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La coppia Rezza & Mastrella all’Elfo Puccini con “Anelante”

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La coppia Rezza & Mastrella approda all’Elfo Puccini con il nuovo “Anelante” dopo il grande successo di AntologiA e piovono nuovamente successi, consensi, applausi ed inquietudini.

Flavia Mastrella idea, modella e costruisce gli scenari del palco ed i costumi nei quali Antonio Rezza si districa leggiadro, accompagnato questa volta da Ivan Bellavista, storico supporto, da Manolo Muoio, Chiara Perrini e Enzo Di Norscia. Lo scenario vede un muro colorato a strisce verticali rossonere e orizzontali bianconere, con più finestre a varia misura dalle quali si affacciano gli attori.

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Rezza domina magnificamente la scena spaziando su tutto il palcoscenico come un fluido danzatore “lanzichenecco”. Ha il dominio totale del corpo, del volto, della parola che utilizza con genuine calcolate espressioni a stupore del pubblico che ne rimane estasiato e spesso spiazzato. Il filo conduttore di questo “Teatro involontario” è la fragilità umana e la sua inadeguatezza di fronte a se stessa, alla sua coscienza, al suo passato.

La capacità di Rezza di intrepretare diversi personaggi inizia con un matematico che formula, scrivendo sul pavimento con un gesso rosso, assurde quanto irreali espressioni mettendo al quadrato, al cubo o sotto radice, tra inservibili parentesi quadre o graffe, esempi di applicazioni di vita.

La tragicità della comica a sbeffeggiare quanto tutti siamo imprevedibili di fronte alla sorte, alla malattia, alla morte. Nonostante inutili, se non sfavorevoli, prevenzioni. E’ la famiglia il male, o forse il bene, di tutto. La causa di sconfitte ed accomodanti insicurezze, sono i morbosi e incatenanti legami familiari sui quali Rezza, ironizzando Freud, invita a riflettere, e che spesso sfociano in tendenze omicide liberatorie.

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Quanto è inutile e vile il potere dei potenti, G7, G8, G48, quando si compiace e teme se stesso senza avere il numero legale per autorizzarsi a deliberare. La grottesca visita alla regina d’Inghilterra, orge, cori, danze, funerali, la religione dissacrata nella scelta opportunistica tra dio e il culo a cercare una salvezza che non arriverà. Anche le tribolazioni insonni, alla ricerca di un senso per una apocrifa parola in un libro, creano un circolo vizioso mentale per dirci quanto siamo soli e che non può esserci dialogo per chi si parla addosso autoreferenziandosi. La provincia, d’Italia e forse del mondo, e forse non solo geografica, è vista come una condanna all’ulteriore isolamento personale, priva di stimoli ed iniziative, come se i rapporti umani, unica essenza alla qualità della vita, incidano all’apertura mentale per non chiudersi in stereotipi ottusi.

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L’elasticità facciale, corporale, linguistica e vocale del genio Rezza mettono luce, con l’amarezza di ogni insignificante realtà, a ogni ordinaria tragedia quotidiana con se stessi.
(Distrarsi dal vuoto che ci riempie la vita può essere un lavoro Anelante.)

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ANELANTE
RezzaMastrella
di Flavia Mastrella, Antonio Rezza

16 – 28 FEBBRAIO 2016
Teatro ELFO PUCCINI
c.so Buenos Aires 33
20124 Milano
tel. 02 00 66 06 06www.elfo.org

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