Dal Giappone alla Sardegna, vince il tonno di qualità, quello rosso da corsa. A Carloforte, il Girotonno, la sfida internazionale che vede in gara chef da tutto il mondo, ha premiato il Giappone come migliore interprete della materia prima che è alla base del sostentamento economico dell’isola.
Il tonno diventa un piatto tradizionale della cultura nipponica: i “maguro somen”, pasta in brodo servita fredda, ha stregato la giuria che ha premiato il mix di profumi del Mediterraneo e dell’Oriente proposto dagli chef Haruo Ichikawa e Lorenzo Lavezzari. Il primo, Maestro dell’ unico ristorante etnico stellato in Italia il primo, IYO, ora consulente; chef di Otto Bottega & Cucina il secondo, porteranno il loro piatto in degustazione da mercoledi 12 a sabato 15 luglio e da mercoledì 19 a sabato 22 nelle cucine di Novate Milanese.
Al Giappone è stato assegnato anche il Premio speciale Giuria Tecnica per l’originalità perchè “in un piatto, in un attimo, ci si ritrova un viaggio lungo una storia affascinante, che miracolosamente si ricompone accanto al tonno di Carloforte, che l’accompagna e se ne inebria”, racconta il vice sindaco carlofortino Betti Di Bernardo. Ancora Milano, lo chef del ristorante peruviano Rafael Rodriguez ha conquistato il premio per la miglior presentazione poichè “il sapore è preceduto dai colori, che si accendono nel piatto richiamando alla mente ogni piacevole fantasia. Il tonno è accarezzato da un soffio espressionista”, spiega l’ assessore comunale al Turismo dell’isola Aureliana Curcio.
In gara anche le nazioni delle isole Mauritius rappresentate dallo chef stellato Vinod Sookar, de Il Fornello da Ricci a Ceglie Messapica, nel brindisino; la Francia con Guillaume Hirselberger e Fabrizio Cosso del ristorante La Petite Venise Castello di Versailles; l’Inghilterra con il giovanissimo Charles Pearce che lavora nell’ecclettico ristorante TOM, The ordinary market a Milano; infine l’Italia, che ha giocato in casa con l’autoctono Federico Floris, notato proprio a questa manifestazione nel 2015 da Giancarlo Morelli, che dopo averlo chiamato per la stagione estiva del Phi Beach ad Arzachena, lo ha voluto al suo Pomirou a Seregno nel monzese.
Un quattro giorni in tributo al tonno rosso, dal 22 al 25 giugno scorsi, dove si sono avvicendati in live cooking Luigi Pomata, maestro della cucina del tonno e fondatore della competizione, carlofortino puro sangue; Filippo La Mantia, oste e cuoco siciliano naturalizzato meneghino; Stefano De Gregorio, chef resident di Saporielab a Milano; Hirohiko Shoda, detto Hiro, il tonno si tinge di simpatia, direttamente da Gambero Rosso Channel.
Il festival è stato l’occasione per presentare il libro “Sapori e colori”, progetto ambizioso che propone, per la prima volta, piatti pensati e creati appositamente per tutti coloro che non possono nutrirsi in modo naturale, grazie alla collaborazione tra Luigi Pomata e Paolo Palumbo, giovane chef che ha dovuto posare il coltello dopo che gli è stata diagnosticata la malattia, il cui ricavato sosterrà gli studi del NeMO, centro clinico ad alta specializzazione per le malattie neuromuscolari.
In contemporanea alla manifestazione tante attività che hanno visto Carloforte al centro della cronaca sarda: si sono esibiti Nek e Fiorella Mannoia al vicino Palapais; ogni giorno le performance dei Girobuskers International, artisti di strada di fama internazionale, hanno saputo incantare il pubblico; al Tuna Village sul lungomare e lungo le stradine del centro storico di Carloforte tanti menu degustazione con il tonno protagonista assoluto dei piatti; la quinta edizione del Bubò Windsurf, due giorni per la gara non agonistica di windsurf, crossing e sup che da due anni è dedicata a Franco Murgia, 33enne carlofortino appassionato di queste discipline scomparso nel 2015.
A Carloforte un solo colore trionfa sulla distesa di case bianche a mattoncini rossi: il blu del re del mare, il tonno rosso da corsa, il vero padrone dell’isola di San Pietro. Sua maestà il tonno è qui fonte principale del sostentamento degli isolani da secoli, chiunque qui ha un parente “tonnarotto”, ovvero un lavorante della tonnara ai vertici internazionali della pesca del tonno di qualità con circa 4.000 esemplari pescati, primo nel Mediterraneo. Attività mai interrotta dal 1738, anno di fondazione di quella che è l’odierna mattanza, rito laico di pesca dei tonni che entrano nel Mediterraneo da Gibilterra per riprodursi: Eros e Thanathos, amore e morte, indossubilmente legati.