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Intrecci del ‘900. In mostra dal 12 settembre alla Triennale

Giacomo Balla

Per la prima volta riunite insieme 107 opere tessili, tra arazzi e tappeti, unici e rari, alcuni inediti, realizzati dalle principali manifatture italiane, in collaborazione con i grandi artisti del secolo (dai Futuristi italiani a Remo Salvadori, da Giacomo Balla a Lucio Fontana, da Mario Sironi a Renato Guttuso, da Fortunato Depero a Ugo Nespolo, da Ettore Sottsass a Gillo Dorfles, per citare solo alcuni nomi, tra i tanti che compongono un caleidoscopio molto complesso), opere che mirano a far rivivere visivamente il fermento creativo, che ha pervaso l’arte tessile italiana nel corso del Novecento.

Giacomo Balla
Giacomo Balla

“Molti sono gli artisti del passato come del presente che si sono interessati e continuano a interessarsi ad arazzi e tappeti – afferma Moshe Tabibnia-: li hanno collezionati, li hanno tessuti loro stessi o ne hanno affidato la realizzazione ad abili tessitori e manifatture, mettendo a disposizione la loro creatività. Il Novecento è stato un secolo fondamentale per il mondo del tessile: sin dai primi decenni in tutta Europa artisti e movimenti riscoprono le antiche tecniche del tessere, per dar vita a opere dal linguaggio moderno. Grazie alla loro forte valenza funzionale e decorativa l’arazzo e il tappeto, in particolar modo, hanno affascinato gli artisti, desiderosi di sperimentarsi in un ambito nuovo. Arte tessile e pittura s’intrecciano sempre più. Non mera riproduzione, l’opera tessile si mostra come un’interpretazione critica della pittura, un’originale rielaborazione di un’immagine attraverso il proprio linguaggio.”

Una mostra (12 settembre – 8 ottobre 2017) unica nel suo genere, che la Galleria Moshe Tabibnia realizza, dopo anni di studio e di ricerca (curatori Moshe Tabibnia e Virginia Giuliano), in collaborazione con la Triennale di Milano, con i patrocini del Comune di Milano e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Importanti sono i prestiti giunti da musei d’arte contemporanea di tutto il mondo e da collezioni private, in un percorso espositivo che rivela per la prima volta l’interesse di questi artisti per un banco di prova visivamente e tecnicamente originale e stimolante, rifugio dove sperimentare e innovare.

Da sempre dedita allo studio e alla divulgazione dell’arte tessile antica, la Galleria Moshe Tabibnia si affaccia al mondo della contemporaneità, con un evento ed una monografia dedicata, volute per dischiudere e ripercorrere la storia, i protagonisti e le affascinanti sfaccettature dell’arte della tessitura artistica lungo tutto il Novecento.

Punto di partenza imprescindibile è l’importanza svolta dal Futurismo nel “rilancio” dell’arte tessile italiana nei primi anni del Novecento, per poi toccare gli eventi fondamentali che in Italia, a partire soprattutto dal secondo dopoguerra, hanno destato negli artisti l’interesse verso questa forma d’arte: come, ad esempio, la nascita di importanti manifatture tessili, le Triennali milanesi, la commissione degli arazzi per i grandi transatlantici, gli stimoli provenienti dalle Biennales de la Tapisserie di Losanna e dalla nascente Fiber Art.

L’esposizione vanta opere tessili realizzate dai futuristi italiani: dagli arazzi di Fortunato Depero ai tappeti di Giacomo Balla; le più importanti creazioni tessili presenti alle Biennali di Monza e alle Triennali di Milano; alcuni degli arazzi realizzati dalla Scuola di arazzeria di Esino Lario, su disegni di Gianni Dova, Atanasio Soldati, Alfredo Chighine, Franco Alquati, Umberto Lilloni, Giuseppe Ajmone; gli arazzi tessuti per i grandi transatlantici italiani. E ancora, gli arazzi dell’arazzeria di Ugo Scassa, su disegni di Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Umberto Mastroianni, Mirko Basaldella, Renato Guttuso, Emilio Tadini, Mario Sironi, Luigi Spazzapan, Renzo Piano; le opere dell’arazzeria pennese, su disegni di Giacomo Balla, Afro Basaldella, Enrico Accatino, Giuseppe Capogrossi, Marcello Avenali, Diana Baylon; gli arazzi della manifattura MITA, dai bozzetti di Emanuele Luzzati, Enrico Paulucci, Aldo Bosco; gli arazzi e i tappeti creati da Elio Palmisano dai disegni di Oscar Kokoschka, Beppe Caturegli, Piero Dorazio, Nathalie Du Pasquier, Ugo Nespolo, Mario Radice, Mauro Reggiani, Ettore Sottsass, Gillo Dorfles, George Sowden, Luigi Veronesi, Gianfranco Ferroni, Tihamer Gyarmathy.
Per completare lo scenario degli arazzi e tappeti italiani del Novecento gli arazzi e i tappeti tessuti dalle principali manifatture sarde e gli arazzi ricamati di Niki Berlinguer, tratti dalle opere di Corrado Cagli, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Enzo Brunori; e quelli di Marina Zatta, da disegni di Renzo Vespignani, Giulio Turcato, Enrico Baj, Toti Scialoja, Emilio Tadini, Mario Nigro.
Infine, un breve sguardo è dedicato inoltre sulle opere di alcune delle principali protagoniste che hanno caratterizzato la Fiber Art italiana a partire dagli anni Settanta, come Paola Besana, Paola Bonfante e Marialuisa Sponga.

INTRECCI DEL NOVECENTO
Arazzi e tappeti di artisti e manifatture italiane

Triennale di Milano
12 settembre – 8 ottobre 2017

Ingresso – Libero
Orari da martedì a domenica; 10.30 – 20.30
Dove – Palazzo della Triennale
www.triennale.org

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