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Quadri che vivono. Storia dei tableaux vivants

Corpo delle immagini, immagini del corpo Tableaux vivants da San Francesco a Bill Viola
Cindy Sherman Corpo delle immagini, immagini del corpo Tableaux vivants da San Francesco a Bill Viola
Cindy Sherman

In Corpo delle immagini, immagini del corpo – Tableaux vivants da San Francesco a Bill Viola, volume ampiamente illustrato, Flaminio Gualdoni ripercorre la storia di questa forma d’arte.

Da sempre il rapporto tra la fisicità corporea e il corpo inteso come tramite di un’immagine è stato al centro della ricerca di filosofi e artisti. Ciò non è mai stato tanto vero come nei tableaux vivants, opere in cui modelli e attori rappresentano una scena, come in un quadro vivente.

Quella dei tableaux vivants è una storia antica quanto il Pigmalione immortalato da Ovidio. Una storia che si dipana nei secoli abbracciando pratiche tanto lontane fra loro come le sacre rappresentazioni medievali – che di celebrazione in celebrazione si fanno sempre più profane – e le più recenti videoinstallazioni di Bill Viola che ricreano le visioni manieriste di Pontormo.

>> Si tratta di figurazioni statiche in cui modelli o attori, disposti in pose espressive, restituiscono l’immagine di dipinti o sculture celebri. Presupposto comune a tutti i tableaux vivants, del resto, è che a fungere da modello sia l’arte, non la vita.

E forse proprio per questo suo status di arte nata dall’arte, contaminata, per giunta, da generi e sottogeneri popolari, quella dei “quadri viventi” è stata spesso ritenuta una pratica secondaria nel novero delle arti visive. Essa però ha saputo sopravvivere assecondando il mutare dei tempi e dei codici culturali, forte di quella caratteristica che da sempre l’ha marginalizzata: il suo non essere riconducibile ad alcun canone, oscillando senza sosta tra normatività accademica e puro intrattenimento.>> In questo suo perenne rinnovarsi, il tableau vivant si intreccia anche con le sperimentazioni fotografiche e filmiche (da Rejlander e von Gloeden ad Artaud e Pasolini), con la danza e il teatro (da Isadora Duncan a Grotowski) fino a incarnarsi nelle performance di Luigi Ontani, Gilbert & George e Cindy Sherman.

La Milo posa come Lady Godiva, 1907. Cartolina fotografica.
La Milo posa come Lady Godiva, 1907. Cartolina fotografica.

La profusione di autori che continuano a dedicarvisi dimostra come il genere, ormai consolidato stabilmente nel repertorio dei linguaggi contemporanei, sia oggi più vivo che mai.
Flaminio Gualdoni ci accompagna in un excursus brioso, colto e traboccante di aneddoti lascivi e personaggi indimenticabili. Come Lady Hamilton, avvenente giovane dal passato tumultuoso che, sposa del suo pigmalione, diventa esperta nell’impersonare figure dell’iconografia classica: le sue attitudes, lente pantomime silenziose elogiate da Goethe, eternate da Tischbein e ammirate da aristocratici, artisti e scrittori, codificano il genere in un orizzonte situato tra rispettabilità dell’arte, bon ton del gusto borghese e marketing sessuale.Corpo delle immagini, immagini del corpo Tableaux vivants da San Francesco a Bill Viola

>> Venerdì 17 novembre ore 19.00
Johan & Levi Editore annuncia l’incontro nell’ambito di Bookcity: Quadri che vivono. Storia dei tableaux vivants ispirato al volume Corpo delle immagini, immagini del corpo – Tableaux vivants da San Francesco a Bill Viola di Flaminio Gualdoni
Castello Sforzesco
Biblioteca d’Arte
INGRESSO LIBERO
Con Flaminio Gualdoni

Luigi Presicce, La donazione della Cappella, 2010. Performance per soli due spettatori. Courtesy dell’artista
Luigi Presicce, La donazione della Cappella, 2010. Performance per soli due spettatori. Courtesy dell’artista

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