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Il tempo di Signorini e De Nittis a Viareggio

Giuseppe de Nittis Giuseppe de Nittis, Al Bois de Boulogne, 1873
Giuseppe de Nittis
Giuseppe de Nittis, Al Bois de Boulogne, 1873

De Nittis, Zandomeneghi, Boldini, Lega e Signorini: alla Fondazione Centro Matteucci di Viareggio va in scena una mostra dedicata alla “singolar tenzone” tra due fini intellettuali e grandi esperti d’arte nella Milano di via Manzoni, all’indomani del secondo conflitto mondiale. Il tempo di Signorini e De Nittis il titolo della mostra che, dal 2 luglio al 26 febbraio 2017, animerà le sale del palazzo viareggino con le opere appartenute a Enrico Piceni (1901 – 1986) e Mario Borgiotti (1906 – 1977). Il primo, Piceni, si occupava della Medusa e dei Gialli per Arnoldo Mondadori, era traduttore di Dickens e della Brönte, amico di Montale e di Vergani ma, soprattutto, appassionato estimatore degli “Italiani di Parigi”: Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini. Di loro cercava, e sapeva conquistarsi, opere di qualità sublime.

Federico Zandomenegni
Federico Zandomenegni, Omaggio a Toulouse Lautrec, 1917

Borgiotti era invece livornese di nascita e di spirito, giunse a Milano dopo essersi “formato” alle Giubbe Rosse di Firenze, amico di Papini, Cecchi e Soffici. Musicista e violinista e innamorato dei “suoi” macchiaioli che naturalmente cercava di condurre nella sua collezione. Giuliano Matteucci – grazie alla collaborazione con la Fondazione Enrico Piceni e del Comune di Viareggio – è riuscito a proporre al pubblico le collezioni personali dei due protagonisti, la prima confluita nel patrimonio della Fondazione Piceni, la seconda tutt’ora nella disponibilità della famiglia Borgiotti.

Molte delle opere che saranno in mostra al Centro Matteucci sono rimaste “private” da decenni, invisibili e non concesse a nessuna mostra e museo. Giuliano Matteucci affianca inoltre ai capolavori delle due collezioni milanesi un ristretto, essenziale, nucleo di altre opere di confronto, anch’esse scelte tra i vertici sia dell’Ecole Italienne che dei Macchiaioli.

Telemaco Signorini
Telemaco Signorini, L’uncinetto, 1885 ca.

Il titolo di questa importante esposizione – Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al Mondo nelle Collezioni Borgiotti e Piceni – è citazione e, allo stesso tempo, omaggio a Diego Martelli che sognava già nell’Ottocento una raccolta di arte italiana di respiro internazionale. Quel sogno, fatto proprio da Giuliano Matteucci, si è tradotto, qui, in palpitante realtà.

Oscar Ghiglia
Oscar Ghiglia, Stampa giapponese, 1927

INFORMAZIONI UTILI

Il Tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al Mondo nelle Collezioni Borgiotti e Piceni

Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna, Viareggio

Dal 2 luglio 2016 al 26 febbraio 2017

www.centromatteucciartemoderna.it

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