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La Chiesa di San Maurizio a Milano. Finalmente ritorna alla bellezza originaria

Chiesa di San Maurizio Milano - ArtsLife

Chiesa di San Maurizio Milano

Ci sono voluti complessivamente vent’anni di lavori per ridonare splendore agli affreschi che ricoprono le pareti di quattromila metri quadrati delle mura della chiesa di San Maurizio a Milano, considerata il luogo più esaustivo e organico nella rappresentazione della pittura del Cinquecento lombardo.

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La costruzione della chiesa iniziò nel 1503, fu edificata al centro di uno dei più antichi e prestigiosi monasteri di Milano delle monache benedettine che solitamente erano le figlie dell’aristocrazia milanese che decidevano di indossare il velo nero.
Rimane a tutt’oggi sconosciuta la paternità della committenza e la mano dell’abile architetto, ma di sicuro possiamo riconoscere la grande raffinatezza ed eleganza nella scelta delle soluzioni architettoniche adottate.

Quello che subito impressiona il visitatore, che si addentra nella chiesa, è la grande navata centrale che si divide in dieci campate (all’altezza della quarta campata, un corridoio porta nella zona che era riservata alle monache), le raffinate pareti scandite da lesene doriche sottilmente architravate da cornicioni continui, l’armonia degli affreschi che ricoprono tutte le pareti, dal soffitto fino al pavimento.

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I primi affreschi, attribuiti a Boltraffio risalgano tra il 1510 e il 1511, nel 1522 circa, fu chiamato Bernardino Luini per affrescare le restanti pareti. La commissione degli affreschi di Bernardino Luini coadiuvato dai fratelli e dagli assistenti della sua bottega, pare si debba ad Alessandro Bentivoglio e Ippolita Sforza avendo, la figlia Alessandra, scelto di divenire monaca proprio nel convento di San Maurizio, numerose sono i membri della famiglia Bentivoglio e i parenti stretti rappresentanti sulle pareti.

Alla morte di Bernardino Luni nel 1532, i lavori proseguono a mano dei figli insieme a artisti come Biagio e Giuseppe Arcimboldi, i fratelli Piazza, Simone Peterzano, Antonio Campi e Ottavio Semino.
Nel 1557 fu collocato il grande organo a ridosso della navata nell’area riservata alle monache.

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I primi problemi di conservazione degli affreschi si hanno già nel 1798, anno di chiusura del monastero, con il passare degli anni la situazione si complica sempre di più con il mutamento topografico della città, oltre alla falda del fiume Nirone che produce una dannosa umiltà per i capolavori.
Un primo intervento di restauro si ha nel 1984 grazie a una donazione anonima, a susseguirsi poi ulteriori donazioni private, qualche fondo si deve anche grazie all’organizzazione di stagioni concertistiche e infine un grande aiuto arriva dalla Banca Popolare di Milano che con un cospicuo finanziamento ha permesso di ultimare i lavori e quindi la riapertura definitiva della chiesa.

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All’interno della chiesa potrete trovare i volontari del Touring Club Italiano che vi accolgono e rendono disponibile a raccontarvi la storia della chiesa di San Maurizio e dei suoi affreschi.
Fino alla fine di ottobre, tutti i giovedì vengono organizzati concerti e apertura prolungata fino alle 22.30

CHIESA DI SAN MAURIZIO AL MONASTERO MAGGIORE
CORSO MAGENTA n. 13, MILANO
ORE 09.00 . 19.30
GIOVEDI’ APERTURA ECCEZIONALE FINO ALLE 22.30
ENTRATA LIBERA

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