I Morcheeba sono stati in Italia con un tour che segue l’uscita di un disco targato Skye and Ross (Ross Godfrey, suo compagno nella band), non Morcheeba perché la storia “editoriale” è un po’ complicata.
Erano gli anni ’90, quando con i Morcheeba (Paul Godfrey e Ross Godfrey) Skye ha portato all’attenzione del grande pubblico il trip hop. L’album che li porta al successo è Big Calm, con singoli come The Sea, Blindfold e Part of The Process che trovano inaspettatamente, ma fortunosamente, posto in radio e in TV. Il pubblico, anche tra i più giovani, scopre che la musica elettronica può essere anche di gran classe.
Con Rome Wasn’t Built in a Day fanno il grande salto verso il mainstream e azzeccano la loro hit più riuscita, la loro Dancing in The Street.
Nel 2004 però, per dissidi interni alla banda, Skye lascia i Morcheeba. Lei intraprende la carriera solista, il resto del gruppo continua a pubblicare album con un’altra cantante. Ma i tempi d’oro sono ormai andati.
Nel 2010, con gioia dei fan, Skye -dopo quattro album in proprio- fa ritorno all’ovile e nascono due album in pieno stile Morcheeba: Blood Like Lemonade e Head Up High.
Nel 2014 però è Paul ad abbandonare il gruppo, e fino a oggi il l’utilizzo del nome “Morcheeba” è rimasto bloccato. Ecco il perché di Skye and Ross.
I due ora hanno potuto tornare in possesso del nome originario della band e con il loro tour sono tornati anche in Italia: il 22 luglio al Pordenone Blues Festival e il 24 a Milano, al circolo Magnolia. Il 27 sarà la volta invece di Bellaria.
Sul Skye e Ross sono accompagnati dal marito di lei, Steve Gordon (al basso), e da loro figlio, Jaega Mckenna-Gordon (alla batteria). Completa la formazione Ben Cowen alle tastiere.
Regalano al pubblico di Milano uno show pieno di classe e energia. In scaletta i singoli che li hanno resi famosi in tutto il mondo: The Sea, Blindfol, Otherwise.
La voce di Skye sembra arrivare da un altro mondo, letteralmente paradisiaca. Nonostante il tempo passato e le vicissitudini del gruppo questi Morcheeba non sembrano essere invecchiati di un solo anno. In scaletta anche una cover di Bowie, Let’s Dance. Si lamentano delle zanzare, troppe, ma è una gag per introdurre Blood Like Lemonade. Concludono con Rome Wasn’t Built in a Day.
Skye è bellissima padrona del palco, elegantissima in un vestito scuro disegnato da lei, con un monile al braccio che sembra un innocuo bracciale ma che si è rivela essere una simpatica fiaschetta per la tequila. Si diverta a far cantare il pubblico, che non la delude. Lei ride, ed è contagiosa.