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Sylvia Plath protagonista da Bonhams. ‘La campana di vetro’ battuta a $122.996

Sylvia Plath e Ted Hughes © Rosalie Thorne McKenna Foundation; Courtesy Center for Creative Photography, University of Arizona Foundation Sylvia Plath e Ted Hughes © Rosalie Thorne McKenna Foundation; Courtesy Center for Creative Photography, University of Arizona Foundation
Sylvia Plath e Ted Hughes © Rosalie Thorne McKenna Foundation; Courtesy Center for Creative Photography, University of Arizona Foundation
Sylvia Plath e Ted Hughes © Rosalie Thorne McKenna Foundation; Courtesy Center for Creative Photography, University of Arizona Foundation

Il 21 marzo Bonhams ha chiuso l’asta di ‘Libri e manoscritti rari’ a Londra con un totale di 2,2 milioni di dollari. Sylvia Plath è stata la protagonista a sorpresa della sessione.

Tra i giganti della letteratura di ‘800 e ‘900, come Charles Dickens ($ 2,459), William Wordsworth ($ 19,327) e Adam Smith ($1,317), a spuntarla è la collezione consegnata alla casa d’aste Bonhams da Frieda Hughes, figlia dei poeti Sylvia Plath e Ted Hughes.

Il top lot è stata una copia personale, non pubblicata, di The Bell Jar (La campana di vetro) scritto sotto lo pseudonimo di Victoria Lucas e firmato dalla Plath, che ha raggiunto la cifra di $ 122,996. Ottimo risultato anche per la bozza del celebre romanzo “a chiave” della poetessa statunitense che, ricco delle sue annotazioni e correzioni, è stato battuto per $ 105,425.

Si conferma sempre alta l’attenzione che The Bell Jar suscita, anche a distanza di più di 50 anni dalla pubblicazione avvenuta nel 1963. La trama fortemente autobiografica celata dietro il velo della finzione, trova la sua “chiave” proprio nell’autrice e nelle sue vicende esistenziali. Le continue sovrapposizioni fra romanzo e realtà emergono attorno alle tematiche della morte, dell’anticonformismo, della malattia mentale e culminano con il suicidio della Plath un mese dopo la pubblicazione dell’opera. Ciò ha certamente contribuito ad ergere intorno a questo libro un fascino decadente, ancora più vivo se percepito attraverso le pagine toccate dalle dita della scrittrice stessa.

Sylvia Plath’s copy of The Bell Jar, signed and dated Christmas 1962 with her Fitzroy Road Address. Photo courtesy of Bonhams.
Sylvia Plath’s copy of The Bell Jar, signed and dated Christmas 1962 with her Fitzroy Road Address. Photo courtesy of Bonhams.

Una selezione di libri provenienti dalla libreria personale di Sylvia Plath hanno attirato gli offerenti grazie al loro sguardo intimo sulla quotidianità della scrittrice. La copia di The Joy of Cooking, con le sue ricette preferite e annotazioni come “A Ted piace questo” (accanto alle istruzioni per la carne di vitello impanata) è stata venduta per $ 6,149. E un dizionario molto usato, con sottolineature e annotazioni, ha distrutto la stima pre-vendita di $ 1,415-2,831, vendendo per $ 15,575.

Interessante anche il risultato della macchina da scrivere Hermes verde menta battuta per $ 45,684, come anche l’armamentario non letterario della Plath: un portafoglio che comprendeva carte di identità e tesseramento risalenti alla fine degli anni ’50 ($ 12,299), una gonna scozzese a pieghe verde ($ 2,987), un gruppo di tre orologi da polso degli anni ’40 e ’50 ($ 7.028) e un pendente a forma di drago ($ 14.056).

Gli unici articoli a scendere sotto i valori stimati sono stati i disegni realizzati a Ted Hughes dalla moglie durante la luna di miele, battuti per $ 21,175 a fronte di una stima di $ 28,233–42,353.

Sylvia Plath’s Hermes 3000 typewriter. Photo courtesy of Bonhams.
Sylvia Plath’s Hermes 3000 typewriter. Photo courtesy of Bonhams.

sfoglia il catalogo: www.bonhams.com

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