Una fornace a Marsiglia. Cirva Centre international de recherche sur le verre et les arts plastiques è la mostra che unisce Venezia a Marsiglia, entrambe note per la lavorazione del vetro, materiale al centro del progetto. Nella città lagunare dal 9 aprile, l’esposizione correrà parallela in due sedi, che chiuderanno le loro porte in due momenti differenti.
Tornano Le Stanze del Vetro, il progetto ideato dalla Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung che per l’eccezione si vanta della collaborazione di Cirva – Centre international de recherche sur le verre et les artes plastiques. Si tratta di un ente statale senza fini di lucro nato nel 1986 a Marsiglia con lo scopo di ospitare artisti, designer e architetti internazionali che desiderano introdurre il vetro nel loro processo creativo.
Curata da Isabelle Reiher (direttrice del Cirva) e Chiara Bertola (responsabile arte contemporanea della Fondazione Querini), la mostra si propone come una grande riflessione sul vetro, come materiale e come mezzo per dare forma all’invisibile. L’esposizione è ospitata nelle due sedi di Le stanze del vetro (fino al 29 luglio) e alla Fondazione Querini (fino al 24 giugno) e raccoglie le opere di 18 artisti.
Le Stanze del Vetro presentano la storia del Cirva attraverso le opere di 10 artisti appartenenti alla sua collezione in grado di rappresentare al meglio l’intelligenza e la capacità sperimentale, fondamentale per la lavorazione del vetro. Larry Bell, Pierre Charpin, Lieven De Boeck, Erik Dietman, Tom Kovachevich, Giuseppe Penone, Jana Sterbak, Martin Szekely, Robert Wilson e Terry Winters avranno a disposizione una sala dedicata alla loro ricerca e al rapporto che hanno sviluppato con i laboratori marsigliesi.
Dove Allouche, James Lee Byars, Giuseppe Caccavale, Hreinn Fridfinnsson, Philippe Parreno, Remo Salvadori, Jana Sterbak, Francisco Tropa riempiono invece le stanze della Fondazione Querini Stampalia. Questi 8 artisti dimostrano attraverso i loro lavori le proprietà del vetro come alfabeto utile a tradurre il pensiero in forma, un’idea in un oggetto osservabile e tangibile.
La trama comune della mostra è l’esaltazione del vetro come strumento per carpire l’inafferrabile. È un materiale “congelato” ma nato dal fuoco, che come nient’altro al mondo è in grado di restituire riflessi, luce, trasparenze, riverberi di qualcosa di ineffabile.
Il sito ufficiale de Le stanze del Vetro per ulteriori informazioni.