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Oasis

Il ritorno dell’intramontabile Brit pop

“Non siamo affatto arroganti, è solo che siamo la miglior band rock ‘n’ roll del mondo”. Noel Gallagher. Siamo andati fino a Firenze per sentire il gruppo che ha dato vita ad un nuovo genere: il Britpop, nato a metà degli anni ’90 dopo lo scossone mondiale portato dal grunge.  Nonostante gli Oasis siano una delle band più megalomani che siano mai esistite, non si sono fatti attendere almeno per l’inizio del concerto, cominciato alle 21,00 in punto. I fratelli Gallagher, Liam e Noel, hanno fondato la loro rock and roll band (all’inizio si chiamavano “The Rain”) proprio durante un pesante periodo di magra in Inghilterra, diventando idoli della working class che di miti non ne aveva mai avuti prima. Infinite le dispute con un altro gruppo che in quel periodo è entrato a far parte del mondo del Britpop: i grandissimi Blur. Gli Oasis sono una di quelle formazioni che si amano o si odiano senza mezze misure. Divenuti famosi anche grazie al caratteraccio del frontman Liam, che si è ritrovato (poverino) spesso coinvolto in furiose liti da pub, degne dei peggiori hooligan tifosi di calcio (gli Oasis tifano Manchester). Se la musica è sempre la cosa più importante, sotto questo aspetto non si può certo parlare male degli Oasis. Quella di Firenze è stata l’ultima data italiana del tour “Dig out your soul”, concerti che hanno registrato il tutto esaurito in ogni città, da Milano a Bolzano. Questo quartetto suona davvero bene. I complimenti più sentiti vanno rivolti al batterista, il quale ha una potenza inaudita nell’usare quelle magiche bacchette. Liam sicuramente non ha più la voce di una volta (ce l’ha mai avuta?) e qualche volta stona anche, ma il suo timbro vocale, decisamente nasale, e il suo stile nel cantare, con il cappotto e tenendo il microfono ad un’altezza molto superiore alla sua, ritrovandosi così costretto a doversi esibire con il collo rivolto all’in su, sono caratteristiche che lo hanno sempre distinto e che sono entrate a far parte della storia della musica. Noel alla chitarra è sempre il migliore e spicca anche per la sua bellissima voce, sia nei cori sia nelle canzoni da solista. Gli Oasis non ci hanno affatto deluso, anzi, ci hanno regalato un vero e proprio tuffo nel passato, riportandoci alla mente piacevoli momenti in cui ci si ritrovava a cantare tutti insieme tra amici brani come “Wonderwall”, “Morning  Glory”, “Don’t Look Back in Anger”, “Supersonic”, “Champagne Supernova”, “Rock and roll star”, tutte canzoni che i fratelli Gallagher ci hanno permesso di riascoltare quasi con il magone in gola. C’è da dire poi che sentire dal vivo certi brani ha arrecato emozioni bellissime e incredibilmente intense, appartenenti a quegli anni vuoti, della generazione X, che però tanto hanno ispirato, i ’90s. Poche le tracce eseguite tratte dal nuovo disco “Dig out your soul”, tra cui le immancabili “The Shock of the Lightning”, primo singolo estratto e la beatlesiana “I’m Outta Time”. Ah! Dimenticavamo di dire che loro si sentono un po’ come gli eredi dei Beatles, evviva la modestia! Ma a noi piacciono così, non c’è nulla da fare, spacconi, arroganti e violenti, come solo loro sanno fare e si possono permettere di essere. Il live è durato circa un’ora e mezza, con tratti psichedelici solo strumentali molto rock and roll, soprattutto durante i finali, che ci hanno mandato letteralmente in estasi. La musica degli Oasis è indubbiamente musica pop, leggera, se così vogliamo definirla, che narra di storie d’amore e di vita, tutti argomenti che la band riesce ad affrontare con grande forza d’animo, senza farsi mai sbattere al tappeto, perchè essere forti “fa tanto figo”, anche se in fondo, e neanche tanto in fondo, anche questa band ha una grande sensibilità e profondità nell’animo. E’ solo che la nascondono, perchè fa sembrare delle femminucce. Insomma, gli Oasis sono dei bastardi, ma questi bastardi sono ancora in grado di emozionare, come ben pochi altri riescono a fare.

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