Clamoroso risultato nell’asta Poly International Auction battuta a Pechino nella notte di domenica 17 dicembre per “Twelve Landscape Screens”, 12 pannelli a inchiostro del 1925
Nella Top 500 mondiale degli artisti con più alto fatturato in asta nel 2016 occupava già la terza posizione, dopo l’altro cinese Zhang Daqian e Pablo Picasso, con ben 231 milioni di dollari. Ma c’è da scommettere che nella classifica del 2017 Qi Baishi (1864-1957) scalerà ulteriormente la graduatoria, se è vero che nell’asta Poly International Auction battuta a Pechino nella notte di domenica il suo “Twelve Landscape Screens” è salito fino alla mirabolante cifra di 144 milioni di dollari, di gran lunga la più alta mai pagata per un’opera di arte asiatica. Si tratta di una serie di dipinti a inchiostro del 1925, 12 pannelli che misurano 180 per 47 cm ciascuno, che raffigurano montagne, villaggi e alberi in fiore, sulle tonalità di blu, grigio, marrone e rosa.
Posta in vendita a partire da una base d’asta di 450 milioni di yuan, l’opera è stata al centro di una feroce gara al rialzo, finendo aggiudicata a un offerente al telefono rimasto anonimo per 931,5 milioni di yuan, corrispondenti appunto a $ 144 milioni. Qi Baishi diventa così il primo artista cinese a superare la soglia dei 100 milioni. Il suo precedente record risaliva al 2011, quando una sua opera, raffigurante un’aquila su un ramo di pino, era stata venduta per $ 55 milioni sempre a Pechino. Per realizzare “Twelve Landscape Screens” Qi fu ispirato dallo splendore della natura incontrato nei suoi numerosi viaggi in tutto il paese, oltre che dalle suggestioni del suo villaggio natale nella provincia di Hunan. L’artista aveva donato questo gruppo di paesaggi all’amico Chen Zilin, un medico molto celebre nella Pechino dell’epoca.
