Sette modi di vedere e interpretare la realtà contemporanea messi vis-à-vis dall’omonima mostra negli spazi dell’Institut FranÇais di via Magenta a Milano. Dalla pittura alla scultura, passando per installazioni e sperimentazioni materiche su diversi supporti: gli artisti presenti alla mostra meneghina, danno una loro interpretazione di fatti e stati d’animo assimilati e riscoperti attraverso l’espressione artistica. A coordinare questo “gioco di confronti” – oltre alla collaborazione della milanese ArtGallery e al contributo curatoriale della Molin Corvo Gallery – è l’equipe dell’associazione no-profit Rainlab.
“Lavoriamo su due livelli – spiega Giancarlo Pace della Rainlab – il primo è un confronto tra i diversi artisti che sono in mostra quindi un vis a vis tra opere, mentre dall’altra parte abbiamo il confronto nella rappresentazione del mondo delle cose”.
In mostra 5 artisti francesi, uno spagnolo e l’italiano Andrea Martinucci che, per l’occasione, ha realizzato l’installazione site-specific Offline. A primo acchito, il visitatore è attratto da questo grande volto posto al centro della parete bianca. È una donna, il viso crucciato, triste; ed è qui che accade qualcosa, un proiettore da inizio alla conversazione.
“Ho fatto questo progetto –racconta Andrea Martinucci – con un neon a intermittenza che funziona con un sensore fotosensibile che percepisce la luminosità del proiettore che appena finisce la chat, illumina il volto come per simulare la scena che questo uomo sta vivendo”.
La luce diviene dunque lo schermo dello smartphones catapultando l’osservatore nella realtà vissuta dalla donna. Il francese C215 predilige ormai da anni la tecnica dello stencil grazie alla quale le sue immagini sembrano quasi prendere abbandonare il loro supporto per prendere vita.
Tra i più affermati street artist nel panorama internazionale, le opere di C215 ( pseudonimo di Christian Guémy) all’esposizione meneghina pongono l’accento sulla condizione di decraciné attraverso gli sguardi – dalla forte carica espressiva – di chi l’ha vissuta. Vis à vis con C215 è la francese Coquelicot Mafille. Le sue opere raccontano delle realtà oniriche attraverso un particolare tipo di scrittura: il ricamo.
“I miei lavori parlano da soli – spiega Mafille – Racconto sempre delle storie, sono momenti. In alcuni c’è un richiamo alla natura ma sono dei racconti comunque onirici”.
Attraverso il colore del filo, natura, architettura, esseri umani e animali si fondono e si confondo lasciando ogni spazio all’immaginazione. Un altro tipo di fantasia domina la scena nei piccoli personaggi realizzati da Isaac Cordal. Aggrappati alle pareti dello spazio espositivo attraverso architetture fittizie, nella visione dell’artista spagnolo l’uomo appare impotente alle dinamiche e all’evoluzione della società odierna. Una società ormai deteriorata, tanto da far sfigurare il volto umano per far spazio a immagini cadaveriche, prive ormai di qualsiasi presa di coscienza.
Se per il 4 aprile è previsto il finissage dell’esposizione milanese, vis-à-vis continua in versione online. Grazie all’applicazione realizzata da Rainlab, il visitatore potrà accedere ad un percorso di approfondimenti sugli artisti in mostra, tutti a portata di touch.
INFORMAZIONI UTILI
VIS-À-VIS
Mostra collettiva a cura di Rainlab. In collaborazione con Molin Corvo Gallery
Un progetto dell’associazione ArtGallery e dell’Institut français Milano
Institut français Milano, Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 63, 20123 Milano
Institut français Milano
Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 63, 20123 Milano
Vernissage 2 marzo 2016 ore 18:30 – 21:30
Periodo espositivo: 3 marzo – 4 aprile 2016
Dal martedì al venerdì dalle 15 alle 19
CONTATTI
Associazione ArtGallery Milano
Via Orseolo 3, 20144 Milano02 58102678
F. 02 45509797
info@associazioneartgalelry.org
www.associazioneartgallery.orgInstitut français Milano
Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 63, 20123 Milano
T. 02 4859191
milano@institutfrancais.it
www.institutfrancais-milano.com