2.952.563 euro per l’esordio della stagione 2016 di Wannenes, che inizia con il ciclo delle vendite di marzo, che comprendevano Gioielli e argenti europei in collezioni romane (1-2), Porcellane e maioliche, arredi, sculture e oggetti d’Arte (2-3) e Dipinti Antichi e del XIX secolo (3), con una percentuale di venduto per lotto del 78.1% e per valore del 208.1%
Più in dettaglio l’asta di gioielli ha fatto registrare un notevole 85.3% di venduto per lotto e un 196.1% per valore: un elegante portasigarette rettangolare in oro, zaffiro e diamanti di Dunhill del 1900 circa, con accendino laterale e orologio in una cornice firmata di zaffiri e diamanti, ha ottenuto 9.920 euro (lotto 64), mentre un bracciale in oro bianco, zaffiri taglio navette di carati 7,00 e diamanti taglio brillante e navette di carati 14,00, è stato aggiudicato a 6.820 euro (lotto 261). Un orologio in oro Rolex Oysterquarz (lotto 76), e una collana in oro di Cartier del 1994 a disegno lineare a doppia fila di cuori sono stati entrambi esitati a 6.200 euro (lotto 111).
La vendita dedicata agli Argenti provenienti da collezioni romane, con il 91.1% di venduto per lotto e il 198% per valore, conferma il trend di crescita costante e significativo per questo dipartimento. Tra i risultati più interessanti i 39.680 euro (lotto 441) per un’imponente zuppiera in argento eseguita da Paul Storr a Londra nel 1838 dal peso di oltre 6 chilogrammi e proveniente dalla collezione Faraone, quello di una coppa a due manici in argento, sempre londinese, realizzata nel 1810 dai fratelli Smith, battuta a 24.800 euro (lotto 424) ed infine, i 21.080 euro ottenuti da una Rosa d’oro con base in malachite realizzata in Italia dall’orafo De Vecchio nel XX secolo euro (lotto 393).
Le porcellane e le maioliche, segmento di nicchia ma molto dinamico, hanno fatto registrare un notevole 71.1% di venduto per lotto e 139.4% per valore: per questa vendita segnaleremo, la rara coppia di vasi lobati in maiolica bianca e blu della manifattura di Ginori a Doccia del 1755 circa aggiudicata a 6.200 euro (lotto 715), una zuppiera in porcellana bianca, sempre di Doccia, databile al 1745 circa, decorata a rilievo con motivi barocchi battuta a 5.580 euro (lotto 699) e una boccia in maiolica policroma della bottega di Mastro Domenico o Maestro dei Piccoli Santi, realizzata a Venezia nel 1560-1580 circa, decorata con la figura di Nicolò da Tolentino, esitata a 3.472 euro (lotto 644). È da segnalare che in concomitanza dell’asta si è conclusa, attraverso una trattativa privata, la vendita di un importante gruppo allegorico in porcellana policroma della manifattura Ginori a Doccia del 1770 circa, di gusto rococò: raffigurante le Tre parche, questa importante ceramica è probabilmente in serie con due gruppi da dessert oggi conservati al Paul Getty Museum.
Quello degli arredi e delle arti decorative è da sempre un appuntamento molto seguito da appassionati e connoisseur: la tornata di marzo ha totalizzato il 71.6% di venduto per lotto e del 141.7% per valore. Tra le opere più interessanti la splendida testa in legno policromo di San Giovanni, opera della cerchia del Vecchietta del XV secolo (lotto 757) e le due sculture acefale in pietra tenera realizzate da uno scultore toscano del XIV secolo e raffiguranti la Fede e la Carità (lotto 792) battute entrambe a 136.400 euro. Tra gli arredi una scrivania da centro napoletana del terzo quarto del XVIII secolo impiallacciata in legni vari, è stata esitata a 32.240 euro (lotto 935), mentre un cassettone romano del Settecento in palissandro ha raggiunto i 22.320 euro (lotto 829).
Infine la tornata di dipinti e dell’Ottocento ha spuntato un ottimo 70.7% di venduto per lotto e un 147.1% per valore: nel catalogo spiccava il corpus delle opere della collezione romana di Giampaolo Barbieri, costituitasi tra gli anni Sessanta e Ottanta con l’importante apporto di Luigi Salerno, che ha totalizzato 411.432 euro, con il 92.9% di venduto per lotto e ben il 363.1% per valore. I primi top lots della vendita provengono da questa collezione, con una luminosa tela di Andrea Locatelli raffigurante La Veduta del Tevere e Castel Sant’Angelo esitata a 148.800 euro (lotto 1364), un Paesaggio laziale con bagnanti di Jacob Philippe Hackert (lotto 1357) venduta alla stessa cifra, un Paesaggio laziale con figure di Hendrik Frans Van Lint, e un delizioso bozzetto di Corrado Giaquinto raffigurante la Madonna col Bambino in gloria e Santi (lotto 1363), tutti aggiudicati a 43.400 euro. Un Capriccio architettonico con monumenti della Roma antica, del teatrale e settecentesco Giovanni Paolo Pannini, è stato infine battuto a 34.720 euro.
Tra i dipinti del XIX secolo, top lots sono stati una veduta di un Portico con mausoleo gotico e figure di Federico Moja e un scenografico scorcio delle Opere nel museo di Enrico Meneghelli, battute entrambe a 9.920 euro (lotto 1392): dello stesso autore un Gondoliere nel canale di Venezia è stato aggiudicato a 4.340 euro (lotto 1408), mentre lo Studio del pittore (lotto 1402) e Il ritorno dalla pesca con l’isola di Palmaria sullo sfondo (lotto 1387) di Emilio Donnini, hanno raggiunto entrambi i 3.968 euro.