Trastevere, Roma

Scarica qui il programma:

trasteverecinema.it

 

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