Non è la solita mostra celebrativa con foto in bianco e nero alla quale state già pensando, quella che la preziosa Sala della Regina di Palazzo Montecitorio ospiterà fino al 18 gennaio 2017. Tutt’altro. E’ un tripudio di colori, di forme , di poetiche, di visioni, suggestioni e stili diversi. Quadri, sculture, fotografie.
Un’esposizione che offre una panoramica dell’immaginario delle donne e sulle donne nella storia del Novecento attraverso un corpus di ottanta opere divise in tre sezioni. O meglio, frammenti di questa storia. Raccontati attraverso le opere dei grandi artisti e delle grandi artiste dell’Arte contemporanea italiana. Con una sezione dedicata a sedici artiste straniere che per svariati motivi, si sono confrontate con l’eredità culturale del nostro paese.
Al di là delle celebrazioni, questa mostra evidenzia il radicale cambiamento del punto di vista nel modo di rappresentare la donna nel momento in cui passa da oggetto di rappresentazione a soggetto artistico. Risalgono al Paleolitico le prime rappresentazioni della figura femminile, da sempre musa ispiratrice delle opere dei grandi protagonisti dell’Arte. Autentici capolavori che tuttavia, raramente si sono discostati da certe categorie fisse : la Madre , la donna angelicata, la Musa, la donna asessuata oppure all’opposto, la donna sensuale, la Venere, la donna tentatrice, la prostituta. Raccontata sempre attraverso il suo corpo, anche quando questo viene scomposto attraverso le istanze rivoluzionarie delle avanguardie storiche.
Questo spiega il motivo per il quale, alla fine degli anni Settanta, le artiste utilizzassero la performance per rappresentare metaforicamente il dolore fisico e dell’anima. Il corpo fu anche al centro delle rivendicazioni, negli anni ottanta, delle Guerrilla Girls o usato come segno linguistico nella Body Art. La corporeità dunque, inizialmente, è uno dei temi dominanti delle artiste nel rappresentare sé stesse. Prediligono l’introspezione nelle loro opere che, tuttavia, non è mai fine a se stessa. Relazionano il proprio microcosmo con la realtà che le circonda. E sperimentano, si trasformano, usano linguaggi espressivi polisemici. Scardinano l’ordine precostituito della figurazione tradizionale. E offrono uno sguardo inedito sulla nostra società.
La prima sezione si intitola “Nell’ombra della storia: corpi femminili, sguardi maschili”. In questa sezione , tra i vari artisti presenti all’esposizione : Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giovanni Boldini, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Mario Sironi , Alberto Savino (autore dell’immagine simbolo della mostra) e molti altri. La raffinata bellezza dell’ideale femminile con Benedetta (1951) di Boldini, la Marilyn a dècollage di Mimmo Rotella, la rilettura di Mario Schifano -in chiave erotico-ironica -della Venere di Milo, le Bagnanti nelle atmosfere metafisiche di De Chirico , la scomposizione della figura femminile di Balla e Boccioni e così via. Lorenzo Viani e Paolo Michetti, Guttuso e Caro Levi invece, sono tra i pochi che rappresentano un tema spesso dimenticato nell’arte : il lavoro femminile. Colpisce “Donna e Mare” di Ennio Calabria dove la figura femminile quasi si mimetizza nell’azzurro etereo del mare. L’artis ta sembra quasi volerne rappresentare l’anima più che la corporeità.
La seconda sezione, ” Alice oltre lo specchio : La donna nell’Arte da oggetto a soggetto“, presenta le opere di affermate artiste italiane. Opere astratte, ad esempio, come “Brillarono un momento” di Carla Accadi. Autoritratti come quello, bellissimo, di Bice Lazzari del 1929. Opere urbane come ” Il ciclista”di Titina Maselli. Lo stile originale di Lèonor Fini nel “Ritratto del giovane scrittore Andrè de Mandiargues”, 1932. E poi sculture con ogni sorta di materiale e foto di arte performativa come quella, di Pippa Bacca del 2008. Bride on tour , la sua ultima performance. Attraversare in autostop 11 paesi teatro di conflitti armati vestendo un abito da sposa, per promuovere la pace e la fiducia nel prossimo, prima che venisse uccisa a Gebze (Turchia) da un uomo che le aveva dato un passaggio. Il suo sacrificio non è stato vano perchè in seguito alla sua scomparsa, numerose iniziative, di artisti e gente comune, mantengono vivi i suoi ideali. Alla mostra è presente anche uno degli abiti da sposa usati nelle sue performances e il suo bianco candido brilla di struggente purezza. Giosetta Fioroni è presente con due opere. Una scultura in resina acrilica del 2002 ” Giosetta con Giosetta a nove anni” e con il collage ” A villa R. “, 1969.
Infine, la terza sezione, “Arte come emancipazione e libertà : le nuove italiane“. Opere scelte di sedici artiste straniere affermate che con la loro arte hanno messo a confronto la cultura del loro paese di provenienza e quello di adozione.
Come ricorda la Presidente della Camera Boldrini, nel convegno che precede la mostra “Il titolo di questa mostra è Il volto di donna. Dove la “l ” tra parentesi sta a significare anche voto di donna. Questa mostra infatti rappresenta il modo più bello per chiudere una serie di iniziative dedicate alla celebrazione dei 70 anni che ci separano dall’anno della svolta. Il 1946, l’anno dal quale le donne esistono come soggetto politico nel nostro paese“.
Del resto Politica e Arte hanno sempre rappresentato un legame imprescindibile per tutte le artiste e per tutte le donne che a vario titolo lavoravano nel mondo dell’arte. Il lungo cammino verso il pieno riconoscimento delle loro competenze nel mondo dell’arte è andato di pari passo con le rivendicazioni dei propri diritti civili . Tuttavia, come ricorda la Presidente Boldrini, la strada non è finita. E questa mostra è un modo per passare idealmente il testimone alle nuove generazioni. L’esposizione infatti, è preceduta da una sezione introduttiva che racconta oltre un secolo di storia di conquiste di libertà per le donne italiane.
La mostra è promossa dalla Fondazione Bellisario, la Fondazione Nilde Iotti e l’Associazione Culturale ArtisticaMente, con il contributo di Enel, Banca d’Italia e Fondazione Bracco.
INFORMAZIONI UTILI
Vo(l)to di Donna – Palazzo Montecitorio, Camera dei Deputati, Sala della Regina
– dal 1° dicembre 2016 al 18 gennaio 2017
– Orari : dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17,30)
– Domenica 11 dicembre e il 15 gennaio 2017 in occasione della manifestazione Montecitorio
a Porte Aperte dalle 10.30 alle 16.00
– Ingresso di accesso : ingresso principale in Piazza Montecitorio
– Giorni di chiusura : sabato e domenica – Altre chiusure : 8 dicembre, 26 dicembre 2016
e 6 gennaio 2017
– Informazioni e orari : 0667601 – www.camera.it