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Terme di Diocleziano: la magnificenza di Roma

Mitra Mitra
Mitra
Mitra (particolare)

Prima sede del Museo Nazionale Romano, le Terme di Diocleziano sono uno dei più vasti ed imponenti monumenti della Capitale, con la sua originale estensione di quasi 14 ettari. Ancora oggi, nonostante le devastazioni e gli sventramenti, domina una grande parte del territorio urbano compreso tra la stazione Termini, piazza della Repubblica e piazza delle Finanze.

Non sempre però, nel caos cittadino quotidiano, si riesce ad immaginare cosa è conservato all’interno dello spazio verde visibile all’esterno: i resti straordinari delle antiche terme, parte del cinquecentesco convento dei certosini – con i due chiostri progettati da Michelangelo – ed ovviamente uno dei musei archeologici più importanti al mondo.

Infatti qui, sin dalla fine dell’Ottocento, venne allestito il più importante museo nazionale che nel corso degli anni si è arricchito di pregevoli pezzi provenienti da Roma e dintorni, ma anche di un nuovo spazio espositivo all’avanguardia.

Venere e Marte
Venere e Marte

La sua principale caratteristica è quella di essere un importantissimo museo epigrafico, che raccoglie numerose testimonianze dell’evoluzione della scrittura dalle epoche più antiche: dal XI sec. a.C. fino al V sec. d.C. e cioè alla caduta dell’impero romano d’Occidente.

E’ così possibile trovare i primi caratteri pre-latini incisi in vario modo sui supporti più disparati, dal tufo – come nel caso del famoso cippo Lapis Niger, la pietra nera con iscrizione di un re ritrovata nel Foro Romano – alla terracotta, dalle lamine in metallo come anche oro e argento fino ad uno straordinario corredo funebre in bronzo di un guerriero di Lanuvio, che ha restituito armi e attrezzi ginnici finemente lavorati. Nelle sale successive, piano piano si entra “all’interno” della storia di Roma, grazie ai numerosi resti come lapidi funebri, decorazioni di edifici pubblici, porzioni di fontane e statue di culto, tra cui spiccano le belle dee di terracotta, ritrovate in un santuario ad Ariccia, vicino Roma, e raffiguranti i mezzibusti della dea madre Cerere e di sua figlia Proserpina, dea degli inferi.

Chiostro grande Michelangelo
Chiostro grande Michelangelo

Proseguendo nel percorso espositivo, si possono poi ammirare tutte le trasformazioni della scrittura romana che raggiunge, in epoca imperiale, la sua forma definitiva, con lo stile detto “Capitale Quadrata Romana”, riconoscibile nelle numerose iscrizioni qui conservate. Ma è importante notare come nel museo sia possibile anche vedere testimonianze di vita comune, grazie ai reperti più disparati, come un impressionante collare in bronzo per schiavi o raffigurazioni di combattimenti tra gladiatori.

In un’altra interessante sezione vi è approfondito il tema relativo ai numerosi culti presenti a Roma, che si andarono ad affiancare e poi, come nel caso del Cristianesimo, a sostituire alla religione ufficiale. Ed ecco così apparire i malefici incisi su laminette di metallo, provenienti dal santuario della misteriosa Anna Perenna, oppure i resti di statue e lastre con l’immagine di Mitra, il dio frigio, e ancora la dea Iside e il dio Serapide dall’Egitto, oltre a testimonianze del crescente numero di ebrei e cristiani in città, con i loro particolari simboli rituali.

Monaco Fercolto - Chiostro grande
Monaco Fercolto – Chiostro grande

Nel museo vi è inoltre una sezione dedicata alla Preistoria italica, anche se la sorpresa più grande si può ammirare al piano terra, dove è possibile entrare all’interno dei due chiostri michelangioleschi. Qui infatti, intorno alla metà del Cinquecento, papa Pio IV fece edificare la Basilica di Santa Maria degli Angeli, che andò ad occupare gran parte delle strutture principali delle antiche terme – come parte del calidarium, del tepidarium e del frigidarium – ed un convento per i certosini. Il pontefice incaricò del progetto proprio Michelangelo Buonarroti, che però morì poco dopo ed i lavori quindi furono portati a termine in parte dal suo allievo, Jacopo Del Duca.

Il chiostro grande misura 100 metri per lato ed è oggi impreziosito da un rigoglioso giardino con fontana, decorata da otto imponenti teste in pietra di animali, alcune delle quali originali di epoca romana e provenienti dai Mercati di Traiano, oltre a preziosi resti archeologici, allestiti tutto intorno al portico. Nel chiostro piccolo invece, anche detto dei Ludovisi, poiché in origine ospitava la preziosa collezione della nobile famiglia oggi a Palazzo Altemps, oltre ad un bell’affresco cinquecentesco raffigurante Gesù tra Pio IV e San Bruno, è possibile ammirare alcuni resti di lastre iscritte provenienti da vari santuari romani e una graziosa statua in marmo di Marte e Venere.

mitra
Mitra

Se ancora tutto questo non vi ha lasciato senza fiato, dovrete assolutamente ammirare le immense aule termali ancora conservate e parte della natatio, la piscina a cielo aperto di epoca romana. Passeggiare tra queste stanze vi darà un’idea di quanto imponente fosse questo complesso: le più grandi terme mai realizzate nell’antichità, capaci di ospitare anche 3.000 persone contemporaneamente ed edificate in soli otto anni tra il 298 e il 306 d.C. per volere dell’imperatore Diocleziano. All’interno di queste aule in laterizio sono conservati altri importanti reperti come tre tombe interamente trasportate qui da varie zone di Roma, come quella cosiddetta dei Platorini, dal nome dei proprietari e le due in tufo dette, per le preziose decorazioni, degli stucchi e degli affreschi. Chiude la visita una delle grande cisterne che riforniva le terme, all’interno della quale si trova oggi uno dei mosaici pavimentali più estesi dell’antichità, raffigurante il combattimento mitico tra Ercole e Acheloo. Un museo quindi unico e straordinario con un giardino esterno, impreziosito da fontane e resti archeologici, che è già da solo una vera e propria oasi di pace nel traffico cittadino, aperta a tutti coloro che sanno come godersi la bellezza infinita della Città Eterna.

L’Asino d’Oro Associazione Culturale

Approfondimento a cura di L’Asino d’Oro | Associazione Culturale L’Asino d’Oro, che organizza visite guidate e passeggiate per andare alla scoperta di Roma con archeologi e guide turistiche abilitate della Provincia

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