In arrivo la quarta settimana d’aste da Dorotheum a Vienna. Sarà l’ultima del 2016 ed è dedicata all’arte moderna e contemporanea. Top lot un olio di Marc Chagall “Fleurs” del 1924, un vero e proprio omaggio alla natura che stima € 750.000 – 1.000.000. Tutta la forza e la potenza del Futurismo scaturisce da “Valori plastici” del 1929 di Giacomo Balla, l’opera di forma quadrata stima …
Carla Accardi, Agostino Bonalumi, Paolo Scheggi, Giuseppe Uncini, Tano Festa e Pier Paolo Calzolari sono solo alcuni degli artisti italiani dell’asta di arte contemporanea del 22 novembre 2016. Herbert Zangs, Adolf Luther e Günter Uecker rappresentano l’arte tedesca del gruppo ZERO. Presenti anche Arnulf Rainer, con un’interessante opera “Zentralgestaltung” (Formazione centrale) del 1951, probabilmente uno dei suoi primi capolavori, oltre a Maria Lassnig e Franz West, nomi degni di nota tra gli artisti austriaci. Come sempre, gli argenti antichi europei e russi, i gioielli e gli orologi completano le proposte della settimana d’aste di Dorotheum.
Arte Contemporanea, asta 22 e 24 novembre 2016 (Parte 1 e Parte 2)
Entrambe le sessioni propongono opere di artisti come Robert Longo, Robert Rauschenberg. Andy Warhol e tanti altri. Ilya Kabakov è solito far convivere diversi stili pittorici all’interno della stessa opera; in „Paesaggio con chiatta” del 2002: l’autore adotta uno stile quasi impressionista unito a un tipico esempio della pittura di genere sovietica e completato con forme astratte un chiaro omaggio al modernismo russo (stima € 160.000 – 240.000).
Per l’americano Chuck Close l’immagine si “assembla” pittoricamente con simulate tessere di mosaico o con agglomerati di pixel; ne è un esempio la stampa a pigmenti che riproduce il volto senza trucco di Kate Moss. Questo pezzo unico di grande formato viene proposto con una stima di € 100.000 – 150.000.
Robert Rauschenberg, fedele al suo stile abituale e utilizzando l’effetto delle immagini trasposte attraverso solventi, reinterpreta se stesso utilizzando una sua celebre immagine fotografica , scattata in India da Gianfranco Gorgoni , trasferita poi su una grande tela e trafitta da una pennellata di vividi colori. (€ 200.000-250.000).
Forte come sempre da Dorotheum le opere dell’Avanguardia tedesca e italiana degli anni ’60. Pier Paolo Calzolari è presente con opere di grande eleganza e raffinatezza, vicine all’arte povera, concettuale come anche al minimalismo americano (un piombo del 1970, € 120.000 – 160.000 e “Agua Silente”, un feltro del 1974, € 100.000 – 150.000). Con il suo „Cementarmato“ del 1959 (€ 150.000 – 200.000) Uncini mostra le intrinseche qualità poetiche del cemento e del ferro. I lavori di Enrico Castellani, Paolo Scheggi, Enrico Bonalumi e Dadamaino – legati dalla comune ricerca sullo spazio e sulla dimensione oggettuale dell’opera d’arte – sono qui guidati da un „Concetto spaziale, Teatrino (€ 200.000 – 300.000) del maestro Lucio Fontana. Ben rappresentati anche gli artisti del Gruppo ZERO, la corrente artistica tedesca del dopoguerra, che si concentra su un linguaggio formale radicale, fra astrazione e Arte cinetica dove la luce diventa il principale mezzo di espressione.
Made in Austria
E’ logico che all’interno dei cataloghi Dorotheum la qualità e l’offerta delle opere di artisti austriaci sia eccezionale. Maria Lassnig, Franz West e Otto Mueh sono solo alcuni dei nomi presenti in catalogo. Tra tutti segnaliamo la personalità e l’opera di Arnulf Rainer del quale si offre il dipinto „Zentralgestaltung“ (formazione centrale) del 1951, periodo in cui l’artista, membro del cosiddetto „Hundsgruppe“, firmava le sue opere :TRRR, a imitare il ringhiare dei cani. Il giovane Rainer fu ispirato dal Surrealismo e iniziò a disegnare a occhi chiusi, affidando il processo di creazione artistica a gesti indipendenti dalla sua volontà, copiando i movimenti della mano su piccoli fogli, come su un sismografo. Rainer dice: „Gli scarabocchi divennero ben presto più chiari. Ho riconosciuto i personaggi, erano sempre le stesse linee centrali o verticali, a volte eccezionalmente ondulate, pelose, colpi di luce. Ingenuamente ho pensato di aver trovato il Santo Graal, la scorciatoia per l’arte. Sempre più spesso tengo gli occhi aperti, realizzo grossi formati e cerco consapevolmente forme centrali e verticali” (€ 190.000 – 230.000).
Sempre in ambito austriaco, fra gli autori del secolo scorso, merita una segnalazione lo straordinario dipinto di Albin Egger-Lienz, “Madonna”, del 1922, eseguito esaltando il forte contrasto chiaro-scuro dato dalla luce di una lanterna in primo piano (€ 100.000 – 160.000). Il simbolismo espresso attraverso il cromatismo appare esaltato nel pregevole dipinto di Werner Berg „Austernstrauß auf Kärntnerdecke“ (€ 100.000 – 150.000).
Arte Moderna, asta 23 novembre 2016
Il vaso di fiori – oltre alla figura degli amanti – è un soggetto caro a Chagall che vi si concentra particolarmente intorno alla metà degli anni Venti. La natura con la sua forza creatrice e la sua energia irrompono in ogni dipinto dell’artista, così come in “Fleurs“ del 1924 (€ 750.000 – 1.000.000). Chagall diceva che dipingere un bouquet di fiori era come dipingere un paesaggio: per lui significava la Francia. Anche la religione ha caratterizzato i suoi lavori ed il libro rosso in evidenza nella metà inferiore del quadro è interpretato dagli esperti come una possibile rappresentazione della Bibbia.
I fulmini di Giacomo Balla
Tra il 1928 e il 1929 Giacomo Balla dipinse 22 tele quadrate da posizionare lungo il corridoio del suo nuovo appartamento a Roma. Il corridoio venne così trasformato nella galleria dei suoi temi futuristici, per l’artista un’opportunità di riflessione sull’evoluzione del suo lavoro in ambito futurista. Una di queste tele, forse la più emblematica, viene ora proposta in asta da Dorotheum. “Valori plastici” è il ritratto di una città dinamica, in espansione, attraversata dai fulmini e dello spirito del Futurismo. Un lavoro pieno di energia che trasmette efficacemente la fede nel futuro, nella velocità e nel dinamismo. (€ 150.000 – 180.000).
Moderno straordinario
Molte le proposte di opere degli artisti operanti in Europa nel primo Novecento come Max Ernst, Otto Mueller, Paul Klee, Giorgio de Chirico e Francis Picabia. Di quest’ultimo è bene segnalare ai collezionisti una straordinaria composizione, nello stile delle celebri “trasparenze” eseguita nel 1932 e proveniente da una prestigiosa collezione privata italiana.
Altra menzione va all’opera di Karl Hofer „Mädchen, sich kämmend“ (ragazza che si pettina) che . unisce l’ideale classico con la modernità con l’obbiettivo di “rappresentare le forme interiori” del suo soggetto per trovare l’essenza delle cose (€ 180.000 – 250.000).