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Selfie ad Arte. Arte Cinetica @ Museo del Novecento

#SELFIEADARTE "In this labyrinth of my past" Ambiente Stroboscopico n.4, 1967 (2005) #DavideBoriani @MuseodelNovecento #ArteCinetica @CleliaPatella
#SELFIEADARTE "In this labyrinth of my past" Ambiente Stroboscopico n.4, 1967 (2005) #DavideBoriani @MuseodelNovecento #ArteCinetica @CleliaPatella
#SELFIEADARTE
“In this labyrinth of my past”
Ambiente Stroboscopico n.4, 1967 (2005) #DavideBoriani
@MuseodelNovecento #ArteCinetica
@CleliaPatella

Attraverso la passerella sospesa, che collega Il Museo del ‘900 a Palazzo Reale a Milano, si accede alla sezione che affronta gli anni Sessanta e le esperienze dell’Arte Cinetica e Programmata con una serie di ambienti del Gruppo T.
L’Arte Cinetica è una corrente artistica che si propone di introdurre il movimento nell’opera artistica. Gli artisti italiani sono stati protagonisti assoluti dell’arte cinetica. I capiscuola, possono essere considerati: Bruno Munari, Alberto Biasi, Gianni Colombo, Getulio Alviani.
Questi artisti si pongono come obiettivo di indagare le relazioni spazio-temporali che intercorrono fra i diversi aspetti della realtà. Cosa determinante nell’arte cinetica è l’intervento dello spettatore, l’opera si realizza compiutamente quando entra in dialogo con l’osservatore: resta a questo proposito famoso il provocatorio biglietto “Si prega di toccare” con cui gli artisti accompagnavano l’esposizione delle loro opere alle mostre, invitando esplicitamente i visitatori a un intervento attivo.

Davide Boriani, Ambiente Stroboscopico n.4, 1967
Una stanza buia al cui interno sono presenti degli specchi rotanti e lampade stroboscopiche rosse e verdi che vengono attivati casualmente attraverso dei sensori inseriti nel pavimento. A questo punto lo spettatore si trova al centro di uno spazio e di dimensioni espanse e artificiosamente incommensurabili. L’effetto di spaesamento percettivo si moltiplica quando nell’ambiente sono presenti più fruitori.

#SELFIEADARTE "White Light, White Heat" Ambiente a shock luminosi, 1964 #GiovanniAnceschi @MuseodelNovecento #ArteCinetica @CleliaPatella
#SELFIEADARTE
“White Light, White Heat”
Ambiente a shock luminosi, 1964 #GiovanniAnceschi
@MuseodelNovecento #ArteCinetica
@CleliaPatella

Giovanni Anceschi, Ambiente a shock luminosi, 1964
L’intenzione dell’artista è di mettere alla prova la capacità dello spettatore di sopportare lo spaesamento.Sopra due corridoi accostati e percorribili sono collocate due forti fonti luminose: l’interazione delle luci con le pareti provoca nello spettatore un effetto di abbagliamento e perdita dei confini dello spazio.

Gianni Colombo, Topoestesia – Itinerario Programmato (1965-70)
L’ambiente simula la struttura di un labirinto ed è composta da tre tunnel diversi e percorribili, le cui facce interne hanno trame di vari colori che interagiscono con le luci, a loro volta colorate. La sensazione è quella di camminare lungo pareti inclinate.

#SELFIEADARTE "You don't have to put on the red light" Topoestesia - Itinerario Programmato (1965-70) #GianniColombo @MuseodelNovecento #ArteCinetica @CleliaPatella
#SELFIEADARTE
“You don’t have to put on the red light”
Topoestesia – Itinerario Programmato (1965-70) #GianniColombo
@MuseodelNovecento #ArteCinetica
@CleliaPatella

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