“L’Europa durante la pioggia”. La personale di Pietro Geranzani prosegue fino al 28 aprile alla galleria Area35 di Milano. Accanto alle opere di grande formato, sono esposti un nucleo di olii di medie e piccole dimensioni, delle carte realizzate a tecnica mista e disegni preparatori a matita.
Di forte impatto visivo ed emotivo, le opere storiche e inedite di Pietro Geranzani, di matrice figurativa e cariche di simboli, pongono l’accento sulla coscienza storica del presente e del passato, con una particolare attenzione rivolta alla contemporaneità, segnata da inquietudini e incertezze.
I lavori, realizzati per l’esposizione milanese, prendono ispirazione dal titolo dell’opera di Max Ernst “L’Europa dopo la pioggia II” (1942), che esprime una situazione di annientamento e di paura immaginata nell’ipotetico perdurare del secondo conflitto mondiale, attraverso una landa desolata coperta di rovine, un paesaggio fantascientifico dove figure metamorfiche si fondono a elementi naturalistici.
Nel ciclo L’Europa durante la pioggia, Geranzani non fa riferimento allo scenario di Ernst ma ne evoca il luogo, l’Europa, e l’elemento pioggia, il suo abbattersi inesorabile sull’umanità così come gli accadimenti legati ai conflitti internazionali cui si è attualmente sottoposti.
“Io faccio la pioggia”, ritrae un uomo incappucciato che osserva da un piccolo foro, destinato a spegnersi a breve. Sta per premere i pulsanti del suo giubbotto esplosivo. La pioggia cade sul suo corpo, inaspettatamente circondato da una natura rinascimentale. Una pittura dunque legata alla tradizione, che si contrappone all’attualità dell’avvenimento narrato.
L’artista si esprime in maniera diretta, con immagini crude, emblematiche di una paura diffusa, attraverso i simboli del terrorismo, caratterizzati da una feroce e irrazionale violenza, come si osserva nei personaggi dipinti sulle tele in cui uomini sono colti nell’intento di farsi esplodere o mostrano gli ordigni che indossano sotto gli abiti.
La minaccia, il pericolo e l’incubo vissuti, in ambito europeo e a livello mondiale, sono rivelati senza esorcizzare il male profondo che dilaga fra le persone. In “L’Europa durante la pioggia II. Farfalla” un uomo di cui non si vede il volto apre la camicia spalancando le braccia come fossero ali di farfalla, svelando il proprio corpo caricato di esplosivo. La farfalla viene rappresentata come metafora densa di tensione e angoscia, ma anche come un’immagine simbolo di trasformazione e di rinascita.
Questo elemento allegorico di cambiamento e di evoluzione lascia intravedere una vena ottimistica come si evince dalle parole stesse dell’artista che afferma:
“Io cerco, attraverso la densità della materia, quella vibrante vitalità che si contrappone alla desolazione della terra bruciata, di ritrovare un anelito di umanità persino nel milite che si immola con gesto devotamente eroico a una causa superiore. Racconto il conflitto fra la sua umanità e la sciagurata scempiaggine dell’efferato gesto”.
Informazioni utili
L’Europa durante la pioggia. Pietro Geranzani
Area35 Art Gallery, via Vigevano 35 – Milano
Fino al 28 aprile 2018
Orari mart – ven, ore 15.30 – 19.30 (Mattina e sabato su appuntamento)