Una riflessione sulla secolare vocazione poetica del territorio affacciato sul Golfo della Spezia. Un percorso interdisciplinare fra l’arte visiva di Francesco Vaccarone e l’arte poetica di quanti, dal Duecento a oggi, si sono lasciati ispirare da queste coste. Nasce e prende forma al Castello di Lerici fino al 16 luglio il progetto Tra Lerice e Turbìa: un percorso a ritroso fino al 1973, che trova un denominatore filologico comune nei dipinti Agavi, Gabbiani e Giro di Boa, capace di spingersi fino al luogo dell’anima dell’artista: le Cinque Terre.
Un rapporto solido, costruito in oltre cinquanta anni di pittura, quello fra Vaccarone e il Golfo, che trova nuova linfa nei dipinti più recenti -dichiara Paolo Asti, presidente dell’Associazione culturale Startè che ha ideato il progetto -I nove inediti, realizzati appositamente per la mostra, rappresentano da un lato un nuovo tributo al territorio e, dall’altro, quello della Poesia e ai Poeti che dal Golfo si sono lasciati ispirare nel corso dei secoli fino ai giorni più recenti.
Dal 23 luglio al 10 agosto “Tra Lerice e Turbìa. Il golfo e i suoi poeti” sarà ospitata, a completamento del progetto, nel Comune di Porto Venere presso la Sala Mantero.