Villa Croce presenta Keeping Time, la prima mostra personale di Johanna Billing in un museo italiano.
Johanna Billing si è affermata sulla scena internazionale per la sua capacità di tessere insieme musica, movimento e ritmo in video sospesi tra il documentario e la fiction. Le sue ipnotizzanti video-installazioni, (installate in loop), mettono in scena sullo sfondo di ambientazioni quotidiane persone, spesso giovani, intente in semplici attività coreografiche per offrire interpretazioni stratificate della storia sociale e politica di determinati luoghi. I personaggi, interpretando liberamente se stessi, animano questi film performativi che mettono in discussione il ruolo autoriale del regista.
Appropriandosi, attraverso un rigoroso linguaggio cinematografico, delle modalità produttive di workshop e di eventi live, l’artista in parte dirige i partecipanti e in parte attiva una serie di improvvisazioni corali su un canovaccio da lei scritto. Per rivelare aspetti pubblici e privati della società contemporanea Billing lavora sulla capacità della performance di indagare specifiche realtà culturali.
Keeping Time, concepita appositamente per gli spazi di Villa Croce, ripercorre gli ultimi quindici anni della carriera di Johanna Billing attraverso quattro film ambientati in luoghi diversi (Oslo, Norvegia; Pulheim, Germania; Roma; Iasi, Romania). Questi lavori illustrano come la sua ricerca artistica sia riescita a coniugare i mondi del cinema, della musica e della performance. I suoi film sono, infatti, il risultato di una produzione meticolosa, in cui al suono viene dato lo stesso valore che alle immagini, attraverso la messa a fuoco di gesti minimi e dettagli insignificanti che si sviluppano intorno all’azione principale.
La musica ricopre quindi un ruolo fondamentale (in passato Billing ha lavorato come giornalista musicale, fondando nel 1998 l’etichetta discografica Make it Happen), trasformandosi nel mezzo di condivisione empatica della memoria emotiva. Nel suo preciso processo di post-produzione, che può durare fino a due anni, Johanna Billing riserva sempre un’importanza particolare al tempo e al suo scorrere costruendo i sui film attraverso il ritmo poetico dei movimenti.
Keeping Time (Tenere il Tempo) vuole evocare il ritmo che scandisce una performance musicale così come la possibilità di catturare lo scorrere del tempo attraverso le immagini. Sostituendo i dialoghi narrativi con il linguaggio corporeo e con la musica, i lavori dell’artista acquisiscono un potere seduttivo universale che le permette di reinterpretare intuitivamente i codici della comunicazione di massa. In occasione della mostra Johanna Billing pubblicherà, in sostituzione del catalogo, il nuovo vinile LP Pulheim Jam Session 2016; sul cui lato A sarà incisa la colonna sonora improvvisata dalla musicista svedese Edda Magnason, mentre il lato B riprodurrà i suoni di sottofondo del “backstage” del film.
Il titolo di questo video nasce da un gioco di parole in cui la parola ‘jam’ evoca l’ingorgo stradale (traffic-jam) messo in scena dall’artista, così come la jam session di musica jazz improvvisata al pianoforte come concerto e colonna sonora del film. “Un traffic jam è in un certo senso lo spreco di tempo più tremendo a cui possiamo pensare e certamente non un evento a cui sceglieremmo di partecipare di proposito” scrive Johanna Billing “è stata una sfida riuscire a trasformarlo in qualcosa di completamente opposto – come una parata, forse, una sorta di silenzioso e inaspettato festival popolare”.
Johanna Billing. Biografia
Johanna Billing, nata nel 1973 a Jönkoping in Svezia, ha frequentato l’International College of Arts, Crafts and Design di Stoccolma dove vive e lavora con video, film e performance dalla sua laurea conseguita nel 1999. Tra le sue recenti mostre personali ricordiamo: Pulheim Jam Session, Hollybush Gardens, Londra (2014); I’m Gonna Live Anyhow until I Die, The Mac, Belfast (2012); I’m Lost without your Rhythm, Modern Art Oxford; Moving In, Five films, Grazer Kunstverein, Graz (2010); Tiny Movements, ACCA, Melbourne; I’m lost without your rhythm, Camden Art Centre (2009); Taking Turns, Kemper Museum, Kansas City; This is How We Walk On The Moon, Malmö Konsthall, Malmö (2008); Forever Changes, Museum für Gegenwartskunst, Basel; Keep on Doing, Dundee Contemporary Arts, Dundee (2007). Ricordiamo anche la sua partecipazione alla Triennale di Auckland (2010), Documenta 12 (2007), Biennale di Singapore (2006), Biennale di Istanbul (2005), Biennale di Mosca (2005) e alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (2003).
INFORMAZIONI UTILI
JOHANNA BILLING | KEEPING TIME
curated by Ilaria Bonacossa
11 aprile 2016 – 12 giugno 2016
Anteprima Stampa 11 aprile: 10.00 – 13.00
Opening 11 aprile: 18:30 – 21:30