Prende vita nel capoluogo toscano il progetto In Florence, programma ambizioso che porterà in città i protagonisti dell’arte contemporanea al fine di creare un confronto con le opere del Rinascimento fiorentino. L’inaugurazione è con un grande artista, icona del neo-pop, da molti considerato il vero erede di Andy Warhol: l’americano Jeff Koons.
Jeff Koons in Florence, questo il titolo della Rassegna, è l’evento più atteso dell’anno, e consiste in un parallelo tra la provocante bellezza delle opere di Koons e i capolavori senza tempo di Donatello e Michelangelo.
Due le sedi per le opere dell’artista contemporaneo: la Sala dei Gigli a Palazzo Vecchio e Piazza della Signoria.
A Palazzo Vecchio si potrà ammirare, sino al 28 dicembre 2015, Gazing Ball (Barberini Faun), lavoro realizzato nel 2013 e appartenente alla serie Gazing Ball, dove protagonisti sono calchi in gesso di celebri sculture del periodo greco-romano cui Koons ha aggiunto una sfera di colore azzurro brillante e dalla superficie specchiante, in una posizione di precario equilibrio. La sfera è un oggetto dai molteplici significati: con la sua leggerezza, diventa oggetto ornamentale nella Venezia del XIII Secolo e viene riscoperta nel XIX Secolo durante il regno di Ludovico II di Baviera che le utilizzava per decorare i giardini dei suoi Palazzi. Il potere della sfera è quello di permettere a chi ci si specchia di vedere dietro le proprie spalle, sino ad angoli lontani, dando atmosfere di sogno, richiamando l’infanzia; al contempo però, lo stesso oggetto viene associato all’effimera durata della vita umana, alla sua fragilità, come una bolla di sapone.
Ed è tutto questo che Koons ha voluto esprimere attraverso Barberini Faun, poggiandovi sopra una sfera blu che vuole ribaltare e deviare lo sguardo dello spettatore dall’ammirazione dell’opera classica.
L’antico Fauno Barberini è una scultura di età Imperiale di epoca tardo ellenistica, rinvenuta a Roma, nei fossati di Castel Sant’Angelo, intorno al 1624. Il marmo è entrato nella Collezione del Cardinale Francesco Barberini nel 1628 per poi arrivare in Germania agli inizi dell’ ‘800, dove è ora conservato, tra le sale della Gliptoteca di Monaco.
La scelta di installare il Fauno contemporaneo nella Sala dei Gigli, fastoso ambiente decorato dagli affreschi del Ghirlandaio e una finta tappezzeria a foglie d’oro, nasce dalla volontà di creare un dialogo, come accennato prima, tra Rinascimento e contemporaneità. La stessa sala ospita anche l’originale bronzo di Giuditta e Oloferne di Donatello ( 1457 c.ca). Davanti ad una delle sculture più affascinanti del quattrocento italiano, che rappresenta Giuditta punitrice di Oloferne, intorpidito dalla bellezza virginale della giovane eroina, fiaccato dal vino e poi decapitato, il Fauno di Koons si presenta al pubblico nella sua provocante e non volgare posa nonostante sia al limite dell’osceno con la sua plateale esibizione di nudità. La sfera, appoggiata sulle cosce della figura, crea grandi contrasti al fine di affrontare il paragone tra la bellezza classica e l’estetica di massa, la sfera del mito e quella della mondanità, come è nella storia artistica di Koons, che da sempre guarda ironicamente al consumismo e alla cosiddetta American way of Life.
Spostandosi in Piazza della Signoria, a pochi metri dal David di Michelangelo, si può invece ammirare, sempre sino a fine anno, Pluto and Proserpina ( 2010- 2013), opera di più di tre metri d’altezza in acciaio inox, lucidata a specchio con cromatura color oro. Le due figure, soggetti della scultura, sono avvinghiate in un abbraccio drammatico, sensuale, e tramite la rivisitazione contemporanea, scintillano alla luce del sole, e di notte, illuminate dalle luci artificiali, sono un netto contrasto con le sculture in marmo e bronzo della Piazza. La superficie specchiante di Pluto and Proserpina assorbe e cattura lo spazio circostante in una sorta di liquefazione della materia, rendendola fluida e fortemente sensuale, al limite della dissoluzione figurativa, col risultato di disperdere i connotati iconografici e quindi il presupposto mitologico dell’immagine, assieme all’originale morfologia barocca di cui l’opera di Koons è una libera riproduzione. In effetti, questa è ispirata al Ratto di Proserpina del Bernini, eseguita tra il 1621 e il 1622, dove Proserpina sta lottando per la propria verginità: è nell’atto di gridare, invocante l’aiuto della madre. Nel suo sguardo vergogna per la nudità offesa, paura nei confronti della furia di Plutone, e commovente disperazione, perché dopo poco ella conoscerà l’oscurità dell’Ade.
Con Pluto and Proserpina si esplicita la sottile relazione con il contesto espositivo di Palazzo della Signoria, raccontando il senso dell’arte, della bellezza e dell’amore come continua rinascita, come sublimazione del dolore e superamento della morte ( anche dell’arte). Il mito di Plutone e Proserpina, infatti, tra violenza e morte, spirituali e fisiche, è anche, in contraddizione, simbolo di bellezza e amore, della funzione vitale e solare dell’unione di maschile e femminile, così come di storia e di immaginazione.
Jeff Koons in Florence è dunque un raffinato gioco di citazioni e rinvii, contrasti e confronti, dove la superficie scintillante nasconde il senso oscuro e magico della creazione in funzione anche apotropaica.
LE FOTO IN NOTTURNA
____________________
Jeff Koons in Florence
Dal 26 settembre al 28 dicembre 2015
Palazzo Vecchio – Piazza della Signoria
Mostra promossa dal Comune di Firenze in collaborazione con Biennale Internazionale di Antiquariato di Firenze, e organizzata da Mus.e col contributo della Camera di Commercio, della Galleria Moretti (main sponsor), di ITAF- Gruppo Zelarie di David Zwirner.
Orari:
Sala dei Gigli segue gli orari del Museo di Palazzo Vecchio:
Fino al 30 settembre
Tutti i giorni escluso il giovedì: 9-23
giovedì: 9-14
Da ottobre fino a fine mostra
Tutti i giorni escluso il giovedì: 9-19
giovedì: 9-14
Arengario di Palazzo Vecchio sempre fruibile
Costi: Per la sala dei Gigli integrato al prezzo del biglietto di Palazzo Vecchio
www.musefirenze.it
Tel: 055 2768224