Sposerò Angus Young
A tutti coloro che non conoscono gli Ac/Dc: “Non siete degni di vivere!”. A coloro a cui non piacciono diciamo semplicemente: “Siete dei poveracci, fate pena!”. A coloro che li amano e li adorano da sempre.. Bè, non ci sono parole, solo il concerto a cui abbiamo assistito potrebbe farvi capire il perché. Non staremo a sprecare infinite parole sulla biografia di un gruppo che ha iniziato a suonare nel lontano 1973 e che diventò la band rock più famosa al mondo grazie a dischi come “High Voltage”, “Back in Black”, “The Razors Edge” e “Highway to Hell”. Se volete saperne di più andate a cercarvi la loro storia su internet. Quello che più ci sta a cuore, questa volta, è cercare di descrivere al meglio un evento che rimarrà nella storia, un concerto che non potrà mai avere eguali. Noi, figli di questo nuovo millennio, abbiamo avuto, forse per la prima volta, la possibilità di fare un tuffo in quegli anni che tanto ci hanno fatto sognare, pieni di valori, di significato, dove ancora si credeva che un mondo migliore sarebbe stato possibile. Sabato 21 Marzo 2009 abbiamo assistito al concerto dei fratelli Young, Malcolm e Angus, gli Ac/Dc. Sì, avete capito bene, gli AC/DC. Nonostante i 30 anni di carriera la band ha registrato il tutto esaurito per entrambe le date, il 19 e il 21, uniche tappe del tour promozionale italiano del nuovo album “Black Ice”. All’annuncio dell’arrivo in Italia della band, il popolo del rock, quello più sudicio e sincero, ha fatto sparire i biglietti nel giro di un’ora dall’apertura delle vendite. Prezzo del ticket per chi avesse voluto acquistarlo il giorno del concerto fuori dal Forum 150,00 euro (costo originale 70 euro). Noi al live ci siamo andati armati del nostro spirito rock and roll. Uno stile di vita, una religione, un modo di essere che ci tiene in vita da sempre. Più essenziale dell’ossigeno. Angus Youn è un uomo da sposare, è vero. Un diavoletto che ha stimolato milioni di ragazzi in tutto il mondo ad imparare ad usare la chitarra in maniera debita. Nessuno ormai suona più la chitarra in quel modo, con uno stile che appartiene inesorabilmente soltanto ai mitici anni ’70, con assoli che possono durare anche 8 minuti. Perchè i ragazzi di oggi non hanno più voglia di impegnarsi a studiare uno strumento con vera dedizione. Si vuole tutto e subito e soprattutto non si cerca più di comporre buona musica, ricercata e di qualità, perchè quello a cui si aspira sono soltanto i soldi e la fama. Ed ecco svelato l’arcano, il motivo che ha spinto circa 26.000 persone a recarsi al Forum di Assago per vedere gli Ac/Dc anche nel 2009, un anno così distante e diverso dai tempi in cui la band esordiva con “High Voltage” nel ’75, in Australia, patria di questi canguri del rock and roll (nonostante quasi ogni componente del gruppo sia nato in Inghilterra). Alle ore 21,00, dopo l’apertura del live da parte dei bravissimi “The Answer”, un video a tutto schermo proiettato sopra al palco manda delle immagini di una sorta di cartone animato che vede protagonista Angus, munito di corna e coda alla Lucifero, che carica carbone su di una locomotiva impazzita a bordo della quale si trovano anche due bellissime ragazze (alquanto pornografiche) che attentano alla vita di Young. Ma lui è immortale, e una volta riuscito a liberarsi delle corde che lo intrattenevano, ecco irrompere sul palco, con un’esplosione, una vera locomotiva con inciso il logo della band sulle note di “Rock N’ Roll Train”. E’ il delirio. La gente, se solo avesse potuto, si sarebbe lanciata sul palco come posseduta dal demonio. Il concerto invece è proseguito con “Hell Ain’t A Bad Place To Be” per poi subito dopo dare spazio al vecchio mitico brano che diede il nome all’album più famoso degli Ac/Dc, “Back in black”. E poi ancora “Big Jack”, le ineguagliabili “Shot Down in Flames” e “Thunderstruck”, qualche brano nuovo come “Black Ice”, proseguendo con la storica “Hells Bells”, durante la quale è scesa una campana enorme alla cui corda si è appeso Brian Johnson (il sostituto del primo cantante degli Ac/Dc, Bon Scott, morto di overdose) che non ha più la voce di una volta, ma al quale si può perdonare tutto. E poi “Shoot To Thrill”, “T.N.T”, “Whole Lotta Rosie” e “Let There Be Rock” per concludere in bellezza con “Highway To Hell” e “For Those About To Rock (We Salute You)” proprio durante il bis, tra spari di cannone a rendere il tutto decisamente noise. Un vero spettacolo, inutile dirlo, un concerto indimenticabile che avrebbe potuto conquistare anche quei “poveretti” a cui gli Ac/Dc non sono mai piaciuti e quei “non morti” che ancora non sanno chi siano i fratelli Young. A questo punto la band potrebbe anche ritirarsi, sciogliersi o morire. Il segno indelebile nella storia della musica lo hanno lasciato, e così nei nostri cuori. Il concerto del secolo lo hanno fatto e niente e nessuno potrà mai superarli. Uno dei sogni della vita ce lo hanno esaudito.
Scaletta:
Rock N’ Roll Train
Hell Ain’t A Bad Place To Be
Back In Black
Big Jack
Dirty Deeds Done Dirt Cheap
Shot Down in Flames
Thunderstruck
Black Ice
The Jack
Hells Bells
Shoot To Thrill
War Machine
Anything Goes
You Shoo k Me All Night Long
T.N.T.
Whole Lotta Rosie
Let There Be Rock
Bis
Highway To Hell
For Those About To Rock (We Salute You)