Anna Di Prospero romana di nascita e fotografa. Il suo primo approccio con gli scatti è a quindici anni, quando partecipa, e vince un concorso fotografico rivolto agli studenti liceali della sua città.
“Successivamente – racconta Anna Di prospero – ho abbandonato la fotografia e studiato pittura per due anni. Ho ripreso a fotografare a diciannove anni, con l’avvento del digitale e la scoperta del sito di condivisione fotografica Flickr”.
Nel 2008 vince una borsa di studio per il corso triennale di fotografia dell’Istituto Europeo di Design di Roma. Poi due esperienze che hanno avuto un’importanza assoluta per la sua formazione e ricerca artistica. “Nel 2010 – continua Anna Di Prospero – ho vissuto due importanti percorsi per la mia crescita personale e professionale. Il primo, trascorrere un semestre presso la School of Visual Arts di New York, dove ho approfondito gli studi sulla fotografia di ricerca. Il secondo, con l’ammissione al Reflexios Masterclass, ho avuto modo di seguire un seminario internazionale sulla fotografia contemporanea tenuto da Giorgia Fiorio”.
Quali sono i fotografi che hanno un posto speciale per lei?
Un fotografo che ammiro e seguo con grandissimo interesse è Gregory Crewdson.
Qual è l’approccio al suo lavoro fotografico
Le serie fotografiche che ho prodotto in questi anni spaziano su temi di natura universale. Ho suddiviso la produzione in tre grandi progetti: “I am here” lavoro dedicato al legame tra la figura umana e lo spazio, “With You” progetto dedicato ai rapporti interpersonali e “Beyond the visible” racconti di un mondo interiore nati da una ricerca introspettiva.
Tendo a considerare il mio lavoro nella sua totalità e sento che ho ancora tanto da esprimere. L’ispirazione per le mie fotografie nasce quasi sempre dal cinema e da altre forme artistiche, come la performance e la pittura.
Perché il digitale?
La mia ricerca è nata con la scoperta del mezzo fotografico digitale e si è evoluta grazie a strumenti di nuova generazione per la produzione e condivisione creativa.
Quando la consapevolezza che la fotografia fosse il suo mezzo espressivo, è stata per lei certezza
Quando pensieri e sentimenti, che non ero mai riuscita a esprimere verbalmente, si sono concretizzati attraverso le immagini fotografiche.
Quali sono le mostre collettive o personali cui ha partecipato e quali sono quelle che hanno avuto un peso nel suo percorso professionale
La mia prima esposizione personale è stata a Roma nel 2008, presso la Galleria Gallerati, con la serie “Self-portrait at Home”. Ho partecipato a tante altre mostre collettive e personali, in Italia e all’estero, tra cui anche diversi festival dedicati alla fotografia come: Les Rencontres d’Arles, FotoLeggendo, Boutographies Festival, Month of Photography Los Angeles.
Tutte queste esperienze mi hanno aiutata a crescere professionalmente e conoscere il mercato dell’arte fotografica. Attualmente sono rappresentata dalla Galerie Madé di Parigi, dove in questi mesi è esposta la serie Urban Self-portrait.
Prossime tappe
Il 21 Aprile sarà inaugurata a Marsiglia una personale con la serie Marseille(s), realizzata nel 2014 durante una residenza artistica presso l’associazione culturale Le Percolateur. Questo lavoro fotografico, accompagnato dai testi di Guillaume Monsaingeon, è stato pubblicato dalla casa editrice Le Bec en l’Air ed è parte di una collana di libri fotografici dedicati alla città francese.
Contemporaneamente alla produzione di nuove serie fotografiche, sto portando avanti dei progetti legati alla didattica, con workshop e corsi di fotografia presso associazioni, scuole e università.