I TESORI DEL PASSATO
SPOSANO L’ALTA CUCINA
XXIII edizione
Dal 14 al 22 febbraio si rinnova l’appuntamento con Modenantiquaria, la manifestazione internazionale di alto antiquariato che inaugura la sua XXIII edizione a ModenaFiere. I suoi tre saloni – Modenatiquaria, Excelsior e Petra – la rendono una delle mostre mercato più apprezzate d’Europa. La kermesse ospita da quest’anno una collaborazione originale: sarà lo chef Massimo Bottura a curare tutta la ristorazione interna alla fiera, all’insegna di prodotti di qualità tipici del territorio. L’istrionico chef chiamerà anche altri 4 colleghi pluristellati per altrettanti appuntamenti con l’alta cucina
Dipinti antichi, mobili dal ‘500 allo stile Decò, ceramiche e maioliche, gioielli, orologi, tappeti, antiquariato orientale, precolombiano e africano. Ma anche aceto balsamico tradizionale, tortellini e zampone serviti secondo le “direttive” di uno degli chef più importanti d’Italia. Dal 14 al 22 febbraio a Modenantiquaria si possono trovare sia i tesori del passato da tutto il mondo, che quelli dell’alta cucina, rigorosamente “made in Modena”.
Tornano ai padiglioni di ModenaFiere le selezionatissime 200 gallerie che hanno reso Modenantiquaria la manifestazione internazionale d’alto antiquariato sinonimo di eleganza e originalità. Nei tre saloni che compongono l’esposizione – Modenantiquaria, Excelsior e Petra – si alternano su un’area espositiva di 20.000 metri quadri le proposte più prestigiose del mercato.
Qui per la prima volta i tesori dell’antiquariato sposano l’alta cucina: è il famoso chef modenese Massimo Bottura il “regista” di tutta la ristorazione interna alla fiera. Per i giorni della manifestazione il self-service, il ristorante e tutti i punti ristoro propongono piatti e prodotti di qualità tipici del territorio. I visitatori possono gustare le specialità locali, dai tortellini, all’aceto balsamico tradizionale, allo zampone Modena, dalla mortadella Bologna, al prosciutto di Modena, al Parmigiano Reggiano. Particolare attenzione è riservata al ristorante gastronomico interno al quartiere fieristico, che ospiterà circa 60 coperti: sarà teatro delle performance culinarie di Bottura e di altri quattro chef “stellati”, che cureranno quattro pranzi e una cena proponendo, a turno, menù d’autore. Comincerà sabato 14 febbraio proprio Massimo Bottura, in qualità di padrone di casa, mentre domenica 15 febbraio toccherà a Claudio Sadler del ristorante “Sadler” di Milano. La cena di venerdì 20 febbraio verrà preparata da Moreno Cedroni della “Madonnina del Pescatore” di Senigallia, il pranzo di sabato 21 febbraio da Gennaro Esposito della “Torre del Saracino”, di Vico Equense. L’ultimo appuntamento, domenica 22 febbraio, sarà con la cucina di Filippo Chiappini Dattilo dell’ “Antica Osteria del Teatro” di Piacenza.
Tutti gli ingredienti utilizzati dal self-service, dal ristorante e dai punti ristoro provengono da aziende dislocate sul territorio provinciale: cibi a Km 0, con un basso impatto ambientale ma un alto grado di sapore. Neppure le bevande sono lasciate al caso. Immancabili i vini locali come il lambrusco e persino le bibite in vendita sono un omaggio alla tradizione: il chinotto – bevanda del secolo passato, associata all’Italia in bianco e nero – e la gazzosa sostituiranno le consuete bevande d’oltreoceano. Questa attenzione ai minimi dettagli è opera di Massimo Bottura. Lo chef modenese con il suo ristorante “Osteria Francescana” si fregia di 2 stelle Michelin e ha recentemente conquistato il primato – condiviso con altri tre locali – di miglior ristorante d’Italia, assegnato dalla Guida de “L’Espresso”. L’iniziativa gastronomica è stata resa possibile grazie alla partecipazione del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Consorzio del Prosciutto di Modena, Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena, dall’Istituto per la Valorizzazione dei Salumi Italiani e dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi.
Da 23 anni Modenantiquaria è l’unica rassegna nel panorama europeo a dipingere un affresco completo e variegato dell’arte antica: questo grazie alla rassegna di pittura Excelsior esclusivamente focalizzata sulla produzione dell’800, alle antichità per esterni di Petra, fino ai gioielli, le supellettili e i mobili più rari ed eleganti di Modenantiquaria.
Nata alla fine degli anni ’80 su ispirazione di giovani appassionati e collezionisti, Modenantiquaria ha saputo cogliere in anticipo le tendenze del gusto e coagulare l’attenzione di un pubblico colto e raffinato, ponendosi come punto di riferimento fondamentale nel mercato dell’arte antica. Un’ottima occasione per chi cerca investimenti durevoli. Il mercato dell’arte antica, infatti, risente solo in parte della crisi del mondo finanziario. Lo conferma il “Rapporto sul Mercato dell’arte in Italia nel 2008” curato dal Laboratorio sul commercio dei Beni artistici di Nomisma e presentatato nel novembre scorso. La ricerca ha analizzato l’andamento del mercato degli oggetti d’arte del ‘600, ‘700, ‘800 attraverso i canali distributivi dei beni artistici italiani (antiquari, case d’asta e art advisor). In particolare sono state analizzate le percezioni sul numero di vendite e sull’andamento dei prezzi di ciascuna categoria.
La maggioranza degli operatori del settore interpellati da Nomisma sottolinea solo una lieve riduzione delle vendite (61,6% del totale del campione intervistato), e non sono da trascurare giudizi di stabilità espressi dal 27,9% del campione.
Sul fronte dei prezzi, invece, si delinea un mercato a due velocità: quello delle opere migliori che prosegue il rally delle quotazioni, resistendo all’inflazione e alle turbolenze finanziarie del periodo (in media, per tutti i comparti analizzati la variazione al rialzo risulta del 5,3%) e quello delle opere “minori” che sono andate incontro a un deprezzamento dell’1,1% rispetto al dato dello scorso anno. In genere sono le pitture e le sculture di migliore qualità dell’800 ad avere incrementato in misura più consistente le proprie quotazioni rispetto allo scorso anno (+10% in entrambi i casi).
Il secondo comparto, dopo la pittura, per ordine di fatturato rispetto al valore totale del mercato italiano dell’arte antica (che non sfonda nel complesso la soglia di 1,4 miliardi di Euro), consiste in quello dei mobili, con circa il 26,8%, seguito da tappeti (7,6%) e scultura (6,9%).
La manifestazione è organizzata dallo Studio Lobo srl di Correggio, in collaborazione con Ascom Confcommercio di Modena, il Sindacato Autonomo Mercanti d’Arte Antica Modenesi e realizzata con il contributo di Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Vivai F.lli Tusi.
Ecco, più da vicino, le caratteristiche dei tre saloni che compongono Modenantiquaria.
Modenantiquaria: l’alto antiquariato nell’arredo di interni
Nucleo originario di Modenantiquaria è il Salone dell’alto antiquariato: seimila metri quadrati di esposizione organizzata secondo una rigorosa planimetria. Tra le tantissime opere esposte dalle oltre 100 gallerie presenti, il pubblico di appassionati potrà ammirare e acquistare arazzi, dipinti, argenti, maioliche, vetri, gioielli, mobili, porcellane, tappeti e sculture. I colori, le luci e le simmetrie dell’allestimento contribuiscono poi con la ricercatezza e l’equilibrio della composizione a esaltare il pregio e l’unicità delle opere.
Petra: XVI Salone di Antiquariato per parchi e giardini
Unica manifestazione del genere in Italia, da sedici anni Petra è diventata sinonimo di antiquariato per esterni. Nello splendido giardino indoor, Petra evoca atmosfere en plein air e suggerisce un uso creativo nelle ristrutturazioni edili di materiali eterogenei: fontane, colonne, capitelli, antichi vasi in cotto, pavimentazioni per esterni e interni, inferriate e cancelli, porte e camini.
Excelsior: VIII Rassegna d’Arte Italiana dell’800
I visitatori più esigenti troveranno soddisfazione alla loro passione per l’antico anche all’interno di Excelsior, la rassegna di pittura italiana dell’Ottocento e del primo Novecento. Excelsior focalizza l’attenzione sulla pittura italiana del tardo ‘800: le 30 gallerie presenti proporranno opere dei maggiori autori delle varie scuole regionali italiane, dai macchiaioli toscani alla pittura napoletana, dai veneti alla scapigliatura lombarda, senza tralasciare gli autori emiliani e meridionali.
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