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Emilio Isgrò si triplica a Milano. Le cancellature invadono la città

Newspaper headline (Four), 1965 50x65 cm photographic paper mounted on board Brigitte Kopp Collection, Frankfurt Newspaper headline (Four), 1965 50x65 cm photographic paper mounted on board Brigitte Kopp Collection, Frankfurt
Newspaper headline (Four), 1965 50x65 cm photographic paper mounted on board Brigitte Kopp Collection, Frankfurt
Newspaper headline (Four), 1965
50×65 cm
photographic paper mounted on board
Brigitte Kopp Collection, Frankfurt

Emilio Isgrò a Milano si fa in tre. Dal 29 giugno al 25 settembre la città rende omaggio al grandissimo artista siciliano (Barcellona Pozzo di Gotto, 1937) con una grande antologica contemporaneamente allestita in più sedi: Palazzo Reale, Gallerie d’Italia, Casa del Manzoni.

A Palazzo Reale, una selezione di lavori storici ricca di oltre 200 opere tra libri cancellati, quadri e installazioni; alle Gallerie d’Italia, l’anteprima del celebre ritratto di Alessandro Manzoni dipinto da Hayez e cancellato in bianco; a Casa del Manzoni, I promessi sposi cancellati per venticinque lettori e dieci appestati.

Triptych of the Cultural Revolution, 1973 I. Chou En-lai
Triptych of the Cultural Revolution, 1973
I. Chou En-lai

La mostra nelle sale del piano nobile di Palazzo Reale presenta il corpus di opere storiche, modulato attraverso blocchi tematici e intervallato da grandi installazioni, che rappresentano uno degli aspetti più significativi, ma ancora poco conosciuti, della sua complessa produzione. Una scelta che lega visivamente i diversi lavori e svela al pubblico i passaggi e le evoluzioni che la cancellatura ha avuto nel tempo.

L’esposizione si apre con una riflessione sull’identità e l’autorialità, temi che l’artista ha toccato fin dalla fine degli anni Sessanta con le opere Il Cristo cancellatore (1968) e Dichiaro di non essere Emilio Isgrò (1971), per arrivare quarant’anni dopo al Dichiaro di essere Emilio Isgrò, l’imponente opera che ha dato il titolo alla sua antologica al Centro Luigi Pecci di Prato (2008). Successivamente, è affrontata quella che l’artista ha definito “arte generale del segno”, ovvero l’evoluzione nel tempo della cancellatura e della poesia visiva.

Mare aegeum, 1970 42x56 cm India ink on canvas-backed map in wood and plexiglass box Private collection
Mare aegeum, 1970
42×56 cm
India ink on canvas-backed map in wood and plexiglass box
Private collection

Dalle prime cancellature degli anni Sessanta all’Enciclopedia Treccani (1970), da I promessi sposi non erano due (1967) alla Costituzione cancellata (2010), alla Cancellazione del debito pubblico (2011), al Trittico del Sole (2013) e a Modello Italia (2013). E, inoltre, le prime poesie visive, tra cui le famose Wolkswagen (1964) e Jacqueline (1965), insieme a un inedito Antony and Cleopatra (1966), alle “storie rosse” (alcune di queste mai esposte finora) e all’installazione-ambiente Giap, riproposta al pubblico dopo la prima esposizione nel 1975 alla Galleria Blu di Milano.

Il percorso prosegue con il racconto del passaggio che dalle “lettere estratte” (lettere o note musicali estrapolate dal loro contesto) ha portato alla nascita delle “macchie” e alla cancellatura come gesto incline alla pittura, ma ancora non pittorico. Il segno, nei primi anni Ottanta, da nero si muta in bianco, e al testo scritto spesso si sostituisce un’immagine. Le installazioni L’ora italiana (1985) e La veglia di Bach (1985), ricostruite in mostra, rappresentano la straordinaria summa di questa ricerca. Una ricerca che ha portato alla realizzazione del ciclo Guglielmo Tell, presentato nella sala personale alla 45° Biennale di Venezia (1993) e ora riallestito a Palazzo Reale.

Alessandro Manzoni’s eye, 2016 260x160 cm acrylic on canvas mounted on board Private collection
Alessandro Manzoni’s eye, 2016
260×160 cm
acrylic on canvas mounted on board
Private collection

Come focus indispensabile alla comprensione dell’opera dell’artista, sarà riproposta al centro del percorso espositivo di Palazzo Reale l’installazione-partitura per quindici pianoforti Chopin.

La mostra prosegue alle Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, dove nel caveau, utilizzato per la prima volta come spazio espositivo, è “custodito”, come un vero e proprio tesoro per Milano e per l’Italia, L’occhio di Alessandro Manzoni, una inattesa, emozionante cancellazione del famoso ritratto di Hayez. Isgrò riconosce nel grande scrittore il simbolo di una unità nazionale oggi più che mai necessaria nell’Italia che cambia con l’Europa e con il mondo. Non è un caso, infatti, che la mostra si concluda a Casa del Manzoni, dove l’artista ritorna a distanza di cinquant’anni sul capolavoro manzoniano cancellandone venticinque volumi (+ 10), lo stesso numero di lettori che l’autoironico, scaramantico figlio di Giulia Beccaria prevedeva per se stesso.

Girolamo Savonarola, 2014 160x260 cm Acrylic on canvas mounted on board Private collection, Florence
Girolamo Savonarola, 2014
160×260 cm
Acrylic on canvas mounted on board
Private collection, Florence
The answer, 1971 40x59 cm India ink on printed book in wood and plexiglass box Private collection
The answer, 1971
40×59 cm
India ink on printed book in wood and plexiglass box
Private collection
Fosforo Phosphorus, 2004 164x238x13 cm Book and mixed media on canvas mounted on board Private collection
Fosforo Phosphorus, 2004
164x238x13 cm
Book and mixed media on canvas mounted on board
Private collection
Clemens, 1971 86x116 cm India ink on printed book in wood and plexiglass box Private collection
Clemens, 1971
86×116 cm
India ink on printed book in wood and plexiglass box
Private collection

Informazioni utili

Emilio Isgrò
Palazzo Reale, Milano – Piazza Duomo 12
Gallerie d’Italia, Milano – Piazza della Scala 6
Casa del Manzoni, Milano – Via Gerolamo Morone 1
Date al pubblico 29 giugno – 25 settembre 2016
Mostra a cura di Marco Bazzini

Orari Palazzo Reale
lunedì: 14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30-19.30
giovedì e sabato: 9.30-22.30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Caveau Gallerie d’Italia
sabato e domenica 10.30-12.30 e 16.30-18.30
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 16.30-18.30
(ultimo ingresso un’ora prima della chiusura,
una visita guidata ogni mezz’ora, preferibile la prenotazione 800.167619)
Casa del Manzoni
lunedì e domenica chiusura
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 10.00-18.00
sabato 14.00-18.00
(inizio visite ogni 20 minuti, ultimo ingresso 17.20)
Ingresso gratuito
Informazioni 0288445181
Visite guidate e didattica AD ARTEM +39 02 6597728 – info@adartem.it
Palazzo Reale
Catalogo ELECTA
Ufficio stampa

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