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La Camera approva il decreto di riforma del Mibac

La Camera approva il decreto di riforma del Mibac. Maggioranza divisa sul testo

LA PARC SMANTELLATA.
NASCE LA FONDAZIONE MAXXI PRESIEDUTA DA PIO BALDI
Un serafico Sandro Bondi che ha superato le preoccupazioni sulla riforma


La Camera ha dato il via libero al decreto di riorganizzazione del Ministero dei Beni Culturali il 27 maggio. Nella VII  commissione Cultura la stessa maggioranza si è però mostrata divisa sulla riforma. Il relatore Fabio Granata (Pdl) si è dimesso per non votare contro contestando l’accorpamento della direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanea (Parc) con quella per i beni architettonici, storico artistici ed etnoantropologici. Per Granata, infatti, era necessario  mantenere due direzioni generali, specifiche ed autonome. Una posizione condivisa da Emilia De Biasi (Pd), componente della commissione Cultura di Montecitorio che ha commentato la riorganizzazione del Mibac proposta da Bondi definendola  “inadeguata”. Quasi tutta la maggioranza ha inoltre addebitato al ministero eccessiva fretta ed uno scarso coinvolgimento della Camera nell’esame del testo. 

“E’ un tuffo nel passato, presenta seri rischi per il futuro dei beni culturali, mette a repentaglio la bellezza del Paese e ci porta indietro di decenni” ha dichiarato  De Biasi. Ma nonostante i tanti distinguo e le dimissioni del relatore Granata, il  Pdl e la Lega si sono inchinati alle volontà di Bondi e hanno avallato “un testo incredibilmente al di sotto delle aspettative che espone il mondo della cultura al rischio della residualità, all’impoverimento della sua funzione di valore nazionale e riduce a pura spesa ciò che dovrebbe essere investimento per la crescita economica, sociale e civile del Paese”.

Il ministro Sandro Bondi, ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione del regolamento di riorganizzione da parte della commissione Cultura dalla Camera ma lo smantellamento dellaParc rimane uno dei punti più ostici della riforma. Una nuova generica Direzione per le belle arti ed una Direzione per la valorizzazione del patrimonio culturale che separa, contrariamente al dettato costituzionale, le funzioni di tutela e valorizzazione mostrerebbe, secondo l’opposizione, l’impostazione governativa che vedrebbe nei beni culturali prevalentemente uno strumento di marketing o, al massimo, di promozione turistica. Critiche inoltre per il nuovo assetto generale che accentuerebbe lo svilimento del ruolo delle Soprintendenze, sottoposte ad un centralismo ed una burocratizzazione amministrativa che, insieme ai tagli alla cultura, produrrebbero una progressiva paralisi della qualità.
La riforma va quindi avanti e con essa il disegno di legge sulla competitività, approvato dal Senato il 26 maggio, nel quale è compreso il varo della fondazione Maxxi, operante con statuto entro la prossima estate.  La gestione del museo delle arti e dell’archiettura del XXI secolo passa infatti dalle mani della Parc a quelle di una fondazione presieduta da Pio Baldi. Ex direttore della Parc, 64 anni, l’architetto Baldi è stato rimosso due anni fa dall’allora ministro Francesco Rutelli (si disse perchè troppo vicino a Veltroni) ed è attualmente il direttore generale della Campania per il Ministero. Un incarico che si appresta a lasciare. “Innanzitutto vorrei riaprire con il museo vuoto, finito, per far ammirare alla gente questo capolavoro di Zaha Hadid, magari facendo scendere giù dalle rampe dei giovani skater. Ma poi sì, ci sarà una grande mostra dedicata al grande Gino De Dominicis” ha raccontato con gioia il neo presidente. Il museo progettato da Zaha Hadid aprirà le porte al pubblico nell’aprile del 2010 ma il cantiere dovrebbe essere consegnato a novembre 2009. Un pò in ritardo rispetto alle previsioni. Margherita Guccione e Anna Mattirolo sono invece confermate alla direzione del Maxxi Arte e del Maxxi Architettura. Oltre all’antologica dedicata a De Dominicis, sono previste una personale dell’artista turco Ataman, una retrospettiva su Luigi Moretti ed una mostra di opere selezionate della collezione del museo.

Pio Baldi sorridente, neo presidente del Maxxi 

Il progetto Maxxi che aprirà, con notevole ritardo, nell’aprile 2010

“Baldi è stato il padre ideale del Maxxi promuovendone il progetto fin dal 1998” ha sottolineato Sandro Bondi nel corso della conferenza organizzata nel cortile del museo per lanciare il Premio di arte contemporanea Terna 02 in presenza di Flavio Cattaneo, amministratore delegato Terna, la società che gestisce la trasmissione dell’energia elettrica in Italia.  Superata l’imbarazzante concorrenza con Vittorio Sgarbi a Baldi spetta ora, nei sei mesi che precedono l’apertura ufficiale, organizzare l’attività della fondazione e trovare le risorse economiche necessarie. Se, infatti, le spese ordinarie della struttura saranno coperte da un contributo ministeriale di circa 2 milioni all’anno, ha spiegato il capo di gabinetto Salvatore Nastasi, i 30 – 50 milioni necessari nei primi anni per le mostre e le acquisizioni dovrebbero provenire da una rete di sponsor istituzionali, come le fondazioni bancarie e la stessa Terna (Rete Elettrica Nazionale S.p.a.) Approfittando della conferenza stampa del premio, il cui tema della seconda edizione è “Energia: Umanità = Futuro: Ambiente” (il bando è già online sul sitowww.premioterna.com )  Bondi ha infatti  chiesto a Flavio Cattaneo  di entrare nel futuro Cda del Museo. 

Sandro Bondi e Cattaneo si stringono la mano perchè la Spa Terna entrerà nel Cda della Fondazione Maxxi
 28 maggio –

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