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Archaeology & ME: pensare l’archeologia oggi

Nel cuore di Roma, vicino la stazione Termini, s’innalza un imponente palazzo ottocentesco: Palazzo Massimo. All’interno di questo è custodita una importante collezione d’arte classica. Qui è possibile passeggiare tra gli innumerevoli originali greci rinvenuti a Roma, che si trovano al pianterreno; lasciarsi affascinare da una serie di capolavori scultorei al piano superiore, come Il Discobolo Lancellotti e il sensualissimo Ermafrodito dormiente; per proseguire alla scoperta delle decorazioni delle ricche domus romane attraverso le meravigliose pitture di giardino della Villa di Livia e le stanze dipinte della Farnesina che sono state abilmente ricomposte al secondo piano.

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Tra tutte queste meraviglie, ne spiccano ancora alcune, parliamo di due bronzi straordinari, il Pugile ed Il Principe ellenistico che fanno bella mostra di sé nel mezzo di un nuovo allestimento ad hoc che valorizza ancor di più le due sculture. Il nuovo allestimento si può apprezzare in gran parte degli spazi del museo. Il visitatore si muove di stanza in stanza accompagnato da una gradazione di sfondi grigi e piedistalli che ben si prestano all’esaltazione delle opere stesse, corpi atletici e seni scoperti che si alternano con una certa disinvoltura tra gli spazi del museo.

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All’interno di questo palazzo, dunque, sono esposte vere e proprie perle dell’archeologia, una disciplina così affascinante e complessa che tutt’oggi non smette di sorprenderci e che continua a raccontarci a distanza di secoli storie e storia.

Per capire quale ruolo abbia questa disciplina nella società contemporanea è stato recentemente imbandito un concorso “Archeologia Secondo Me” che ha permesso di allestire una mostra temporanea al piano terra, visibile fino al 23 aprile, divisa in dodici sessioni che raccolgono una selezione di foto, disegni, anche di bambini, dipinti su tela, installazioni e video che raccontano come viene percepita l’archeologia dal singolo individuo.

punto di vista della gente comune- Charline Meyer-Vasseur - underground under the skin the trail of a past
punto di vista della gente comune- Charline Meyer-Vasseur – underground under the skin the trail of a past

In contrapposizione a queste “visioni contemporanee”, è in mostra anche il punto di vista degli archeologi, o meglio la loro risposta alla domanda: che cosa è l’archeologia? Viene proposta, attraverso alcune opere, una riflessione su aspetti della ricerca archeologica, sottolineando come alcuni di questi possano aiutare a comprendere e a vivere meglio fenomeni che la società europea si trova a fronteggiare nell’attuale contesto storico.

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Archaeology & ME
Roma, Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo
a cura di Maria Pia Guermandi e Rita Paris
10 dicembre 2016 – 23 aprile 2017

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