Dal 19 novembre al 14 dicembre, una mostra alla Galleria Russo di Roma indaga il complesso rapporto di Fausto Pirandello con la realtà
Fausto Pirandello – ultimogenito di quel Luigi a cui la cultura italiana deve moltissimo – è stato un importante pittore italiano tra i più interessanti della cosiddetta Scuola Romana. Proprio a Roma, infatti, inizia la sua formazione iscrivendosi alla Scuola D’Arte Agli Orti Sallustiani – fondata da Felice Carena, Attilio Selva e Orazio Amato – dove entrerà in contatto con altri talenti quali Emanuele Cavalli, Onofrio Martinelli e Giuseppe Capogrossi. In seguito vivrà ed esporrà anche a Parigi, ricevendo numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali culminati con la Medaglia d’Oro come benemerito della cultura e dell’arte da parte del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi.
La mostra “Fausto Pirandello. Opere dal 1923 al 1973”, che si terrà a Roma e verrà ospitata dalla Galleria Russo dal 19 novembre al 14 dicembre, rapresenta un’occasione unica per scoprire o approfondire l’intera poetica del pittore attraverso un percorso antologico davvero completo: l’allestimento, curato da Fabio Benzi e Flavia Matitti in collaborazione con l’Associazione Fausto Pirandello e con la Fondazione Fausto Pirandello, permetterà allo spettatore di abbracciare l’intera poetica dell’artista, dalle suggestive e plastiche opere degli anni ’20 alla conturbante carnalità dei ritratti di bagnanti, passando per gli assolatissimi paesaggi di campagnia e i vivaci tetti di Roma.
Il curatore Fabio Benzi fa notare come “il tema dei bagnanti fu certamente tra i più intensamente frequentati da Fausto Pirandello, fino al punto da renderlo uno dei caratteri maggiormente identificativi della sua pittura: si tratta di composizioni di carnalità espressa e dolorosa, quasi ineluttabile, di grovigli di corpi senza pudicizia e senza esaltazione, quasi esausti da una stanchezza esistenziale, ma poi a partire dagli anni Cinquanta accesi da colori più puri e brillanti”.
Flavia Mattiti, invece, pone l’accento sugli aspetti riconducibili all’opera del padre: “le sue nature morte, per esempio, sono popolate da oggetti miseri e misteriosi, spesso difficilmente riconoscibili, quasi il pittore volesse costringere l’osservatore ad affinare lo sguardo e a dubitare della verità della visione. Come in tante novelle di Luigi, agli oggetti sembra affidato il compito di rappresentare un senso di spaesamento esistenziale”.
La mostra “Fausto Pirandello. Opere dal 1923 al 1973”, con oltre ottanta pezzi in esposizione tra dipinti a olio e pastelli indagherà il complesso rapporto del pittore con la realtà: un percorso completo, fatto di visioni e intuizioni che ogni visitatore potrà seguire con i propri occhi.
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INFORMAZIONI UTILI
Fausto Pirandello. Opere dal 1923 al 1973. L’antologia pittorica di una vita
19 novembre – 14 dicembre
Galleria Russo – Roma
Orari: Lunedì 16:30 – 19:30 Martedì – Venerdì 10:00 – 19:30
Ingresso Gratuito
www.galleriarusso.com