Pensare che ai giorni d’oggi ci sia un compositore che si cimenta in un’opera lirica è un vero piacere ed è ancor più un piacere sapere che un teatro lirico abbia commissionato ad un compositore un’opera lirica da allestire puntando su qualcosa di nuovo e incerto. Un plauso senza dubbio al teatro genovese ed al suo sovrintendente Maurizio Roi che in quest’operazione ci crede malgrado il momento di crisi, che non è neanche più un momento, ma purtroppo un periodo che dura da anni. Ma è così che bisogna fare per dar forza e vita ai teatri italiani.
«Abbiamo scelto di commissionare un’opera lirica in linea coi nostri progetti. Questo è il sogno di un teatro che arriva al termine di un percorso di salvataggio – ha detto Roi in conferenza stampa- Una data che segna una svolta per il proprio avvenire».
E così venerdì 23 febbraio alle ore 20.30, con repliche fino al 1° marzo, al Teatro Carlo Felice, in prima esecuzione assoluta, va in scena Miseria e nobiltà di Marco Tutino. Opera in due atti liberamente tratta dall’omonima commedia di Eduardo Scarpetta (fondatore della dinastia Scarpetta-De Filippo) commissionata dal Teatro Carlo Felice, su libretto di Luca Rossi e Fabio Ceresa.
L’opera comica è un genere poco frequentato dai compositori contemporanei. La sfida di Marco Tutino, con Miseria e nobiltà, è riallacciarsi a questa tradizione, tutta italiana, adeguandola ai tempi. La scelta del soggetto è caduta su un classico della comicità napoletana (Napoli, dove l’opera buffa è nata), la commedia di Eduardo Scarpetta Miseria e nobiltà (1887), portata al cinema, con grande successo, da Mario Mattioli nel 1954, protagonisti Totò e Sophia Loren. Chi ama la commedia originale e la pellicola ne ritroverà gli equivoci e il clima da farsa, ma anche qualcosa di diverso: meno personaggi-maschere, più psicologia e un contesto politico e culturale più definito (l’azione è stata spostata nel 1946, nei giorni del referendum tra monarchia e repubblica).
«Conosco Maurizio Roi da tanto tempo ed il Carlo Felice sta vivendo un momento di speranza – ha detto il compositore Tutino – Ho debuttato a 31 anni al Teatro Margherita di Genova con Pinocchio, ed ora sono passati ben 35 anni. Sono felice per questa nuova esperienza dove bisogna tener ben presente che il pubblico di oggi è abituato a drammaturgie ben diverse da quelle del ‘700 e dell’800. Non considerare questo dato sarebbe un grave problema. La rinascita di un repertorio contemporaneo è necessaria e ci vuole questo confronto con la collettività. L’opera è un’avventura collettiva, non va dimenticato. Miseria e Nobiltà parte dal soggetto cinematografico ed è ambientata nel 1946, ma la sceneggiatura dell’opera va ad arricchire la trama originale – continua Tutino- Qui si dà più spessore ai personaggi e la mia musica si adegua a questo. Ridere e basta oggi è quasi impossibile».
L’opera ha la regia di Rosetta Cucchi, donna di piglio e simpatia che ha commentato così la sua esperienza: «Lavorare con un compositore vivente è un’altra cosa. La musica mi dà sempre delle risposte ed in questo caso musica e canto ti portano direttamente nella storia. La musica di Tutino segue i personaggi che sono disegnati con una certa malinconia, del resto il comun denominatore della vicenda è la fame. Abbiamo costruito un popolo che ci vive intorno, perchè questa è la storia di tanti uomini e donne. Costruire un’opera mai fatta è per forza un fatto originale. Certo, con questo lavoro siamo andati più lentamente, ma è stata un’esperienza molto, molto creativa. Questo spettacolo costituisce uno spiraglio per acquisire un pubblico nuovo che naturalmente vada ad incrementare l’altro».
La direzione dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice è affidata a Francesco Cilluffo, le scene sono state realizzate da Tiziano Santi, i costumi sono curati da Gianluca Falaschi e le luci sono di Luciano Novelli. Il nuovo allestimento è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Felice in coproduzione con il Teatro Verdi di Salerno dove andrà in tournèe nel 2019.
Il cast è composto da Valentina Mastrangelo, che interpreta Bettina, Francesca Sartorato sarà Peppiniello, Martina Belli Gemma, Fabrizio Paesano Eugenio, Nicola Pamio il Contadino/Cameriere, Alessandro Luongo Felice Sciosciammocca, Alfonso Antoniozzi vestirà i panni di Don Gaetano e Andrea Concetti sarà Ottavio.