Memorie di Böcklin. Pagine dal Diario della moglie Angela, con l’intero lascito di lettere inedite a cura di Ferdinand Runkel. Un viaggio sul filo dei ricordi alla scoperta di Arnold Böcklin.
La conoscenza dell’opera di Böcklin in Italia continua a essere piuttosto scarsa, il grande pubblico italiano ha potuto apprezzare assaggi della sua arte grazie a mostre di grande richiamo come L’ossessione nordica. Böcklin, Klimt, Munch e la pittura nordica a Rovigo e Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande guerra a Milano (dove i visitatori hanno potuto ammirare ).
L’edizione italiana di Memorie di Böcklin. Pagine dal Diario della moglie Angela, a cura di Elena Basteri, si pone quindi lo scopo di sanare questo vuoto.
>> Questa è la prima traduzione italiana del volume di Runkel (la prima edizione, tedesca, risale al 1910). Il libro, fino ad ora, non era ancora stato tradotto in nessun’altra lingua.
Le parti della storia narrate dalla moglie del Maestro, Angela, esprimono la forza e la semplicità del racconto orale, ma sono saggiamente filtrate da Ferdinad Runkel.
Ad arricchire la storia raccontata da Angela si uniscono poi le lettere degli amici, dei colleghi, dei parenti e degli allievi. La trama della narrazione è così ricca e composita, sfaccettata.Nei primi sette capitoli le poche lettere sono inserite nel testo delle memorie, mentre, per maggiore ordine e chiarezza, i capitoli dall’VIII in poi sono divisi in due parti: il testo delle memorie ad aprire il capitolo e il testo delle lettere in chiusura. Le lettere sono divise per corrispondente e per data crescente. Note originarie e illustrazioni sono state conservate nelle stesse posizioni.
Le illustrazioni sono copia di quelle del volume tedesco, le fotografie provengono -presumibilmente- dalla famiglia, incluse quelle che Carlo Böcklin ha fatto appositamente per queste memorie. Le opere di Arnold Böcklin sono le stesse riprodotte nel volume tedesco.
Il primo capitolo racconta dell’infanzia e della gioventù di Arnold (pessimo studente, che “fugge” dalla famiglia e dalla Svizzera per cercare fortuna artistica in Italia, a Roma), prima dell’incontro con la moglie -una sorta di introduzione- dal secondo capitolo il racconto entra nel vivo. Un racconto biografico che anche, a suo modo, un diario di viaggio, dalla Germania -tra Basilea, Hannover, Monaco e Weimar- all’Italia -Roma e Firenze. C’è nel racconto del loro incontro, del corteggiamento di Böcklin alla giovane Angela, approcciata durante un carnevale con il lancio di un mazzolino di violette, un romanticismo passé e naïve in cui è ancora presente tutta l’emozione del primo amore: «Io però, educata al disprezzo e alla paura degli uomini, gli sbattei la porta sul naso senza esitazione».
I periodi italiani, tra Roma e Firenze, sono narrati con numerose notizie, dovizia di particolari, aneddoti, foto dell’epoca e riproduzioni di acquerelli del figlio di Arnold, Carlo Böcklin. Oltre all’amore per la moglie Anna e, ovviamente, per la pittura, quello che emerge tra le pagine di queste memorie è, anche, un amore tutto speciale: quello per l’Italia.
“Un toccasana”, così viene definito il nostro Paese da Angela Böcklin, che ricorda come il primo attacco di senilità del marito venne stroncato in Italia, motivo per cui la coppia decise di trasformare in un soggiorno prolungato, diventato poi permanente, la villeggiatura cominciata nel 1892.
Le Memorie di Böcklin si configurano così come un vero e proprio intreccio di voci, in cui la diversità dei registri e dei sentimenti si uniscono per trasportare il lettore attraverso un viaggio che va dall’infanzia del pittore fino alla sua affermazione artistica, tutto sul filo dei ricordi della moglie Angela.
Un testo importante per approfondire la conoscenza di un artista affascinante, dalla poetica misteriosa, con il fascino narrativo di un romanzo e la ricchezza documentale di una tesi.I ricordi della vita privata si alternano alle dinamiche tra committenti, colleghi e critici.
Di pagina in pagina emerge il carattere e l’aspetto umano di un artista dall’immaginario unico, ma che nella vita quotidiana scopriamo esser stata persona molto poca pratica, sbadata e spesso irascibile. Una sequela di difetti che, però, rievocati dalla moglie gli donano un vibrante e inedito lato, quello tenero.
>> Memorie di Böcklin. Pagine dal Diario della moglie Angela, con l’intero lascito di lettere inedite a cura di Ferdinand Runkel. Edizione italiana a cura di Gianfranco Casaglia, traduzione di Elisa Ricci. Edito dal Museo Ugo Guidi, 2016.
3 Commenti
Non conosco la data del primo soggiorno in Italia con esattezza, ma l’articolo riporta 1982 che è sicuramente errato.
Articolo interessante comunque!
Un refuso, correggiamo immediatamente. Grazie per l’annotazione!
Articolo molto interessante. L’interesse per la pittura di Böcklin e la scarsa disponibilitá di lavori in italiano fanno di questo volume un’opera di riferimento