Emilio Isgrò a Milano si fa in tre. Dal 29 giugno al 25 settembre la città rende omaggio al grandissimo artista siciliano (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) con una grande antologica contemporaneamente allestita in più sedi: Palazzo Reale, Gallerie d’Italia, Casa del Manzoni.
A Palazzo Reale, una selezione di lavori storici ricca di oltre 200 opere tra libri cancellati, quadri e installazioni; alle Gallerie d’Italia, l’anteprima del celebre ritratto di Alessandro Manzoni dipinto da Hayez e cancellato in bianco; a Casa del Manzoni, I promessi sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati.
La mostra nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale presenta il corpus di opere storiche, modulato attraverso blocchi tematici e intervallato da grandi installazioni, che rappresentano uno degli aspetti più significativi, ma ancora poco conosciuti, della sua complessa produzione. Una scelta che lega visivamente i diversi lavori e svela al pubblico i passaggi e le evoluzioni che la cancellatura ha avuto nel tempo.
L’esposizione si apre con una riflessione sull’identità e l’autorialità, temi che l’artista ha toccato fin dalla fine degli anni Sessanta con le opere Il Cristo cancellatore (1968) e Dichiaro di non essere Emilio Isgrò (1971), per arrivare quarant’anni dopo al Dichiaro di essere Emilio Isgrò, l’imponente opera che ha dato il titolo alla sua antologica al Centro Luigi Pecci di Prato (2008). Successivamente, è affrontata quella che l’artista ha definito “arte generale del segno”, ovvero l’evoluzione nel tempo della cancellatura e della poesia visiva.
Dalle prime cancellature degli anni Sessanta all’Enciclopedia Treccani (1970), da I promessi sposi non erano due (1967) alla Costituzione cancellata (2010), alla Cancellazione del debito pubblico (2011), al Trittico del Sole (2013) e a Modello Italia (2013). E, inoltre, le prime poesie visive, tra cui le famose Wolkswagen (1964) e Jacqueline (1965), insieme a un inedito Antony and Cleopatra (1966), alle “storie rosse” (alcune di queste mai esposte finora) e all’installazione-ambiente Giap, riproposta al pubblico dopo la prima esposizione nel 1975 alla Galleria Blu di Milano.
Il percorso prosegue con il racconto del passaggio che dalle “lettere estratte” (lettere o note musicali estrapolate dal loro contesto) ha portato alla nascita delle “macchie” e alla cancellatura come gesto incline alla pittura, ma ancora non pittorico. Il segno, nei primi anni Ottanta, da nero si muta in bianco, e al testo scritto spesso si sostituisce un’immagine. Le installazioni L’ora italiana (1985) e La veglia di Bach (1985), ricostruite in mostra, rappresentano la straordinaria summa di questa ricerca. Una ricerca che ha portato alla realizzazione del ciclo Guglielmo Tell, presentato nella sala personale alla 45° Biennale di Venezia (1993) e ora riallestito a Palazzo Reale.
Come focus indispensabile alla comprensione dell’opera dell’artista, sarà riproposta al centro del percorso espositivo di Palazzo Reale l’installazione-partitura per quindici pianoforti Chopin.
La mostra prosegue alle Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, dove nel caveau, utilizzato per la prima volta come spazio espositivo, è “custodito”, come un vero e proprio tesoro per Milano e per l’Italia, L’occhio di Alessandro Manzoni, una inattesa, emozionante cancellazione del famoso ritratto di Hayez. Isgrò riconosce nel grande scrittore il simbolo di una unità nazionale oggi più che mai necessaria nell’Italia che cambia con l’Europa e con il mondo. Non è un caso, infatti, che la mostra si concluda a Casa del Manzoni, dove l’artista ritorna a distanza di cinquant’anni sul capolavoro manzoniano cancellandone venticinque volumi (+ 10), lo stesso numero di lettori che l’autoironico, scaramantico figlio di Giulia Beccaria prevedeva per se stesso.
Informazioni utili
Emilio Isgrò
Palazzo Reale, Milano – Piazza Duomo 12
Gallerie d’Italia, Milano – Piazza della Scala 6
Casa del Manzoni, Milano – Via Gerolamo Morone 1
Date al pubblico 29 giugno – 25 settembre 2016
Mostra a cura di Marco Bazzini
Orari Palazzo Reale
lunedì: 14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30
giovedì e sabato: 9.30-22.30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Caveau Gallerie d’Italia
sabato e domenica 10.30-12.30 e 16.30-18.30
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 16.30-18.30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura,
una visita guidata ogni mezz’ora, preferibile la prenotazione 800.167619)
Casa del Manzoni
lunedì e domenica chiusura
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10.00-18.00
sabato 14.00-18.00
(inizio visite ogni 20 minuti, ultimo ingresso 17.20)
Ingresso gratuito
Informazioni 0288445181
Visite guidate e didattica AD ARTEM +39 02 6597728 – info@adartem.it
Palazzo Reale
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