A Parma, fino al 1° luglio, una mostra racconta il rapporto uomo-natura da una prospettiva inedita. Al Palazzo del Governatore una costellazione di lavori di artisti internazionali inscena un viaggio attraverso i temi dell’ambiente e della sostenibilità. Al valore sociale della tematica si unisce la lungimiranza dell’approccio for benefit; a dimostrazione del fatto che un futuro di sviluppo comincia dalla cultura.
Dal terzo giorno al postmoderno
“Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». E così avvenne” (Genesi 1,3)
Se il titolo di ispirazione biblica evoca la creazione della natura ad opera di Dio, la rassegna ‘Il terzo giorno’ affronta la questione dell’ambiente, con un occhio di riguardo per la contingente questione della sostenibilità. Palazzo del Governatore di Parma ospita un racconto epico sul mondo vegetale; una storia appassionante che comincia con la comparsa della vita sulla terra, per arrivare fino alle catastrofi del nostro tempo.
Oltre cento opere di quaranta artisti internazionali inscenano un viaggio catartico nei meandri della natura; fra analogie, visioni e suggestioni. La mostra -lungi dal cadere nell’insidia della militanza ecologica- fa dell’arte la strada maestra anzitutto per meravigliarsi e poi riflettere, con un approccio che tocca le corde dell’emozione per poi arrivare all’intelletto.
Tutti i volti della natura
Dipinti, sculture, fotografie e installazioni site specific, per un proliferare di talenti appartenenti a correnti eterogenee e a generazioni altrettanto differenti. Protagonista di questo caleidoscopio di visioni è la natura, ispezionata in tutte le sue sfaccettature. Dalle testimonianze dell’Arte Povera di Mario Merz e Gilberto Zorio, allo sguardo inglese di Richard Long e dei fratelli Chapman, agli scatti d’autore di Gabriele Basilico e Sebastião Salgado.
Al primo piano, il racconto si apre con un Eden rigoglioso e incontaminato, immortalato senza retorica dalla serie fotografica “Il motivo suggerito dal taglio dell’albero” di Mario Giacomelli o dal menabò originale del libro realizzato da Alighiero Boetti assieme alla moglie, in cui sono classificati i mille fiumi più lunghi del pianeta. Ma al piano superiore l’età dell’oro cede il passo alle sventure contemporanee, sapientemente rappresentate dagli scatti dei lavoratori messicani firmati Dorothea Lange o dai modellini di città utopiche dell’artista congolese Bodys Isek Kingelez.
Dalla grande bellezza e la turpe desolazione, il percorso espositivo si chiude con l’installazione dei due artisti più giovani della mostra: Anna Ippolito e Marzio Zorio; un messaggio di speranza ma anche di senso di responsabilità, che ricorda che siamo artefici del nostro destino e che il riscatto della natura dipende da ciascuno di noi.
Arte per bene
‘Il terzo giorno’ -prodotta e organizzata da Arkage-, è la prima mostra in Italia ad essere realizzata con un approccio “for benefit”. Il 50% dei proventi della biglietteria sarà infatti devoluto alla città ospitante, con l’obiettivo di finanziare il progetto di sostenibilità ambientale Km Verde: un grande parco alberato volto a contrastare l’inquinamento e a rilanciare la bellezza di un territorio che merita di essere vissuto. Un segno concreto, che rivela come la sostenibili sia la chiave per la realizzazione del nostro domani e come un futuro di sviluppo nasca dalla cultura.
Il terzo giorno
A cura di Didi Bozzini
Palazzo del Governatore
Parma
Fino al 1 luglio 2018
www.ilterzogiorno.it