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Da raccolta a opera d’arte. Conferenza alla GAM di Milano

Nell’ambito della mostra La finestra sul cortile. Scorci di collezioni private giovedì 19 gennaio alle ore 18.30 si tiene la conferenza  “Da raccolta a opera d’arte” presso la Galleria d’Arte Moderna (Via Palestro 16, Milano) e i ispirata al volume di Elio Grazioli La collezione come forma d’arte, che si terrà presso la Sala da Ballo della Galleria.

1Introduce Stefano Satta Direttore marketing UBS (Italia) e interverranno Adriana Polveroni (Direttore di Exibart, saggista, docente presso Brera e NABA) ed Elio Grazioli (Critico d’arte contemporanea e fotografia, docente presso Università di Bergamo e Accademia di Belle Arti di Bergamo). Modera (Paola Zatti Conservatore Galleria d’Arte Moderna di Milano).

Se ogni epoca ha un suo modo di collezionare, quello contemporaneo è segnato da un reciproco legame con la pratica artistica, tanto che le due attività spesso si sovrappongono fin quasi a confondersi. Gli esempi abbondano: da Joseph Cornell, cacciatore di bizzarrie con cui compone le sue scatole divinatorie, a Claes Oldenburg, che espone come opera propria una raccolta di oggetti d’affezione; da Marcel Broodthaers, per cui il collezionare è all’origine della scelta di diventare artista, a Hans-Peter Feldmann che, sulla scia di Malraux, da anni ritaglia, classifica e incolla immagini per un insolito museo. Il collezionismo non è più solo affare di chi, non artista, raccoglie oggetti in quantità rilevante, ma diventa modalità espressiva di quegli artisti che li radunano per costruire opere d’arte secondo il principio warburghiano del montaggio. D’altro canto, lo stesso collezionista è un artista che accetta di esprimersi tramite immagini dotate di un forte potere simbolico, le quali diventano un’estensione della sua persona. Appena l’occhio li cattura, gli oggetti si caricano di qualità supplementari: spogliati della loro funzione, un sapiente lavoro di accostamenti e rimandi crea fra loro un fertile dialogo, dando vita a un insieme organico che non tollera mutilazioni. La collezione assume così lo statuto di opera d’arte.

Il percorso de La finestra sul cortile. Scorci di collezioni private si snoda all’interno della GAM per indagare il tema del collezionismo privato attraverso un dialogo inedito fra gli spazi neoclassici della Villa, i suoi capolavori, espressione di quel collezionismo illuminato milanese e lombardo che nel tempo ha arricchito il patrimonio museale civico con importanti lasciti e donazioni, e le opere provenienti da due prestigiose raccolte italiane, la Collezione Panza e la Collezione Berlingieri. La finestra sul cortile si inserisce nell’ambito della partnership fra UBS e la GAM, esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato. Dal 2013 l’istituto finanziario sostiene infatti il Museo e le sue collezioni con una programmazione dedicata alla valorizzazione e tutela del suo patrimonio.
La mostra, curata da Luca Massimo Barbero, richiama la celebre pellicola di Hitchcock da cui prende il titolo: l’esposizione riunisce episodi apparentemente frammentati in un unico grande racconto, definito e circoscritto dalla selezione curatoriale, che delimita il “campo visivo” del visitatore come la finestra del film delimita quello del protagonista, il quale costruisce la sua personale storia osservando i vicini di casa. Sui tre piani della Galleria trovano spazio accostamenti inediti tra il patrimonio artistico del Museo, che include alcuni dei maggiori protagonisti dell’Ottocento e del Novecento – Giovanni Fattori, Francesco Hayez, Edouard Manet, Giorgio Morandi – e opere di artisti contemporanei quali Christo, Dan Flavin, Joseph Kosuth, Richard Long, Julia Mangold, Cady Noland, Giulio Paolini, Richard Serra e Rudolf Stingel, per citarne alcuni.

Info:

Segreteria Johan & Levi Editore
T: 039 9066293

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