Ancora una volta la Fondazione Prada ci stupisce con una mostra dal respiro internazionale, un’esposizione antologica dedicata a Gianni Piacentino curata da Germano Celant.
Novanta opere che occupano le sale del Podium, lo spazio centrale del complesso della Fondazione, per rappresentare il percorso artistico di Piacentino dal 1965 al 2015. Il curatore ha volutamente creato in percorso anti-cronologico per meglio rappresentare la ricerca partita da una mistura tra Minimal art e la Pop art, e dove l’artista ha trovato una sua specifica collocazione, sviluppando una ricerca stilistica sui mezzi di trasporto, autovetture, motociclette ( sue grandi passioni), sidecar, aeroplani e sulla velocità, calcoli e tecnica come lo stesso Piacentino afferma“al centro del mio lavoro c’è sempre la rilevanza del controllo tecnico e matematico. Non mi lascio sedurre dal rimosso e dalle pulsioni”.
La sua ricerca si concentra sui modelli sperimentali, spesso in serie ridotta, per testare tipologie e scale diverse, nonché processi produttivi di altissima qualità, guardando al veicolo in modo anticonvenzionale e libero, trasformando così i veicoli in sculture linee, eleganti, cromati e iper-sofisticate
Una coerenza dimostrata dall’attrazione per la disciplina costruttiva che comporta sia eleganza e perfezione, sia la predilezione per un controllo assoluto delle proprietà fisiche e cromatiche dei materiali. Durante il suo percorso artistico, Piacentino si è posto alla guida del processo creativo seguendo, come nel settore del design, tutte le fasi inscritte in uno schema di produzione industriale. Come sostiene Germano Celant, la sua avventura artistica ed estetica rappresenta “un’uscita assoluta dall’imperfezione, dall’istantaneità e dalla casualità del fare arte, per accedere a un universo di perfezione, calcolo e concentrazione, così da poter competere, sul piano del sublime e dell’assoluto, con un veicolo da corsa o da volo”.
Fino al 10 gennaio 2016
FONDAZIONE PRADA
LARGO ISARCO 2 20139 MILANO