Parigi. Sotto la gran cupola del Gran Palais ha preso il via la 28° edizione della Biennale des Antiquaires. 125 espositori per 14 paesi diversi. Tra le proposte degli italiani segnaliamo lo stand presentato da Francesca Antonacci e Damiano Lapiccirella, ispirato dal profondo interesse che la galleria nutre per i dipinti dal neoclassicismo al primo Novecento. Magnifico esempio è il raro e prezioso Nudo di donna (foto in alto) di Giovanni BOLDINI, mostrato sul mercato per la prima volta e appena rientrato dalla più importante esposizione monografica su questo artista italiano tenutasi a Forlì “Giovanni Boldini lo spettacolo della modernità”.
Questo nudo sensuale ed elegante, di misure inusuali per il soggetto che Boldini amava ritrarre in dimensioni minori, si inquadra nella definizione che la stampa contemporanea era solita usare per “accusarlo” di essere un pittore “deshabilleur” – un pittore che spogliava: esso testimonia gli eccessi erotici di Boldini, con la giovane modella in posa nel sensuale disordine di un letto sfatto, i capelli sciolti e gli occhi socchiusi, come fosse stata rapita dal sonno dopo un abbraccio.
Altri capolavori confermano l’attenzione dei due antiquari per opere internazionali di grande qualità.
Lady Michelham, del pittore spagnolo Federico BELTRÁN MASSES (Guaira de la Melena, Cuba 1885 – Barcellona 1949), un’opera di grande fascino esposta in numerose mostre internazionali. Lady Michelham, ritratta nel 1920, era nata Aimee Geraldine Bradshaw e appena diciassettenne sposò il banchiere multimilionario Herbert Stern, primo Lord Michelham di Hellingly. Lady Michelham viene immortalata dal pittore spagnolo seduta elegantemente su una gondola, vestita con un elegante abito nero, nella mano sinistra tiene seducentemente una maschera rossa, elemento misterioso e sensuale allo stesso tempo. L’universo femminile di Beltrán Massés è infatti spesso caratterizzata da un penetrante romanticismo oltre che da un alone di enigmatico mistero. In apertura ad un articolo del 1929 uscito su «Apollo», Paul George Konody descrive i ritratti di Beltrán Massés definendoli « in the first place colour-improvisations of indescribable opulence, comparable to fully orchestrated symphonies » (Konody, 1929, p. 335).
Veduta del lago Glafsfjorden a Värmland al tramonto di Hilding WERNER (Kårud, Svezia 1880 – 1944)
Per questo suggestivo paesaggio datato 1910, dove la figura umana resta assente, Werner si ispira alla magnificenza della natura della sua terra di origine; stilisticamente sceglie una gamma cromatica basata principalmente sulle sfumature del viola, probabilmente per conferire al soggetto quella vena malinconica tipica di molti paesaggi romantici. La resa pittorica, che oltre ad una cromia satura si caratterizza per una linea morbida ed arrotondata di memoria munchiana, propone una sorta di panteismo cromatico che accentua il lirismo dell’intera composizione.
Ulisse incontra Nausicaa, 1888, dell’artista francese Jean Alfred MARIOTON, allievo di Jean-Léon Gérôme. Quest’opera, ispirata al tema dell’Odissea, proviene dalla collezione Jonathan Ackerman Coles nel New Jersey ed è presentata per la prima volta a Parigi.
In questo dipinto le tematiche classiche vengono riprese ed elaborate dall’artista con grande cura dell’impianto disegnativo e felicissima declinazione delle partiture luministiche e cromatiche. L’artista dimostra infatti di essere perfettamente aggiornato sulle novità nella resa pittorica delle scene classiche, che partendo da Puvis de Chavannes, vengono rielaborate dall’impostazione dei suoi maestri Bouguerau e Gerome, ma soprattutto riesce a dare a queste scene un tono e un tenore del tutto personali, mantenendo la monumentalità dell’impostazione e dell’impianto disegnativo, con l’aggiunta di una lettura personale e intima dei rapporti tra i personaggi e della loro resa formale.
La collezione di Jonathan Ackerman Coles è considerata una delle importanti collezioni, per qualità e numero, americane di fine 800, e senza dubbio la più importante collezione del New Jersey di quel periodo.
La Baccante Danzante di Luigi BIENAIME’, allievo del danese Bertel Thorvaldsen. Questa scultura è una versione di una delle più famose opere realizzate dal grande artista del diciannovesimo secolo. La storia più interessante è legata alla comunità di russi espatriati a Roma. Nicola I nutriva l’ambizione di creare un nuovo Museo Imperiale a San Pietroburgo e nonostante avesse commissionato opere a diversi artisti durante un viaggio in Italia nel 1845, rimase particolarmente impressionato da Bienaimé quando andò in visita nel suo studio e gli chiese di realizzare quattro statue, tra le quali la Baccante Danzante. La statua ultimata fu trasportata a San Pietroburgo nel 1850 e collocata nel Palazzo d’Inverno. La scultura eseguita per Nicola I riscosse molta fama ed è plausibile che questa versione sia stata portata a termine per un altro prestigioso cliente dagli analoghi gusti artistici.
Una importante coppia di vasi fuseux con fondo Beau Blue con decori in oro e platino della Manifattura Imperiale di Sèvres, 1813 – 1815. I due raffinati vasi approdarono nel negozio della Manifattura il 22 marzo 1816. In base alla descrizione riportata sui registri dell’Archivio di Sèvres, il 26 giugno 1816 furono scelti e acquistati da Re Luigi XVIII (1755-1824), in occasione della sua visita.
FRANCESCA ANTONACCI DAMIANO LAPICCIRELLA FINE ART
BIENNALE DES ANTIQUAIRES
GRAND PALAIS – PARIS
10 – 18 SETTEMBRE
STAND MN01
http://www.antonaccilapiccirellafineart.com/