Per l’assegnazione della VIII edizione del “Premio Rotary Club Milano Brera per l’Arte Contemporanea e i Giovani Artisti” a miart 2016, dedicato quest’anno al rapporto tra «Arte e politica: impegno sociale e civile», sono stati selezionati sette artisti: Barbara Bloom (Galleria Raffaella Cortese- Milano), Damir Očko (Galleria Tiziana Di Caro – Napoli), Alicja Kwade (König Galerie – Berlino), Francesco Jodice (Galleria Michela Rizzo – Venezia), Regina Josè Galindo (Prometeo Gallery – Milano/Lucca), Eugenio Miccini (Frittelli Arte Contemporanea – Firenze), Lawrence Abu Hamdan (Laveronica Arte Contemporanea – Modica).
La giuria, composta da Laura Cherubini, Christian Marinotti e Cristiana Perrella, ha deciso all’unanimità di conferire il premio a Francesco Jodice per What We Want, Tulum Pueblo, M05AB, 2006, dittico 75 x 230 cm (stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, dibond, plexiglass).
Con la seguente motivazione:
L’opera è parte ed espressione di un complesso e articolato progetto che l’artista sviluppa già da alcuni anni, attraverso il quale tende a delineare l’atlante geopolitico di un mondo in perpetua trasformazione, evidenziandone i punti di criticità.
Il lavoro di Jodice racconta le comunità e i loro luoghi attraverso un linguaggio essenziale e uno sguardo analitico, ma aperto a sempre ulteriori letture.
La garcía galería – con sede a Madrid – si aggiudica quest’anno il premio “Emergent”, il riconoscimento riservato alla galleria ritenuta più meritevole per l’attività di promozione di giovani artisti, attribuito oggi all’interno di miart 2016.
La giuria internazionale, composta da Luis Silva, co-direttore della Kunsthalle di Lisbona, Polly Staple, direttore della Chisenhale Gallery di Londra, Mirjam Varadinis, curatore alla Kunsthaus di Zurigo ha motivato così la scelta all’unanimità:
“garcía galería ha presentato una proposta articolata, esponendo il lavoro del danese Rasmus Nilausen e dello spagnolo Karlos Gil – due artisti molto forti anche presi singolarmente – con un allestimento capace di creare un dialogo profondo e interessante tra gli artisti, completari sia per l’approccio formale, che per quello linguistico, quanto e per la materialità del loro lavoro.”
Emergent è la sezione di miart, curata da Nikola Dietrich, curatrice Indipendente di Berlino, che dall’edizione 2013 della fiera è riservata alle giovani gallerie d’avanguardia e che si è imposta come punto di riferimento internazionale per le giovanissime generazioni di galleristi e artisti.
La giuria del Premio Herno – composta da Lionel Bovier, Direttore del MAMCO, Musée d’art moderne et contemporain di Ginevra, Anna Colin, Curatore Associato alla Fondation Galeries Lafayette di Parigi e Co-direttore della Open School East di Londra, Annie Fletcher, Curatore delle mostre al Van Abbemuseum di Eindhoven e Jens Hoffmann, Vice Direttore e Head of Exhibitions and Public Programs al Jewish Museum di New York – ha annunciato il nome della galleria vincitrice della seconda edizione del premio, destinato allo stand con il miglior progetto espositivo, pensato, allestito e curato in tutti i dettagli come una mostra e capace di coniugare elevate componenti di ricerca, qualità e accuratezza del disegno allestitivo.
Si tratta della galleria Wilkinson di Londra, che con il suo stand nella nuova sezione Decades dedicato agli anni Ottanta si aggiudica quindi il Premio Herno, del valore di 10.000 euro. La giuria, profondamente colpita dalla chiarezza e dal rigore dell’allestimento dello stand, ha deciso di assegnare il premio all’unanimità.
In particolare, è stato apprezzato il progetto espositivo, legato a ZG Magazine, la prima rivista d’arte “ ibrida”, che spaziava tra arte, cinema, moda e musica: la galleria Wilkinson infatti presenta una selezione di opere rarissime di alcuni artisti – Dara Birnbaum, Jimmy Desana, Derek Jarman, Joan Jonas e Laurie Simmons – che confrontandosi su temi quali identità sessuale, identità sociale e gender hanno definito il numero estivo del 1984 proprio della rivista ZG Magazine, pubblicato quell’anno in un clima di preoccupazione sociale anticipata dall’omonimo romanzo di Orwell.
La giuria ha inoltre sottolineato la solidità e l’alta qualità di miart 2016, particolarmente evidente soprattutto nella proposta delle gallerie. Pertanto, la giuria ha ritenuto di assegnare una menzione d’onore alla galleria Greene Naftali di New York, presente nella sezione Established con la mostra personale di Gedi Siboni, alla galleria Zero… di Milano, sempre nella sezione Established, per la coraggiosa personale di Pietro Roccasalva, e infine alla galleria Richard Saltoun di Londra, nella sezione Decades, per l’approfondita e raffinata ricerca sulle artiste femministe degli anni Settanta.
Con il Premio Herno, appuntamento fisso all’interno della fiera, miart e Herno S.p.A., sottolineano il fondamentale valore dell’exhibition making e del concetto di display, puntando su valori condivisi. La ricerca di qualità assoluta e il saper fare che stanno alla base della migliore arte contemporanea e di un prodotto manifatturiero d’eccellenza sono solo un necessario punto di partenza, che deve poi essere seguito da un’altrettanta importante capacità di esporre e catturare l’attenzione, creando un perfetto equilibrio tra creatività, estetica, funzionalità e fruibilità. In questo modo il Premio Herno ha parallelamente l’obiettivo di evidenziare il ruolo – sia storico che contemporaneo – della galleria come luogo di produzione di conoscenza attraverso il format della mostra.